giovedì 12 aprile 2012

L'Atteggiamento Sportivo

ATTEGGIAMENTO SPORTIVO

Anche i momenti più difficili della vita possono essere affrontati meglio assumendo quello che definisco l' "atteggiamento sportivo", cioè imparando a considerare le sfide della vita come una partita che può essere giocata e vinta, le possibilità di vincere aumentano quando si conoscono bene le regole, si definiscono i propri obiettivi e si scende in campo fiduciosi.
Questo si fa anche nella vita di tutti i giorni, non solo in campo!!!

Anche parlando di atteggiamento sportivo voglio qui usare il termine gioco perché ti aiuterà a concentrarti su quello che stai facendo e a adottare un atteggiamento più positivo, costruttivo e intelligente. Ti aiuterà a creare un contesto in cui si possono scoprire le regole per vincere e si può capire perché molti perdono. Ti aiuterà a dare il meglio di te... In un gioco, gli errori sono una cosa normale e il solo fatto di giocare ti dà un senso di soddisfazione e di appagamento. I giochi richiedono aspettative positive. Pensando alla vita come un gioco, puoi immaginare te stesso come uno "sportivo", dotato di coraggio, motivazione e disciplina. Passerai molto ad imparare come si gioca. Ricorda: gli atleti professionisti passano il 95% del tempo ad allenarsi e solo il 5% a giocare. Nella vita di ogni giorno, noi passiamo il 5% del tempo a prepararci e il 95% a giocare. Non c'è da meravigliarsi che, con così poca preparazione, molti di noi si sentano oppressi dalle pressioni e dalle richieste della vita.

.. porsi in "atteggiamento sportivo": sportivo come atleta, un atleta della vita. Quando hai l'atteggiamento sportivo ti poni nei confronti della vita come se fosse un gioco, e questo implica che sei disponibile e pronto ad agire
da "Sincronizzare la personalità“, Richard Corriere, Patrick M. McGrady, Centro Studi Erickson, Trento 1998

Importante è capire che gli atteggiamenti sono valutazioni positive o negative di un oggetto, sono composti da:

- elementi cognitivi, relativi alle convinzioni, credenze, pregiudizi e conoscenze sulla facilità di alcuni studi, la prestigiosità di alcune carriere, ecc.
- elementi emotivi, anch’essi basati su pregiudizi e stereotipi, come l’interesse verso un settore, o anche la noia o la fatica evocate da determinate professioni
- elementi conativi, cioè volontà di azione, modi di intervenire, comportamenti in cui si affronta preferibilmente un situazione o un argomento

L’atteggiamento sportivo è quindi una valenza, positiva o negativa, verso un oggetto o una situazione.
La stabilità degli atteggiamenti dipende da diversi fattori:

1. Multilateralità, ossia da quanti elementi, di natura cognitiva, emotiva e comportamentale, compongono l’atteggiamento. Un atteggiamento è isolato se composto da un solo elemento, ad esempio l’attrazione verso la dalla carriera di avvocato solo perché si guadagna bene.

2. Coerenza tra elementi cognitivi, emotivi e comportamentali, se cioè sono tutti positivi o tutti negativi, a meno che non abbiano subìto un effetto artificiosamente omogeneizzante. Infatti, ogni elemento discorde rischia di venir forzatamente conformato alla tonalità generale (teoria dissonanza di Festinger). Ad esempio, è coerente un atteggiamento positivo verso la carriera di medico se si pensa all’aspetto del guadagno, del curare i malati, dell’avere un parente con uno studio già avviato e in cui quindi ci si potrebbe inserire. Un utile esercizio per valutare l’intensità dei propri atteggiamenti è quindi quello di enumerane tutte le componenti che lo compongono, contarle e valutare quanto sono coerenti tra loro. Ma enumerando anche le note negative e rendersi consapevoli dello sforzo per espungerle o conformale artificiosamente alla tonalità positiva, pur di preservare un quadro coerente.

3. Interconnessione, ossia quanto sono interconnessi o isolati i vari elementi dell’atteggiamento. Un eccesso di interconnessione è dannoso perché crea un’ideologia, ossia un sistema di credenze molto resistente al cambiamento, anche quando esposto a informazioni contrarie (teoria dell’equilibrio di Heider).

4. Numero dei bisogni soddisfatti e relativa priorità. Un atteggiamento è stabile se soddisfa numerosi bisogni e se tali bisogni sono gerarchicamente importanti per la persona. Se si ambisce a una professione cui si guadagna bene, l’atteggiamento verso la professione di medico sarà stabile, a meno che non cambi la gerarchia dei bisogni e guadagnare bene non è più prioritario, per cui anche l’atteggiamento verso la carriera di medico non sarà più così positivo.

Gli atteggiamenti però nella vita possono modificarsi, come si modifica la personalità in base a diversi fattori ed esperienze, ad esempio quando
- si possiedono informazioni aggiuntive
- cambiano le motivazioni del comportamento, ad esempio quella affiliativi: cambiano i gruppi di riferimento o si attenua con la crescita e l’indipendenza il condizionamento esercitato da genitori e cultura locale
- erano determinati da una moda passeggera o soddisfacevano pochi bisogni e non prioritari.
Cambiamenti che possono avvenire in maniera congruente o incongruente:
- Congruente se si accresce la valenza, per cui un atteggiamento positivo diventa più positivo: gli atteggiamenti hanno la spontanea tendenza a intensificarsi.
- Incongruente se c’è una conversione da positivo a negativo. Questa è una circostanza molto più rara, in genere dovuta ad atteggiamenti motivati da mode, come il voler diventare un cantante perché colpito dal successo di un giovane cantante.

Le informazioni che uno riceve possono modificarsi in base all’esperienze che uno fa, anche se è più facile farsi un’opinione che cambiarla. La resistenza che induce a non cambiare opinione fa parte della natura umana , ma non è impossibile modificarla.
Un atteggiamento sportivo prevede che si possa cambiare opionione anche a rischio di
rompere un equilibrio, cadere nel caos e dover faticosamente ricreare un nuovo equilibrio.

Per cambiare opinione su quell’argomento non basta avere solo pi informazioni perché la mente non è permeabile a tutte le informazioni, non è predisposta a riceverle tutte indistintamente.
L'atteggiamento sportivo invece vuole arrivare anche a questo.
La mente seleziona quelle informazioni che confermano l’opinione che già si possedeva su un argomento e non si fa condizionare da quelle contrarie. E’ più facile quindi cambiare opinione in senso congruente che incongruente: quando si ha un’opinione positiva su un argomento, aumentando le informazioni su quell’argomento, l’opinione tende a rafforzarsi e a diventare più positiva, oppure, se negativa, tende a diventare più negativa.

È più facile che si compia una scelta ottimale, che si agisca con equilibrio, se si parte da una posizione di neutralità piuttosto che da una posizione già molto marcata, sia in senso negativo che positivo.
Così vuole essere l'atteggiamento sportivo.
Si può tendere a fissarsi su una posizione, convincersi che sia quella giusta, e si cercano inconsciamente conferme alla sua validità, cercando anche esempi e dimostrazioni. Spesso si cade in posizioni rigide e intransigenti anche per la confusione indotta dall’alto numero di opzioni, confusione che rende più seducibili da mode e predispone verso soluzioni-ancoraggio a cui aggrapparsi per uscire da un caos intollerabile.
Spesso però questo atteggiamento, non sportivo, non è il più idoneo per crescere come persone e poter fare delle nuove esperienze nella vita, magari più importanti, belle e piacevoli nella vita.


Lavorando sull'atteggiamento sportivo cambia la sensibilità verso le fonti di informazione: persone più colte tendono ad attribuire più credibilità a quelle scritte, lette su giornali o siti di settore, mentre quelle meno colte tendono a reperirle e ad affidarsi a quelle televisive. Si è più sensibili anche verso informazioni che la persona cerca attivamente piuttosto quelle passivamente ricevute.

La personalità è formata da tratti stabili che concorrono alla soddisfazione dei bisogni attraverso cui si forma l'atteggiamento sportivo.
Il concetto di sé è composto non tanto da quello che si è, ma da quello che gli altri significativi pensano che noi siamo, cioè è l’immagine sociale di sé, costruita e costituita dalle aspettative e dai giudizi delle persone di riferimento, e spesso ci si attribuisce capacità in base a ciò che si è fatto e a ciò che ha ricevuto l’approvazione degli altri importanti.

L’atteggiamento sportivo trova una buona base nel continuare a giocare e nel trovare sempre una motivazione ludica, quindi di piacere.
La passione è la madre del pensiero.
Gioco come “ sfogo” del surplus di energia secondo la quale tu puoi scaricare tutte le tensioni negative ma anche positive che hai difficoltà a controllare.
Gioco come sviluppo della propria personalità, alla ricerca della scoperta di limiti e potenzialità.

Atteggiamento sportivo come ALLENARSI A DECIDERE
ORA O MAI PIU’:
Nello sport bisogna (re)agire in fretta; Chi allena la propria capacità decisionale
migliora in modo particolare la qualità delle sue scelte tattiche
L’importanza di un PIANO DI CARRIERA

Atteggiamento sportivo, UN PASSO DOPO L’ALTRO:
Pianificare consente di rendere più chiari i propri obiettivi personali e sportivi. Se gli obiettivi sono posti in maniera realistica e sono gradualmente raggiungibili,

Come e dove andare ad attingere
consapevolmente nuova energia quando è la
fatica a prendere la meglio ?

RESPIRAZIONE ATTIVANTE
PRONTO AL VIA:
• Una rapida attivazione psico-fisica aiuta l’organismo a svegliarsi e a combattere
l’apatia che può insorgere prima di una competizione
La respirazione rilassante è un ottimo
metodo per evacuare in fretta questo
sgradito ospite e sostituirlo con una
benefica calma.

RILASSAMENTO MUSCOLARE PROGRESSIVO
DALLA TESTA AI PIEDI:
Per arrivare a percepire la propria tensione non
è facile.
La tecnica del rilassamento muscolare
progressivo aiuta a migliorare questa
capacità, elimina le contrazioni e favorisce
un rilassamento psicofisico


Incoraggiamenti personali che uno può e deve usare per se:
“SO DI COSA SONO CAPACE”

FOCALIZZARSI SULL’ESSENZIALE:

I pensieri negativi emergono spesso durante una competizione. Per allontanarli e ritrovare la giusta concentrazione basta dire “stop”.

L’ATTEGGIAMENTO SPORTIVO
L’atteggiamento sportivo è quello della persona che partecipa alla vita dando il meglio di sé in ogni situazione.
E’ un atteggiamento positivo, attivo ed assertivo.
Dispone ad abbandonare le proprie vecchie
convinzioni e prepara a prendersi cura di sé per migliorare la propria autostima.
La socializzazione è uno dei principali insegnamenti dello sport, sopratutto se di squadra.
Vivere in gruppo, rispettare le regole del gioco è un'ottima palestra per migliorare il proprio rapporto con gli altri. Lo sport inoltre aiuta a crescere, favorendo la capacità di scelte autonome e responsabili.

Nel vero sport il migliore non è chi assume più sostanze, ma è chi è possiede più doti naturali e più allenamento, non chi ha più sponsor, più denaro e più tifosi. I veri sportivi sono i bambini che giocano per la strada e le bambine che torturano le mamme per essere iscritte in palestra. I veri sportivi sono i padri di famiglia che il mercoledì sera vanno a giocare a pallone con gli amici.

L'atteggiamento sportivo ha alla base il divertimento e la fiducia in sè e nell'altro ( se è uno sport di squadra), atteggiamento sportivo che non accetta compromessi con se stesso è un vero sportivo. Lo sport deve ritrovare se stesso, aiutiamolo non accettando noi per primi compromessi.

Atteggiamento sportivo per non tollerare più che si continui a potersi chiamare sportivo chi si dopa, che di sportivo non ha proprio niente. Non permettiamo che si cambi l’attuale legge, facciamo sì anzi che ci siano controlli più severi. Se non ci sono più sportivi puliti che vogliono partecipare a delle Olimpiadi con il doping visto come reato, se ha ragione Pescante, non cambiamo la legge: non facciamo più le Olimpiadi. Nella vita si devono accettare spesso troppi compromessi, almenLo sport professionistico è ormai degenerato a tal punto che non si riescono più a riconoscere i principi fondanti che hanno dato vita allo sport moderno (nato in Gran Bretagna più d uni secolo fa) e cioè lealtà, rispetto dell’avversario e delle regole.

Le cause che hanno contribuito allo stravolgimento dei valori sono da ricercare nella progressiva perdita di qualità morali, intellettuali e professionali dell’attuale società, sostituiti dal “dio denaro” per cui lo sport non pare più il mezzo atto a raggiungere il benessere psico-fisico di chi lo pratica (scopo per cui è stato “inventato”) bensì il mezzo per far soldi a palate, a costo di sotterfugi, utilizzati per aggirare le regole e per sopraffare l’avversario o, peggio, annientarlo sul piano fisico. o nello sport non lasciamo che sia lo stesso.

Non c’è piu il fair play come modello, cosa che invece può essere ripresa da chi vive con un atteggiamento sportivo.

A fare le spese di questo clima infuocato è stato anche il fair play, divenuto ormai un emerito sconosciuto sui campi di calcio: reti realizzate con le mani, falli simulati pur di ottenere il rigore o l’espulsione dell’avversario,... quello che appare più preoccupante è la convinzione che tutti i numerosi comportamenti antisportivi a cui assistiamo sui campi di gioco siano confusi con la furbizia. Ci si è ormai dimenticati che il furbo è colui che trova espedienti intelligenti all’interno delle regole di gioco e non sfruttando l’illegalità.

Atteggiamento sportivo che aiuta anche a vivere la propria vita in maniera più grintosa e sincera.

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