venerdì 28 novembre 2008

CORRI CHE TI PASSA

E' arrivato il freddo, è arrivata la neve ... hai freddo ti senti stanco o depresso.
La soluzione ce l'ho io!!! Fai più sport e vedrai che ogni cosa ti passa immediatamente.

Corri che ti passa, ogni pensiero triste ed ogni brutto pensieri... tu impara a fare più sport .
Corri lentamente però soprattutto se non sei abituato, corri circa 3 volte alla settimana e ti passerà tutta la stanchezza della giornata se lo fai alla fine o ti darà il giusto sprint se stai per cominciarla.

I vantaggi dello sport a livello di cuore e circolazione sono notevoli e ormai studiati da molto tempo. Lo sport risolve tutti i problemi legati all'osteoporosi, riduce ansia e stress e il tuo buonumore sarà garantito.

Hai la cellulite...corri che ti passa anche quella, in quanto garantisce il giusto rifornimento di ossigeno ai tessuti; lo sport garantisce ottimi risultati sia a livello di estetica che di umore.

Abiti in città o comunque in paese dove l'unico posto che ti permette di correre è la strada o al massimo qualche pista? Fai sport , corri ad intervalli, alterna 60 secondi a ritmo elevato ed altri a ritmo più basso, ma non troppo in modo da poter recuperare lo sforzo.

Sport piuttosto impegnativo, ma permette di sviluppare una migliore resistenza allo sforzo e la capacità di recuperare la fatica è breve. Quando l'intensità dello sforzo è variabile si perde velocemente peso rispetto a quando si corre ad un ritmo costante.

Corri alternando un minuto di corsa ad andatura veloce ad un adeguato periodo di recupero di 4 minuti. Prima di effettuare le variazioni di ritmo bisogna correre piano per una decina di minuti in modo da preparare l'organismo a sostenere lo sforzo.

Tu sei già uno che fa sport da tempo, per cui sei ben allenato e allora dovresti avere già delle buone capacità di salire di livello e puoi permetterti di correre in salita . Corri in salita, allena cuore e fiato, bruci più calorie e ti passa tutto quel problema di circolazione e ritenzione idrica che hai perché ti tonifichi di più e meglio.

Perché la corsa in pendenza sia efficace è necessario guardare davanti a e la schiena deve essere ben dritta, corri però dopo aver fatto un adeguato riscaldamento, che comunque è una regola ESSENZIALE per qualunque tipo di corsa e sport voi andiate a fare.

Quando fai sport hai problemi di equilibrio? Tutto passa se cominci a correre su terreni misti, dove la parola d'ordine è imprevedibilità, ci possono essere ghiaia, sassi, piccole buche nascoste e fai lavorare muscoli diversi.

Il segreto di questo sport è avere una falcata corta e rapida per non disperdere energie, meglio correre limitando e sapendo gestire la forza. Più il terreno è irregolare più le articolazioni sono messe a dura prova.

Se non hai la possibilità di fare sport all'esterno e però ti manca il tuo momento di libertà, corri lo stesso, attrezzati con un tapis roulant; il quale però è utile anche per cominciare a correre, in quanto vi permette di mantenere sempre la stessa andatura.

Se corri o camini su questi attrezzi , tutto è ok per le tue articolazioni, in quanto sudando molto di più elimini più tossine, ti sgonfi più in fretta, ti tonifichi così molto di più.

Tu invece, ti vedo hai appena subito un'infortunio, ma tu corri lo stesso, fallo in acqua se puoi perché l'acqua ti impedisce l'impatto con il suolo. Corri come fossi a tera, prestando attenzione a distendere bene le gambe e le braccia. Si possono eseguire molte andature dalle marce , alla corsa con le ginocchia alte. Comunque ogni tipo di sport acquatico è ottimo, anche per coloro che hanno problemi di peso.

Da usare sempre, quando corri, scarpette anti scivolo, da piscina.

( fonte: Internet)

martedì 25 novembre 2008

STRATEGIE EFFICACI DI PREPARAZIONE

Siete degli sportivi e vi allenate con costanza o a tempo perso, comunque sia per ogni gara che ci si prepara ad affrontare sono necessarie delle strategie efficaci di preparazione.

Oggi giorno , sembra superfluo far notare agli sportivi l'importanza di impiegare la stessa energia “fisica e mentale” sia nella preparazione che nell’evento agonistico vero e proprio.
Sono quindi necessarie delle efficaci strategie di preparazione, strategie che possono rendere più efficace il nostro allenamento, ma anche la vita quotidiana in generale quando dobbiamo affrontare una prova impegnativa, che ci mette ansia.

Ancora oggi, alcuni sportivi pensano che la preparazione richieda solamente un riscaldamento fisico e, per sentirsi più sicuri, un po’ di preparazione psicologica. Altri, tuttavia, sono ben consapevoli dei pericoli di questo approccio limitato. Costoro quindi vanno alla ricerca di strategie efficaci di preparazione.

È sempre facile essere concentrati e “pronti” alla sfida quando si viene dati per vincenti, ma la vera arte del professionismo sta nell’eseguire una buona performance quando ci si aspetta che abbiate successo – questo distingue i veri campioni.

Altre strategie di preparazione le trovate usando la " centratura" , ovvero mettendovi in piedi fermi immaginate che un raggio di luce vi passi in mezzo allo stomaco e su questo fascio di luce, vedrete che il vostro corpo sarà più rigido, quindi per voi sarà più facile concentrarvi, essere agili e scattanti.

Una buona performance è data dalla preparazione fisica, dall'abilità tecnica e dalle strategie efficaci di preparazione, con riferimento al mental training.

( fonte: manuali di PNL e coach sprtivo)

CARICARSI PISCOLOGICAMENTE

Vi sono importanti differenze tra il riscaldamento mentale, il caricarsi psicologicamente
e l'esecuzione mentale, nonostante siano strettamente legati fra loro.

Le attività per caricarsi psicologicamente sono utilizzate per incrementare il livello di attivazione e dinamismo in un momento specifico o nel corso di un particolare evento; ad esse ricorrono, ad esempio, i giocatori di rugby prima dell’inizio della partita, o un pesista prima di un sollevamento.

Caricarsi psicologicamente è indispensabile quando, in uno o più individui di una squadra c'è la convinzione sbagliata di avere la vittoria in pugno. Senza il caricamento psicologico, potrebbe verificarsi uno “scaricamento”, per effetto del quale la concentrazione, il livello di adrenalina e l’attenzione abituali non si manifestano e l’individuo o la squadra stenta a giocare secondo il proprio standard abituale rischiando perfino di perdere.

Caricarsi psicologicamente è indispensabile per tutti, soprattutto se si tende a sottovalutarsi, oppure per una scarsa autostima, attenzione però se il caricamento è troppo e si rischia di danneggiare la prestazione, meglio allora fare attenzione a s- caricarsi psicologicamente.

In termini di PNL si determinerebbe lo sviluppo, da parte del soggetto, di un “programma” negativo o privo di risorse.
Se utilizzato in maniera appropriata, caricarsi psicologicamente ha un’importanza vitale nell’approccio mentale dello sportivo. Se viene usato indiscriminatamente, può inibire la performance, o può addirittura comprometterla. Pertanto occorrono sempre attenzione e prudenza.

Per caricarsi psicologicamente ed eseguire una buona performance , dovreste sapere qual è la vostra condizione e come vi sentite quando siete definitivamente pronti a iniziare qualcosa; ad esempio, potreste sentirvi calmi, sicuri di voi, in grado di affrontare qualsiasi cosa.

Entrate in quello stato di preparazione, in modo totalmente associato. Notate esattamente la sensazione che vi dà, mentalmente e fisicamente. Imprigionate quella sensazione in una parola, immagine , stimolo fisico che porterete con voi ogni volta che ne sentite la necessità per caricarvi psicologicamente.

Praticate la tecnica di caricamento precedente provando mentalmente il gioco o una particolare azione. Immaginatevi sul punto di essere sconfitti.
Usate quella parola, immagine o stimolo fisico per caricarvi e volgere mentalmente il gioco a vostro favore.

Le tecniche per caricarsi psicologicamente possono essere usate con regolarità a casa, nel tempo libero, al lavoro. Bisogna fare in modo che corpo e mente comprendano. riconoscano e siano in grado di creare il loro livello di carica ottimale. Non stupitevi se gli altri notano il mutamento del vostro stato, poiché spesso i segni del cambiamento sono molto evidenti.


Per ulteriori informazioni contattatemi pure, vi risponderò con molto piacere!!!

( Fonte: PNL e coach sportivo)

CORSA E COLESTEROLO

Il problema maggiore della gente di oggi, soprattutto per gli over 40 è il colesterolo.
Spesso il colesterolo è stato demonizzato così senza nemmeno un motivo preciso.
Ma il colesterolo non è solo un tipo, c'è il colesterolo buono, quello che noi vogliamo potenziare e il cattivo, quello che vogliamo abolire, magari attraverso la corsa.

Il colesterolo buono, lo spazzino delle arterie e del sangue, viene troppo spesso trascurato, quando è invece un elemento determinante per distinguere se un individuo con colesterolo totale alto sia effettivamente in "zona rischio" o meno.

Per potenziare il colesterolo buono, è indispensabile l'attività fisica, la corsa magari, favorendo così anche un calo di peso, che solitamente è quello che determina il colesterolo.

Bisogna fare attenzione ai valori analitici di colesterolo totale pari a 250 mg/dl (quindi un valore di per elevato) si associa un HDL diciamo di 54, la situazione si può leggere, in assenza di altri fattori di rischio, con relativa tranquillità.

Sono quindi indispensabili tutti quegli accorgimenti e corrette abitudini di vita che agiscono positivamente nell'elevare il colesterolo buono, aiutando l'organismo stesso a liberarsi dei pericolosi accumuli sulle pareti arteriose. Guarda caso, uno dei pochi fattori in grado di innalzare il valore dell'HDL è proprio il movimento fisico, la corsa , che rappresenta una delle armi vincenti, di basso costo e priva di effetti collaterali.


Corsa e colesterolo positivo sono un binomio vincente sia per uomini che per le donne, che dopo la menopausa tendono a salire di peso facilitando lo sviluppo di date patologie cardiache e respiratorie.
E da oggi sappiamo che con la corsa, attività fisica aerobica ( nuoto, aerobica, bicicletta, corsa a piedi) possiamo dare anche una grossa mano allo "spazzino buono" , ovvero il colesterolo buono che c'è nel nostro corpo.


( Fonte Internet)

TRAUMI, BOTTE E CONTUSIONI

Se siete sportivi fanatici o meno, lavoratori o quant'altro è facile subire dei traumi, botte e contusioni.

Ma per ogni problema c'è uno specifico rimedio, il quale non va mai scelto senza la supervisore di uno specialista.

L'arnica: è il rimedio principe di tutti i traumi, in particolare di quelli sui tessuti molli superficiali, che danno luogo anche a ematomi o ad ecchimosi; riduce il dolore delle botte immediatamente e favorisce il riassorbimento degli stravasi; va usata alle diluizioni 5 CH o 7 CH, prendendone 3-4 granuli subito dopo il trauma e riprendendoli ogni volta che si risente il dolore. Nei traumi psichici è pure efficacissima, ma va usata a diluizioni più alte, come 200 CH o 1000 CH.

Bellis perennis: come Arnica, ma più indicata per i traumi profondi, con ecchimosi molto dolorose al solo toccarle; è specifica per i traumi o le botte sul seno, che lasciano poi un bozzoletto duro. Alcuni medici suggeriscono l'uso di Bellis ad alte diluizioni (una dose alla 1000 CH), a chi si sente un po' calpestato dalla vita.
La Ruta: allo stesso dosaggio di Arnica, agisce in particolare su stiramenti muscolari e su tendini o legamenti strappati o stirati; è il rimedio di elezione per i dolori che derivano dalle manipolazioni ossee.

Entrando nell'ambito della Fitoterapia e dei drenaggi, importante è usare sempre l'Arnica, questa volta in pomata, in crema o in TM; va applicata senza massaggiare sulle ecchimosi o sulle zone traumatizzate, attenzione alla presenza di ferite aperte.
Nell'eventualità fatevi consigliare sempre dal vostro medico di fiducia ulteriori soluzioni.

Per la medicina popolare, ogni trauma, botta e contusione va sedata, almeno in fase iniziale con il freddo, oppure degli oggetti metallici che comunque possano mantenere fredda la zona che ha subito dei traumi, botte o contusioni.

( fonte: http://www.eurosalus.com)

COME INTERVENIRE SUI TRAUMI SPORTIVI

Sei una persona che ama molto correre, mai avuto traumi sportivi fino ad oggi.
Ma ultimamente ti sta succedendo di dover interrompere gli allenamenti dopo pochi chilometri, per l'acutizzarsi di un dolore forte nella parte esterna e posteriore del ginocchio sinistro, inoltre la parte esterna si gonfia come fosse un ematoma.

Probabilmente la sintomatologia che lamentate è evidentemente dovuta a seguito di traumi sportivi determinati da un lavoro eccessivo sulle articolazioni che comporta quindi infiammazione con tutto ciò che ne consegue e quindi edema, dolore, arrossamento e impossibilità a portare avanti l'attività fisica.

Ed è quindi necessario intervenire nella maniera più adeguata, facendo attenzione anche ai farmaci da prendere, possibilmente omeopatici, ma facendoveli consigliare da un medico, farmacista oppure erborista di fiducia.

Per intervenire sui traumi sportivi è necessario ridurre il carico degli allenamenti per dare tempo al suo organismo di ripararsi e recuperare pienamente le sue potenzialità. Non è detto che in seguito a dei traumi bisogna interrompere ogni attività fisica ma limitare le attività che potrebbero comportare ulteriori traumi sportivi.

Ad esempio potrebbe andare benissimo anche una camminata di buon passo di un'ora o comunque una corsetta estremamente cauta.
In ogni sport, per evitare traumi sportivi rivestono notevole importanza l'allenamento e il recupero: un rapporto sproporzionato tra queste due componenti rischia di inficiare gli obiettivi che si vogliono raggiungere, rischiando traumi.

( Fonte: Donna In Forma Dicembre 2008)

lunedì 24 novembre 2008

PSICOSOMATICA & DISTURBI PSICOSOMATICI

Di psicosomatica e disturbi psicosomatici ne sentiamo parlare sempre molto, ma senza capirne poi molto in fondo.

Da un po' di anni è in auge un nuovo modo di concepire la malattia, in un'ottica psicosomatica.
Con la nascita dei disturbi psicosomatici è il tentativo di eliminare tale divisone sapendo che l’uomo è un’entità di corpo e di mente. La scissione fra psicosomatica e disturbi psicosomatici non esiste realmente ma sono esclusivamente nel nostro modo di pensare.
Il corpo e la mente non sono separati ma sono parte l’uno dell’altra, aspetti diversi di un tutto,
da qui nascono i disturbi psicosomatici.

Una visione psicosomatica è, quindi, un tentativo di vedere le persone nella loro interezza e, soprattutto, di comprendere che cosa sta succedendo in esse. Possiamo dire che la medicina psicosomatica è nata per contrapporsi alla tradizione meccanicistica e riduzionista della filosofia ottocentesca, separando la vita psichica e la malattia, essendo quest’ultima considerata sempre di origine organica, dovuta cioè alla lesione di qualche parte del corpo.

Possiamo affermare che i disturbi psicosomatici sono lo studio dei rapporti intercorrenti tra mente e corpo. Si parte dalle premesse che ogni malessere di natura psicologica abbia una ripercussione a livello di psicosomatica , e che viceversa una malattia organica comporti una alterazione della sfera psicologica, determinando dei disturbi psicosomatici.


I primi studi sull’unità psicosomatica dell’uomo, risalgono alla scuola ippocratica. La dottrina ippocratica si propone di liberare la medicina da ogni concezione magica e religiosa. Per farne una scienza basata su un metodo sicuro e razionale di diagnosi e di terapia.


Dividere psiche e soma nell’affrontare una patologia, è l’errore più grande, perché come già evidenziato, il corpo e la mente non sono separati ma sono parte l’uno dell’altra, aspetti diversi di un tutto, ogni sindrome va considerata sotto un'insieme dei disturbi psicosomatici.

Un approccio scientifico in un'ottica psicosomatica che congloba la totalità dei processi integrati di rapporto tra il sistema somatico, psichico, sociale e culturale, dando vita all'insieme dei disturbi psicosomatici.

La reazione psicosomatica è episodica, magari momentanea, e scaturisce da un evento stimolo: per esempio nella tachicardia da spavento c’è una evidente alterazione del battito cardiaco, che è solo momentaneo e che scompare appena passa la reazione emotiva.

Nei disturbi psicosomatici esiste invece un’alterazione duratura, funzionale oppure organica. Nel primo caso l’organo non è leso, ma si comporta come se fosse leso: un esempio tipico è la nevrosi cardiaca, in cui esistono tutti i sintomi dei disturbi cardiaci, ma il reperto clinico appare negativo.

I disturbi psicosomatici sono da imputare a conflitti ideo – affettivi, profondi, a volte di natura molto remota. La malattia psicosomatica è la “somatizzazione” dei conflitti non risolti, si sviluppa lentamente e si manifesta sotto la pressione di un evento – stimolo, quale una grossa frustrazione,un dolore affettivo; oppure quale frutto dell’ambiente in cui l’individuo vive.

Nella fase evolutiva successiva, quella verbale, il bambino impara a “esprimere” le sue emozioni, si possono creare i primi disturbi psicosomatici. La “somatizzazione” psicosomatica riproporrebbe l’espressione del primo stadio evolutivo infantile (preverbale), quella in cui l’ansia si rivela a livello somatico, la nevrosi invece riproporrebbe l’espressione più avanzata del secondo stadio (verbale).

L’individuo con disturbi psicosomatici si presenta con un buon adattamento alla realtà, con un pensiero ricco di fatti e di cose e povero di emozioni (… alessitimia: limitata percezione dei sentimenti interiori e difficoltà a comunicare l’esperienza emotiva.

Lo studio della psicosomatica nell'analisi di tutte queste situazioni ci aiuta molto.

Soggetti con disturbi psicosomatici hanno notevole difficoltà ad esprimere emozioni e separano dalle cose ogni elemento di fantasia, manifestando in un'ottica prevalentemente psicosomatica i disturbi corporei e le emozioni o i vissuti relativi al suo lavoro.

Nell’insorgere della “somatizzazione” psicosomatica , è determinante l’ambiente in cui l’individuo vive: ambienti ansiogeni, aggressivi, competitivi o repressivi, condizionano l’individuo a uno stress continuo, determinando l’humus patologico che nutre la problematica psicologica personale sino a farla esplodere nella “somatizzazione”.

Nella “somatizzazione” psicosomatica il sintomo ha un suo linguaggio che attesta il tipo di disturbo che esprime; l’astenia, per esempio, simboleggia il dispendio di energie ad opera di un conflitto, che lascia ben poca forza all’individuo.

I disturbi psicosomatici più frequenti, e più chiaramente collegati con il vissuto psicologico dell’individuo, sono quelli dell’apparato digerente, dell’apparato cardio – circolatorio e dell’apparato sessuale.

I disturbi psicosomatici dell’apparato digerente, infatti, ci “segnalano” in qualche modo le nostre difficoltà ad assimilare gli elementi evolutivi della vita (… idee nuove). Attraverso lo stomaco possiamo esprimere problematiche che non sono state “digerite” come ad esempio idee o situazioni rifiutate, ritenute ingiuste e che fanno male (… crampo, spasmo muscolare, ecc.) o magari che mandano in collera (… bruciori).

Secondo la psicosomatica, nello stomaco è presente il 2° cervello, ovvero quello emotivo, per cui tutti i disturbi psicosomatici partono e arrivano lì.

Il dolore fa parte dei disturbi psicosomatici e parla di una lotta interna: da una parte abbiamo la tendenza a procedere in avanti verso l’esterno (agire) dall’altra parte, invece, troviamo una resistenza interna contrapposta molto forte che rende questa forma aggressiva inefficace (subire).

Il contenuto psicosomatico simbolico della colite appare quanto mai significativo: la diarrea rappresenta un bisogno impellente di liberarsi di un “materiale” inaccettabile, che non si può né contenere né, tanto meno, assimilare. Liberazione intestinale trova il suo corrispettivo, a livello mentale, nel tentativo di eliminare un contenuto disturbante e spesso vissuto come non “pulito” (… pensieri, idee, emozioni, fantasie, ecc.).

La personalità di coloro che soffrono di disturbi psicosomatici è spesso caratterizzata da grande meticolosità, pignoleria, amore per l’ordine fino a modalità ossessive. Si tratto solitamente di individui con disordini affettivi ora di tipo ansioso, più spesso, pare, con tratti depressivi.

Classici disturbi psicosomatici sono la tensione, l’ansia, la depressione, agendo attraverso il sistema nervoso centrale e quello vegetativo colpiscono questo organo laddove è in collegamento con questi sistemi, vale a dire a livello della muscolatura delle sue pareti, e quindi dei suoi movimenti.

Così facendo i disturbi psicosomatici si scaricano a livello intestinale rispondendo a situazioni di stress o di ansia contraendosi. I dolori addominali e la diarrea che molti studenti sperimentano in vicinanza di un esame che li preoccupa sono un esempio banale ma significativo della reattività dell’intestino ad eventi stressanti.

La “problematica” cardiaca è la malattia psicosomatica per eccellenza: essa può essere funzionale od organica. I sintomi ricordano quelli dell’angina pectoris e insorgono, al contrario di questa, senza apparente motivo scatenante: non è lo stress che determina l’attacco, ma lo stimolo di natura imprevedibile, può coinvolgere anche altre funzioni organiche.

Secondo la teoria psicosomatica i problemi del cuore riguardano dunque gli sforzi che facciamo per riuscire a vivere e a essere felici; se pensiamo, ad esempio, che per essere bravi bisogna lavorare molto, senza avere un attimo di pausa e senza lamentarci, è probabile che chiediamo uno sforzo eccessivo al cuore, fino a spossarlo.

La pace, la tranquillità, la serenità, la gioia (l’entusiasmo) di vivere, invece, ci garantiscono un cuore in ottima salute.Malattie dell’apparato sessuale. Un altro genere diffuso di malattie psicosomatiche è costituito dai disagi a livello sessuale, spesso evidenziati in maniera diversa nell’uomo e nella donna, perché diversamente motivate.

Ultimamente l'elenco dei disturbi psicosomatici si è andato via via infoltendo fino a comprendere: i disturbi dell’alimentazione (anoressia, bulimia), i sintomi a carico del sistema respiratorio (asma bronchiale, iperventilazione, dispnea), i sintomi a carico del sistema cutaneo (eritema, acne, dermatite atopica, psoriasi, iperidrosi, sudorazione), i sintomi a carico del sistema muscolo scheletrico (cefalea tensiva, torcicollo, mal di schiena, artrite), i sintomi al sistema genitourinario (dolori mestruali, enuresi, impotenza), i sintomi al sistema endocrino (diabete mellito, ipo o ipertiroidismo).

La soluzione della sofferenza psicosomatica è, sicuramente,innanzitutto in un riconoscimento del nucleo patogeno che l’ha determinata e poi nel suo trattamento psicoterapico.

Conoscere la psicosomatica e le manifestazioni dei disturbi psicosomatici aiuta a porre fine ai giudizi valutativi i quali suggeriscono che solo una affezione organica è una vera malattia.

Ci aiuta a considerare i sintomi possono avere dei significati simbolici e ci aiuta a comprendere il linguaggio del corpo. Ci fa vedere che lo stress continuato, sia fisico che psicologico, o entrambi, miete le sue vittime nell’organismo per vie subdole. Fa capire come le malattie del benessere: diabete, ipertensione, ulcera, trombosi, ecc. possono essere anche dei disturbi psicosomatici.





DISTURBI PSICOSOMATICI

La psicosomatica è quella branca della medicina che mette in relazione la mente con il corpo, quindi il mondo emozionale ed affettivo con il disturbo.
Si vuole occupare quindi dei disturbi psicosomatici, per rilevare e capire l'influenza che l'emozione esercita sul corpo e le sue affezioni.

I disturbi psicosomatici sono suddivisibili in due gruppi: i disturbi psicosomatici primari e secondari.
Nei disturbi psicosomatici primari è presente una disfunzione biologica.
I disturbi psicosomatici si manifestano nell’esacerbazione emozionale del sintomo già esistente.

Nei disturbi psicosomatici secondari, invece, non può essere dimostrata nessuna disfunzione biologica all’origine dei sintomi. L’elemento psicosomatico è evidente nella trasformazione dei conflitti emotivi in sintomi somatici.

Sintomi si possono fissare in una malattia grave e debilitante come l’anoressia o in sintomi meno gravi, ma comunque fastidiosi, come la colite spastica, la gastrite cronica ecc..

I disturbi psicosomatici più frequenti sono a carico del sistema respiratorio: asma bronchiale (frequente soprattutto nei bambini).
I disturbi del comportamento alimentare anoressia bulimia binge eating.
I disturbi a carico del sistema gastrointestinale: colon irritabile; gastrite cronica; iperacidità gastrica; stipsi; nausea; vomito; diarrea.

Disturbi psicosomatici a carico del sistema cardiovascolare: aritmie; ipertensione arteriosa essenziale; crisi tachicardiche; la cefalea emicranica.
Disturbi psicosomatici a carico del sistema cutaneo: psoriasi; sudorazione profusa; eritema pudico (rossore da emozione); dermatite atopica; orticaria; secchezza della cute e delle mucose.
disturbi a carico del sistema muscoloscheletrico: cefalea tensiva; cefalea nucale; torcicollo; lombalgie; cervicalgie.

I modelli lineari, ovvero tutti gli approcci che si focalizzano sul paziente singolo (approccio medico, psicodinamico, comportamentista, cognitivista) spiegano il disturbo psicosomatico come un meccanismo di difesa da emozioni dolorose e intollerabili che si attua con un’espressione diretta del disagio psicologico attraverso il corpo.

L'ansia la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico immediata nel soma (il disturbo); non sono presenti espressioni simboliche capaci di mentalizzare il disagio psicologico e le emozioni, pur essendo presenti, non vengono percepite. La persona non può, o non riesce, a esplicitare e a dare parola alle istanze conflittuali, a verbalizzare le tensioni emozionali.

Il modello sistemico ha integrato lo studio sui meccanismi psicologici dei disturbi psicosomatici nell’individuo con l’osservazione dell’individuo nel suo contesto e in particolare all’interno delle relazioni familiari. L’unità psicologica non è l’individuo, ma l’individuo nei suoi contesti sociali significativi.

Da diversi studi è emerso come certi tipi di organizzazioni familiari siano strettamente correlate allo sviluppo e al mantenimento dei disturbi psicosomatici in uno dei suoi membri, e come i sintomi di quest’ultimo a loro volta giochino un ruolo importante nel mantenimento dell’equilibrio familiare.

Le famiglie con pazienti psicosomatici sono caratterizzate dall’impossibilità di esplicitare e dare voce al conflitto e alla tensione emozionale che ne deriva. L’impossibilità di esprimere le proprie emozioni non è dunque una caratteristica di personalità dell’individuo, ma è una qualità del sistema a cui appartiene, la sua famiglia, a cui è costretto a conformarsi.

I disturbi psicosomatici si manifestano nel disagio corrispondendo quindi alla difficoltà di verbalizzare i vissuti emozionali, ma non in conseguenza ad una caratteristica personalità dell’individuo, bensì in conseguenza al fatto che le emozioni vengono accuratamente filtrate in modo da evitare tensioni e conflittualità e da mantenere una pseudo armonia del sistema familiare. Il linguaggio scelto dal paziente per esprimere il disagio, il disturbo corporeo, è quindi il linguaggio della sua famiglia.

Il modo più efficace per cambiare i sintomi è modificare i modelli che li mantengono.

domenica 23 novembre 2008

PSICOMOTRICITA'

Salve sono Federica Goia Di San Giovanni al Natisone, pedagogista dello sport mi occupo anche di psicomotricità, in questo periodo propedeutica alla danza.
Le lezioni di psicomotricità si svolgono ( per ora al lunedì dalle 17 alle 18) presso la palestra fit Gym di Manzano (Udine).
Stiamo lavorando perchè le lezioni si possano estendere anche ad ulteriori giorni settimanali, ma eor fare questo abbiamo bisogno del vostro aiuto!
La psicomotricità è funzionale ai bambini dai 0 ai 12 anni, ma nel mio caso sono coinvolti bambini e bambine dai 4 agli 8 anni.

Avete un bambino o una bambina pigra, svogliata o al contrario molto energica?
Bene, la psicomotricità è quello che fa per lei/lui.

Ulteriori informazioni presso la palestra, telefonate al n. 0432741236.

Ciao!
Dott.ssa Federica Goia

venerdì 21 novembre 2008

PER UN CORPO PERFETTO...

Tutti sogniamo un corpo perfetto, pochi ce l'hanno, molti devono lavorarci sopra.
Per prevenire i cedimenti del collo e averlo perfetto è necessario porvi rimedio con dei cosmetici tensori.
Per un corpo perfetto è fondamentale la ginnastica: ruotare la testa a destra e a sinistra facendo delle lente rotazioni.

Corpo perfetto: braccia perfette : avete passato i 40 anni da un po' ed è normale che i tessuti della parte superiore comincino a cedere, in quanto le fibre di collagene cominciano a perdere elasticità.

Per un corpo perfetto è allora necessario usare prima della doccia dell'olio di borragine dotato di proprietà elasticizzanti. Poi un getto di acqua tiepido e successivamente freddo, questo migliorerà la tonicità della zona.

Corpo perfetto: pancia piatta. Avete oltrepassato la 50ina, la vostra menopausa vi ha regalato una pancia sporgente ed una vita più larga. Ti consiglio un massaggio quotidiano con un rullo di legno che favorisce il drenaggio dei liquidi. Controlla poi anche l'alimentazione, favorendo il pesce a carne e formaggi, in quanto ricco di Omega 3 ricco di antiossidanti che riducono i grassi nel sangue. Bevi molto tè verde in quanto ti aiuta a sgonfiarti.

Corpo perfetto = seno perfetto. Avete appena avuto una gravidanza, oppure per altre cause il vostro seno ha sentito la forza di gravità con un bruttissimo effetto sul décolleté; I seni sono sostenuti dalla pelle.

Oltre i 45 anni la pelle si fa meno elastica, i seni si abbassano notevolmente ed in mezzo cominciano ad apparire le prime rughe.
La colpa inoltre è anche della posizione di fianco o a pancia in su si creano le cossidette " pieghe del sonno" che con il tempo diventano più evidenti. Una volta alla settimana applica una maschera lifting per il viso su tutto il décolletté.

Arriviamo al sedere che in un corpo perfetto deve essere altrettanto perfetto anche lui.
Cedimenti e cellulite sono segni classici di chi fa una vita sedentaria.
Vuoi un corpo perfetto? Si all'attività fisica , bastano 45 minuti di camminata a passo veloce oppure di corsa su una cyclette o tapis roulant.

Dopo la doccia usa una crema specifica, sarai in splendida forma con il tuo corpo perfetto!!!

Arriviamo alle ginocchia, che in un corpo perfetto devono essere al top. La cellulite che si forma per dietro solitamente è vecchia e quindi è fibrosa, dovuta ad un ristagno di liquidi che soffoca il tessuto adiposo rendendolo più duro e spesso.

Passando la crema , frizionala con le nocche delle dita , se senti del fastidio significa che il tessuto adiposo sta comprimendo le terminazioni nervose, allora limitati a dei sfioramenti.
Per un corpo perfetto è poi necessario eliminare quell'insieme di cute ruvida e brufoletti che compare su cosce, glutei e braccia. Prepara una maschera unendo la polpa del frutto al bianco di un uovo.

Per un corpo perfetto vanno ricordati anche i piedi e le mani.
La pelle dei piedi è povera di ghiandole sebacee, si disidrata quindi più facilmente; pur essendo 4 volte più spessa si tende ad indurire con l'attrito delle calzature. Per ammorbidire i tuoi piedi massaggiali con un prodotto molto abrasivo con micro cristalli in alluminio, poi passa la pietra pomice naturale e poi massaggia con una crema esfoliante ed idratante.

Corpo perfetto = mani perfette: le mani sono la parte del corpo più esposte alle aggressioni dai detersivi ai diversi agenti atmosferici. Le prime alterazioni si cominciano a notare già verso i 30 anni.

Si lavano spesso, ma non si proteggono molto, allora cerca di massaggiarle con un mix di sale ed olio di oliva, peeling che oltre a stimolare il rinnovamento cellulare con l'olio vengono nutrite e avrete un corpo davvero perfetto.

IL PERSONAL TRAINER

Vai in palestra molto poco perchè non hai molto tempo a tua disposizione, preferisci della ginnastica a casa, ma non sai proprio come gestirti. Ecco per te il consiglio adatto:

IL PERSONAL TRAINER.


Il tuo personal trainer ti aiuterà a dimagrire nel modo giusto tenendo sotto controllo la massa grassa, cercherà di aiutarti a capire il motivo per cui ingrassi facilmente e dimagrisci con tanta difficoltà. Ti aiuterà a dimagrire applicando una semplice formula matematica.



Ovviamente la strada per raggiungere i propri obiettivi è complessa, il tuo personal trainer

ti aiuterà a sceglierla., considererà con te il percorso più adatto alle tue esigenze preferendo l'attività fisica.


Per dimagirire Come regolare l'alimentazione senza ridurre drasticamente le quantità, ma risparmiando calorie.
Come e quando è il momento di attuare "la strategia degli sbalzi".
Perché è importante scegliere l'attività fisica per dimagrire. Giorno 3: ATTIVITA' FISICA PER DIMAGRIRE: METTILA A TUA DISPOSIZIONE
Come calcolare l'eventuale sovrappeso e fare un'autovalutazione del tuo stato di forma fisica.
Come sfruttare ogni momento buono della giornata per allenarti.
Imparare qual è l'intensità dell'attività aerobica necessaria per dimagrire.
Cosa è il Circuit Training e in che modo puoi tonificare i muscoli e bruciare calorie.
Come iniziare ad allenarti in base al tuo livello, incrementando la difficoltà per gradi. Giorno 4: COME NON PRIVARSI MAI DEL GUSTO DEL CIBO
Impara i cinque trucchetti fondamentali per non cadere in tentazione a tavola.
Come suddividere gli alimenti in base ai momenti della giornata.
Impara i metodi per cucinare leggero e allo stesso tempo con gusto.
Cosa è lo scarico glicemico e come si inserisce nella dieta settimanale. Giorno 5: DIMAGRITO? I COMANDAMENTI PER NON INGRASSARE MAI PIU'
Come restare magro una volta dimagrito: le piccole regole per non ingrassare.
Imitare gli avi facendo del semplice movimento con le tue gambe.
Seguire le otto regole alimentari che ti permetteranno di non ingrassare mai più.
Come cercare il tuo equilibrio per poterti permettere di infrangere le regole, ogni tanto, senza conseguenze. Giorno 6: COME CAMBIARE FINO IN FONDO: UN FISICO BESTIALE
Perchè quando utilizzi il programma dimagrimento devi pensare solo a dimagrire.
Come e cosa fare per incrementare la tua muscolatura.
Quale alimentazione è quella giusta per ottenere un aumento della massa muscolare.
Quanto conta l'esercizio fisico ai fini del dimagrimento e dell'aumento muscolare. Giorno 7: IL BENESSERE: COME CAMPARE BENE FINO A 100 ANNI
Cosa devi fare e quali misure devi adottare per mantenerti sempre giovane.
L'importanza di ridurre le quantità di cibo e prediligere alimenti antiossidanti.
Come mantenere un cervello sano per avere anche un corpo sano.
Quale attività è quella più indicata e consigliata per mantenerti giovane. Giorno 8: ESERCIZI ILLUSTRATI PER ALLENARTI
Come allenare i muscoli addominali.
Come allenare i pettorali.
Come allenare le braccia.
Come allenare i dorsali e le spalle.
Come allenare i bicipiti e tricipiti.
Come allenare gambe e glutei.
Come allenare abduttori e polpacci.

LA FISICA DELLA MENTE

Spesso abbiamo associato la parola fisica alla ginnastica, ma da oggi la fisica può diventare anche della mente.
Ci si chiede quindi come l'uomo sia in grado di modellare fisicamente la realtà. Come si può arrivare a cambiare il punto di vista per cambiare, di conseguenza, la realtà.

La fisica della mente ti aiuta ad osservare la tua vera natura, così il cammino della scienza porta allo studio di un particolare aspetto della vita.
Come riuscire a cambiare il modo di vedere le cose in maniera molto semplice e come scoprire e giungere alla realtà in termini di possibilità e non di assoluti, è possibile arrivare solo con la mente e la sua fisica.

Noi uomini ci consideriamo esseri razionali quindi a volte ci sempre impossibile verificare una
realtà più grande , la fisica della mente ti spiega come RIUSCIRE A VERIFICARE UNA REALTÀ PIÙ GRANDE, ti spiegherà nei dettagli come puoi misurare ogni elemento della realtà e modificare la materia.

Ti sei mai chiesto il motivo per cui la tua coscienza si focalizza su una realtà pur non essendo l'unica possibilità. e come fare a capire in che modo le cose sono tutte intimamente collegate tra loro.

La fisica della mente ti aiuterà a lavorare sul tuo corpo per capire come l'organismo umano può influenzare tutto ciò che gli sta intorno e in che modo i sentimenti umani influiscono sul DNA e come questo influenza il mondo fisico.

Perché il concetto di vuoto, come tale, non esiste e che cos'è la rete universale. COME VIVERE IN UNA REALTÀ OLOGRAFICA
In che modo le molecole sono collegate tra loro.
Come concepire l'universo attraverso le sue caratteristiche olografiche.
Quali sono le caratteristiche dell'ologramma e quali sono i vantaggi che porta.
Conoscere e capire che cosa è la vita e le sue dinamiche.


Per delle persone sagge, mature ed equilibrate è necessario anche sviluppare il proprio intuito, la fisica della mente ti può dare anche le strategie giuste per questo.
Ti spiegherà in modo semplice come iniziare a interagire con il tuo inconscio per modificare la realtà, come entrare nei meccanismi del cervello per scoprire come lavora l'inconscio.
Imparare a conoscere le onde alpha come elemento essenziale per il dominio dell'io.
In cosa si contraddistingue l'accesso all'intuito.


Quanti di voi si sono mai chiesti che Che cos'è l'intelligenza intuitiva e quali sono le sue influenze sul tempo. Che cos'è il salto quantico e come puoi effettuarlo e gestirlo.
In cosa consiste il salto quantico consapevole.
A cosa serve il modello del flusso percettivo e di cosa si compone.
Come raggiungere e ottenere le otto chiavi di consapevolezza.

Da oggi con la fisica della mente potrete avere tutte queste risposte.
Inoltre in questo e-book potrai avere una guida su come ti devi comportarti e agire nel quotidiano per ottenere ciò che desideri e avrai una guida su come capire le possibilità della vita.

Molti avranno sentito parlare del dominio olografico, ma pochi sanno che cos'è in realtà, così qualcuno di voi avrà sentito parlare di tempo lineare in relazione al mondo olografico.
Cosa ti consentono di fare gli strumenti dell'attenzione e dell'intuizione.
Come conoscere i 4 valori da considerare. Tutto questo lo puoi sentire e vedere nella fisica della mente.

Quanti di voi saprebbero rispondere adesso alla domanda: che differenza c'è tra ordine esplicito ed implicito? Dopo aver letto l'è-book sapresti certamente rispondermi.

Alla fine potrai anche CAPIRE LO SBANDAMENTO E RADDRIZZARE LA ROTTA
In che modo ogni modifica che apporti a te stesso si ripercuote sul resto.
Come è possibile definire ciò che ti accade e come dipende tutto da te.
Come conoscere le tre paure universali e come far loro fronte.
Cosa sono gli specchi quantici e qual è il loro scopo.

Ti ho suscitato qualche domanda, dubbio, perplessità? Bene , spero di sì, ma se vuoi ottenere delle risposte ti resta solo il tempo per acquistare l'e-book: la fisica della mente.


Ordina Ora "La Fisica della Mente"!

giovedì 20 novembre 2008

EMOZIONI

La parola emozione deriva dal latino e- movere, che significa smuovere, portare da dentro a fuori verso l’esterno. Le emozioni, infatti, sono reazioni psicofisiche che si attivano all’interno del corpo e nella mente di un individuo mentre accoglie, elabora e risponde a determinate situazioni ed eventi.

Le emozioni rappresentano un’esperienza soggettiva d’intensità rilevante, accompagnata da modificazioni a livello vegetativo (fisiologico & viscerale), psichico e somatico. Le reazioni fisiologiche conseguenza delle emozioni, investono alcune funzioni vegetative, come la circolazione, la respirazione, la digestione e la tensione muscolare.

Le reazioni viscerali date dalle emozioni si manifestano con una perdita momentanea del controllo neurovegetativo, con conseguente incapacità temporanea d’astrazione del contesto emozionale. Le reazioni psicologiche si manifestano come riduzione del controllo di sé, difficoltà ad articolare logicamente azioni e riflessioni, diminuzione della capacità di metodo e di critica.

Secondo la prospettiva evolutiva, l’emozione è una catena complessa di eventi, in cui cognizione, sensazione e modificazione fisiologica possono essere sia il punto di inizio sia la fine della sequenza. L’interazione tra questi fattori può modificare la percezione della realtà esterna e interna di un individuo.

In letteratura sono state individuate 10 emozioni primarie: interesse- eccitazione; gioia-godimento; allarme-sorpresa; paura-terrore; vergogna-timidezza, colpa-rimorso, da cui derivano le 64 emozioni attualmente riconosciute. L’emozione è il punto di incontro fra il corpo e la mente e veicola la rappresentazione mentale della realtà.

Un’emozione non è mai neutra, è sempre piacevole o spiacevole. Funzione che ha origine da alcuni presupposti, che determinano la competenza emozionale della persona Il primo presupposto, anche in ordine di rilevanza , è la capacità di riconoscere le emozioni. L’individuo consapevole del sentimento, nel momento in cui insorge presta attenzione ai propri stati interiori ed è in grado di attribuirgli un nome. Dall’auto consapevolezza si sviluppa la seconda abilità, quella dell’autocontrollo.

Le emozioni stimolano la persona all’azione, stabilendo priorità fra i propri obiettivi.

martedì 18 novembre 2008

PSICOSOMATICA

Fino a non molto tempo fa tutte le malattie che non avevano una base organica certa era definita patologia psicosomatica.
La psicosomatica si sta cominciando a diffondere anche nell'ambito della medicina tradizionale, dove aleggia l’idea che il benessere fisico sia o comunque possa essere influenzato dalle emozioni e dai sentimenti che quotidianamente riceviamo.

La psicosomatica è quindi quella parte della medicina che ha dell’uomo una certa visione olistica, ovvero il mondo emozionale ed affettivo si influenzano a vicenda. Troppo semplicistico era un tempo definire psicosomatico tutto quello che non riusciva a venire spiegato in termini clinici.

La guarigione del soma sta nel cercare di esternare sempre la nostra parte di "psico", ovvero quello che pensiamo, il dolore e la sofferenza, così come la gioia va sempre manifestata e condivisa con qualcuno.

Lo stress influisce anche a livello psicosomatico, comportando disturbi nella concentrazione e nell’attenzione, solitamente vengono ignorati avvenimenti positivi e accentuati quelli negativi. Situazioni momentanee possono venire trasformate in decisioni categoriche.

Lo stress è un concetto privo di connotazioni negative, con tale termine si vuole evidenziare la risposta che l’organismo mette in atto per affrontare un evento esterno: alzarsi al mattino per andare al lavoro, la domenica mattina alzarsi all’alba per andare a sciare, o fare una gita fuori porta.
Il problema è quando è troppo eccessivo, si scarica a livello di psicosomatica, perché davanti a c'è l'esigenza da parte del corpo di un cambiamento, al quale reagisce con una risposta emotiva determinata dal significato dato cognitivamente dal soggetto alla situazione attivante, mediante la psicosomatica appunto.


Malattie legate alla psicosomatico, in generale possono essere tutte, ma qui voglio citarvi l'obesità o sovrappeso sono disturbi dell’alimentazione al pari dell’anoressia e della bulimia. Il cibo non è solo una fonte di nutrimento energetico, ma anche emotivo, è una forma di linguaggio che troppe volte gli adulti danno per scontato, quando insegnano a mangiare un bambino trascurano molto l’aspetto emotivo che gli viene trasmesso, creando poi nel tempo delle lacune difficili , anche se possibili, da colmare con il tempo.

Creandosi quindi inconsapevolmente una patologia psicosomatica,dopo la fase di allarme e resistenza, in mancanza di adeguata soluzione all’evento stressante, e dunque di cronicizzazione della pressione di questo sull’organismo, segue una fase di esaurimento delle energie, nella quale subentra la spossatezza e diversi malesseri psicofisici, fino alla patologia somatica vera e propria.

La pelle, dal punto di vista della psicosomatica è il primo punto di contatto che abbiamo con il Mondo , si può quindi arrivare a soffrire di iperidrosi (eccessiva sudorazione, di solito al palmo della mano o alla pianta del piede), prurito, tricotillomania (movimenti stereotipati e ripetitivi che consistono principalmente nello strapparsi i capelli, spesso anche le ciglia, ecc.).

Grazie alla psicosomatica le emozioni ci aiutano a parlare dandoci delle difficoltà di concentrazione, crisi di pianto, depressione, attacchi di ansia o attacchi di panico, difficoltà ad esprimersi, iperattività, confusione mentale, irritabilità, disturbi del sonno, sensazione di noia nei confronti di ogni situazione, cefalea.

Le abbuffate possono avere anche una sintomatologia di tipo compulsivo, anche se non sempre come altri disturbi di tipo alimentare, in una lettura ovviamente psicosomatica dove si accompagna ulteriore sofferenza psicologica, fobie, attacchi di panico, dipendenze.

Chiaramente un ambiente piuttosto ostile, in qui si vivono delle separazioni o delle perdite e dove la stima di sé è minacciata, può creare una situazione psicologica che deve in qualche modo venire fuori, le manifestazioni fisiche allora hanno quindi una manifestazione psicosomatica.

All’interno di un'ottica psicosomatica c'entra anche una patologia molto diffusa nel nostro Paese l’ipertensione arteriosa, la quale da un punto di vista medico tradizionalista viene definita quale condizione morbosa caratterizzata da un aumento dei valori della pressione arteriosa sistolica o massima e della pressione diastolica o minima .

L'ipertensione è una patologia pericolosa, perché il cuore deve sostenere uno sforzo superiore alla normalità e, se è prolungato, può portare ad un ingrossamento del cuore stesso; inoltre il sangue che scorre nei vasi con una pressione elevata li sottopone ad una eccessiva usura e può danneggiarli gravemente, coinvolgendo in questa situazione anche tessuti e organi irrorati dai vasi colpiti, in particolare cuore, cervello, reni e occhi. Il cuore svolge un’ azione di pompa che spinge il sangue nei vasi sanguigni. Questi sono dotati di pareti elastiche che raggiungono ogni distretto dell’organismo.

Bisogna sempre considerare anche i fattori psico- emotivi, che sono determinati dall'ottica psicosomatica. Da un punto di vista dell'ottica psicosomatica ci sono diverse correnti di studio dell’ipertensione arteriosa sono quella di psicologia comportamentale e quella su base psicoanalitico - simbolica.

Secondo la psicologia comportamentale agli stress ambientali ed emotivi intensi e ripetitivi alcune persone risponderebbero più che con normali reazioni comportamentali (come il pianto e l’aggressività) con un’attivazione del sistema nervoso che non è controllabile dalla volontà cui consegue una costrizione dei vasi arteriosi.
Si creerebbero così maggiori resistenza all’affluire del sangue e dunque ipertensione arteriosa.

Per la scuola della psicosomatica simbolica l’ipertensione sarebbe la rappresentazione a livello corporeo di un conflitto inconscio tra "pensiero" e "sentimento", tra passione e ragione, tra emotività e controllo, dove un sangue investito simbolicamente di valenze emotive non può circolare liberamente. L’iperteso dunque tenderebbe a vivere in maniera conflittuale il rapporto con il mondo degli affetti e ne eserciterebbe un esasperato controllo frenando di continuo la passionalità e privilegiando la "fredda" e più sicura ragione.

Da poco tempo si sa che la psicosomatica può aumentare acutamente la pressione arteriosa, ma sono incerte le conoscenze che si hanno su come possano portare ad una stabile elevazione pressori.

Un'ottica psicosomatica fa notare l'associazione tra l'espressione della collera e l'ipertensione, del tutto indipendente dagli altri fattori di rischio dell'ipertensione stessa.

Il tutto è variabile all’energia che si produce all’interno del nostro corpo che ha la necessità di fuoriuscire dal nostro corpo e se non lo fa, sangue, vene ed arterie ce lo fanno presente. Il nostro corpo parla e se vogliamo imparare a stare bene, il solo modo è dare voce al corpo, ascoltarlo bene e rispondergli nella maniera più adeguata.

Il rapporto tra ipertensione arteriosa e psicosomatica passa attraverso l'intreccio di reazioni biologiche e comportamentali, si tende sempre di più a ritenere che i pazienti ipertesi abbiano meccanismi biologici di adattamento in qualche maniera inefficaci, non orientati in senso vantaggioso e incapaci di modellarsi di fronte ai cambiamenti intrinseci od estrinseci dell'organismo.

Per risolvere ogni patologia psicomatica i consigli sono due : pratici e veloci:
L’attività sportiva, regalando a qualcuno qualche chilo in meno, con l'esito anche di divertirsi.

Pratiche di counseling e mental training che aiutino le persone a rilassarsi, a centrare i propri obiettivi, in maniera ironica, divertente, ma sicuramente necessita di un impegno e una costanza.











lunedì 17 novembre 2008

IL RUOLO PEDAGOGICO DELLA SCONFITTA

Anche la sconfitta al giorno d'oggi riveste un ruolo pedagogico importante per la crescita dei nostri ragazzi. Sempre più persone ricordano come lo sport deve riprendersi il suo ruolo pedagogico, lasciando da parte il ruolo dell'agonismo.

La Footbal Association ha deciso di concedere la partecipazione ai tornei agonistici solo ai maggiori di 8 anni.
I genitori trascurano il ruolo pedagogico della sconfitta, guardando negli occhi dei loro pargoli il solo essere campioni a tutti i costi.

Anche gli esperti rispondono come sia necessario per i nostri bamnbini più psicomotricità e yoga e meno sport agonistico, su un autorevole sito kidshealt.org è presente un decalogo e da un punto di vista pedagogico si impara a vivere la sconfitta.


Io affermo ( sono stata intervistata da Chiara Paolin , giornalista del Venerdì di Repubblica, presente nell'articolo che vi sto riportando), che i bambini non amano la competizione, si battono quando capiscono che mamma e papà vogliono la vittoria ad ogni costo.

In questo modo viene meno il ruolo pedagogico che riveste la sconfitta, solamente verso gli 11 anni hanno una struttura psicologica adatta a gestire la sconfitta e le delusioni. Se questi aspetti sono mal gestiti precedentemente è facile arrivare al drop out.

Anche in Cina i genitori cominciano a riempire pomeriggi e week end i di impegni sportivi e non solo , i loro figli. Il metodo iper competitivo cinese, strema i ragazzi, senza arrivare a dei risultati.
Il ruolo pedagogico della sconfitta è di difficile comprensione, soprattutto in un mondo come quello attuale che poco concede lo spazio agli errori e a chi non c'è la fa al primo e unico tentativo.

Mentre è necessario educare i nostri ragazzi, ma forse anche noi stessi al ruolo della sconfitta, mediante il sostegno dei pedagogisti sportivi che svolgono anche attività di counseling, oppure di psicologi.

Comunque sia tutte le persone che ruotano attorno al mondo sportivo avranno sempre la necessità di educazione e formazione.

domenica 16 novembre 2008

VOGLIA DI CORRERE & CAMMINARE

Con la bella stagione tutti si riscoprono una certa voglia di correre. Molte sono le persone che hanno questa voglia di correre, da soli o in compagnia, in strada, sui prati, lungo i percorsi-vita, famiglie in bicicletta, sui pattini, boom di iscrizioni nelle piscine e nelle palestre.

Perché vogliamo tutti stare bene e piacerci soprattutto perché fare sport è salutare sia fisicamente sia psicologicamente. C'è tanto da correre nella propria quotidianità, qualche volta è bene trovare la voglia di correre per solo piacere.

Ci si chiede spesso se chiunque può correre, senza limiti o se per correre è necessario qualche controllo. Generalmente si può dire che per uno che ama correre, a piedi o in bici, occorre solo la buona volontà, costanza e pazienza.

Correre è molto utile in caso di patologie quali il sovrappeso, il diabete, l’arteriosclerosi, l’insufficienza venosa, certe malattie metaboliche e del cuore. Va bene avere voglia di correre però dosato il tutto va regolato in base alla gravità della patologia, dell’età e delle generali condizioni di salute. La frequenza cardiaca è il metro della corsa: più alto è il numero di battiti al minuto, più la corsa risulta intensa e più si è “grandi”, come età, più la massima frequenza cardiaca che si può raggiungere è bassa.

Quando si va a correre bisogna considerare la massima frequenza cardiaca che si misura numericamente sottraendo a 220 la propria età, ma si tratta di una frequenza raggiungibile e sostenibile per pochissimo tempo, poi si deve per forza rallentare. E' sufficiente mantenere un valore pari al 65-70% del risultato.

L’energia che abbiamo per correre ci viene presa dal corpo inizialmente dagli zuccheri poi, per le grandi distanze, dai grassi quali il colesterolo ed i trigliceridi: il consumo di questi grassi aiuta a pulire le arterie abbassando conseguentemente la soglia di arteriosclerosi, infarti, ictus ed altre malattie circolatorie. Più di 75 chilometri al mese dimezzano le possibilità di morire per malattie cardiovascolari.

La voglia di correre, riduce quindi la pressione arteriosa e nel caso di ipertensioni lievi può significare niente farmaci ed ulteriori conseguenze negative. Per chi soffre di artrosi ed artrite si tratta della mancanza di sostanze che nutrono le cartilagini a riposo, vuoi per sedentarietà-pigrizia, vuoi per una malattia o un gesso.

Molte persone scoprono la voglia di correre quando notano che devono perdere peso , quindi correre è il modo migliore per dimagrire e mantenersi in forma, limitatamente a problemi di obesità lieve o media. Per i forti obesi è meglio perdere chili pedalando, nuotando o camminando, per non gravare eccessivamente sulle già provate articolazioni.

Correre aiuta anche a mantenere sotto controllo il livello di stress, che la vita quotidiana ci regala ogni giorno, ma questo aiuta inevitabilmente anche nel processo di dimagrimento, in quanto troppo spesso lo stress determina un aumento dell'appetito. Inoltre regala una sferzata di energia al metabolismo basale permettendo di bruciare di più anche a risposo.

Quando una persona comincia a correre le endorfine sono in grado di ridurre gli effetti della tensione nervosa e dello stress quotidiano. Durante le attività fisiche prolungate, il correre fa parte di queste, il cervello produce onde alfa, le stesse del momento fra la veglia ed il sonno, dando quindi origine ad uno stato di rilassamento mentale.

La voglia di correre è notevolmente benefica per le ossa di uomini e donne, in quanto ne garantisce la prevenzione dell'osteoporosi
Certo, se la situazione è avanzata, meglio una disciplina meno “pericolosa” sia per le ossa sia per le articolazioni.
Correre è una forma preventiva perché aumenta la quantità di calcio nelle ossa, mentre se la si pratica già in menopausa può aiutare a rallentare l’eventuale profilarsi della malattia.

Scoprire la voglia di correre fa molto bene a tutte le età, sono ovviamente presenti delle controindicazioni: scarpe sbagliate, percorso inadatto al proprio livello, evitare riscaldamento e stretching, favorendo così crampi ed infortuni.

Troppe volte la parola " correre" , la si associa al jogging, ma c'è chi ha gravi problemi fisici: forte sovrappeso, problemi di cuore, articolari, ecco che allora è meglio, scegliendo la bici adatta, scegliere uno strumento più divertente , quale è la bicicletta.

Al contrario di quello che si pensa, correre è indispensabile anche per la parte superiore del corpo, con la persa sul manubrio, che aumenta di intensità con la pendenza.
Qualcuno di voi però può scegliere anche di camminare se non ama correre, stimolando
Se poi correre non ci piace e men che meno la bicicletta? Possiamo camminare, sollecitando anche gli addominali, che stabilizzano il tronco, le braccia, che oscillano avanti e indietro, le spalle ed i muscoli dorsali.

Un’ora a passo sostenuto può far bruciare più di 300 calorie: anche per camminare
bisogna iniziare per gradi, facendo comunque esercizi pre e post, e non ha praticamente controindicazioni.

sabato 15 novembre 2008

SPORT DI TUTTO UN PO'

Lo Sport può essere definito come un insieme di attività, fisiche e mentali, compiute per migliorare e mantenersi in buona condizione l'intero il fisico e la mente e di intrattenere chi le pratica o chi ne è spettatore.

Lo sport può venire praticato singolarmente o in gruppo , senza fini competitivi oppure gareggiando contro altri sportivi, qui si parla di agonismo sportivo.
La diffusione della pratica sportiva agonistica in quasi tutte le società del mondo contemporaneo è il segno evidente dell'importanza che lo sport ha assunto in quelle realtà da un punto di vista sociale, economico e politico.

Lo sport è una parte integrante e fondamentale della cultura di una società e si sviluppa in contemporanea con i cambiamenti che la contraddistinguono. Basti pensare al bagaglio di tradizioni che le discipline sportive tradizionali apportano alle culture delle nazioni in cui sono praticate o agli stretti legami che intercorrono tra lo sport e i mass media.

La pratica sportiva si è diffusa soprattutto presso quelle realtà sociali che, culturalmente ed economicamente, possono usufruire dei mezzi necessari a praticarla, anche se va ricordata sempre la funzione ludica dello sport.

In qualche particolare sport c'è la necessità di un'attrezzatura specifica per poter essere praticato, costituita da veicoli meccanici (come per il ciclismo , l'automobilismo, il motociclismo, la vela) o da semplici attrezzi (come per la scherma, l'Hockey su prato, il salto con l'asta, il tiro con l'arco, il golf), oppure richiedono particolari strutture per la pratica (come ad esempio per il nuoto o il pattinaggio).

Per quanto riguarda l'equitazione e l'ippica sono degli esempi di sport praticati insieme con un animale, il cavallo così come gli sport cinofili che vedono impegnato il binomio cane-uomo.
Ci sono sport che non richiedono particolari attrezzature in quanto vengono praticati diffusamente anche nei paesi più poveri e solo con il proprio corpo: corsa.

In queste società lo sport è spesso visto dalle giovani generazioni come mezzo per un possibile di riscatto economico e sociale, ne sono un chiaro esempio i grandi corridori africani che da molti anni ormai sono i dominatori del mezzofondo.


Lo sport può essere visto come un mezzo perché possa essere considerato un veicolo di trasmissione di valori universali, scuola di vita che insegna rispetto e socializzazione.
Per questo motivo l'educazione fisica ha una parte fondamentale nell'educazione dell'individuo già all'interno della scuola.

Altre correnti di pensiero puntano solo sull'aspetto agonistico, per contro, l'importanza assunta dallo sport a livello sociale e mediatico, conduce sempre di più le persone , giovani in particolare a usarlo come trampolino di lancio per istanze di rivendicazioni sociale o come strumento di dialogo fra popoli.

Negli ultimi anni si sta sviluppando una crescente importanza dello sport nella vita di tutti i giorni ha avuto, quale conseguenza accessoria, l'emergere di nuove branche del sapere dedicate esclusivamente allo studio dei singoli aspetti dell'attività sportiva.

Oltre alla nascita di nuove discipline e specialità,si è sviluppata una fondamentale suddivisione all'interno del mondo dello sport, legata all'aspetto economico che ruota attorno agli avvenimenti sportivi, la divisione tra sport dilettantistico e professionistico.

Gli atleti professionisti vengono pagati per svolgere la propria attività e possono essere considerati dei lavoratori dello spettacolo a tutti gli effetti. Solitamente sono solo i migliori sportivi di ogni disciplina che riescono a diventare dei professionisti e ciò fa in modo che gli eventi sportivi a cui partecipano i professionisti possano vantare delle prestazioni di livello più elevato rispetto allo standard dilettantistico.


Comunque gli sport più famosi e più visibili da un punto di vista mass mediatico sono i più famosi anche per qunto riguarda preferenze personali e politiche per quanto riguarda i finanziamenti.
Per chi crede nello sport dovrebbe esserci una maggiore cultura delle attività minori le quali si scontrano sia con problemi di visibilità mass-mediologica, sia con l'insufficiente copertura finanziaria da parte dei potenziali sponsor.

Questo comporta notevoli costi da sostenere per l'amatorialità dilettantistica e spesso questo si traduce in difficoltà logistiche difficilmente superabili senza l'intervento delle autorità pubbliche.
Per qualcuno sport di massa e sport minori dovrebbero lavorare in sinergia per contribuire a valorizzare le caratteristiche spettacolari dello sport contribuendo a farlo conoscere maggiormente e ad attrarre, anche verso la pratica attiva, un numero maggiore di persone.
Il secondo in termini di visibilità e possibilità economiche, di riflesso beneficia dei risultati dell'
altro, fornendo nuovi praticanti e possibili nuovi campioni.


Tutto questo discorso ha un'ampia visibilità e occasione di contrasti e contestazioni varie durante le olimpiadi, le quali hanno cadenza quadriennale e si dividono in olimpiadi estive ed invernali. In tale occasione i migliori atleti provenienti da ogni parte del mondo, si cimentano nelle diverse discipline olimpiche.

Nelle prime edizioni delle olimpiadi moderne alle gare erano ammessi solo gli atleti dilettanti; nel corso degli anni la regola subì varie deroghe e alla fine venne eliminata per permettere ai miglior atleti professonisti delle diverse discipline, di partecipare alle competizioni olimpiche.Con tale decisione venne posta una pietra sopra l'ipocrisia che per decenni tenne in scacco la trasparenza dello sport agonistico, si allenavano ormai a tempo pieno con modalità scientifiche ottenendo rimborsi spese, talvolta, sostanziosi.

Inoltre quella che avrebbe dovuto essere la loro attività primaria per la loro sussistenza si rivelava, per lo più, a conti fatti, una carriera con le forze armate o di polizia, che grazie ai loro successi sportivi usufruiva di promozioni pressoché automatiche. Nulla escludeva che da queste promozioni di carriera, gli atleti potessero ottenere, di riflesso, "guadagni" socio-economici.


Nell'ideale olimpico, definito con la celebre massima dal barone Pierre De Coubertin "L'importante non è vincere ma partecipare", possono in ogni caso essere condensati quei principi di lealtà, impegno e rispetto che dovrebbero essere alla base della pratica sportiva ad ogni livello, sia che si tratti di atleti dilettanti che di professionisti.

( fonte: Internet )

NUTRIRE IL CORPO

Siete le patite della linea, sempre alla ricerca di cure e strategie per rendere il vostro corpo praticamente perfetto.
Nulla di più giusto per le donne e uomini che si vogliono bene, ma oltre al fitness, quello che conta è anche l'importanza di nutrire il proprio corpo mediante le creme giuste.

Ok una crema resitutiva per nutrire a fondo il proprio corpo, il momento ideale per metterla è prima di andare a dormire in quanto durante la notte la pelle del corpo si rigenera. Per nutrire il corpo sono quindi necessarie sostanze quali vitamine , l'olio di germe di grano.

Una crema restitutiva è necessaria quando la pelle del nostro corpo è disidratata da farmaci, cloro, ...

Per nutrire a fondo il corpo, qualcuno avrà più necessità di idratare, soprattutto se il corpo ha la pelle delicata; in questo caso il latte deve essere sempre presente nel beauty case. Elementi indispensabili sono l'olio di borragine e gli Acidi Grassi Omega 6.

Siete super patiti della linea, per questo ci sarà sempre la necessità di rassodare il TUO corpo con una crema che va ad agire sulle adiposità locali riducendo la circonferenza di braccia, cosce e addome. In tale crema devono essere presenti la caffeina e l'escina , indispensabili al nutrimento del proprio corpo. Necessario per un corpo over 40.

Ti sto guardando bene tu...si proprio tu che stai leggendo questo blog, perfettamente in forma ma con qualche problema di cedimenti del tuo corpo, cerca creme che abbiano estratti d'0alga, olio di sesamo, proteine del latte, isoflavonoidi, elastina e collagene.

Per nutrire il corpo sono necessari anche trattamenti che abbiano un effetto guaina e che diano subito tono con un effetto rassodante dovuta a sostanze come il silicio che garantisce la produzione del collagene.

Ma per nutrire il proprio corpo è indispensabile anche esfoliare ed illuminare il proprio corpo, ideale un prodotto che faccia lo scrub sotto la doccia, in questo modo vi permette anche di risparmiare tempo. Devono essere presenti anche degli acidi di frutta.

Ideale per chi ha un corpo spento con una pelle opaca.

LA PAURA DELLA GUIDA

Essere alla guida della propria autovettura dovrebbe essere la cosa più normale, eppure a molte persone fa paura.
Avere abilità di guida vuol dire potersi spostare in autonomia,essere indipendenti ed orgogliosi della propria autonomia.

Per molte donne la guida fa scatenare delle vere e proprie crisi di panico, il cuore che batte e le mani che sudano a freddo, pur di non affrontare la guida si affidano ai mezzi pubblici, a passaggi di amici e fidanzato.


Questa paura della guida si definisce amaxofobia. Capita che la paura della guida è un segnale con la quale si sta cercando di evitare qualche altro problema, a volte può essere la claustrofobia, oppure chi ha paura di affrontare la guida ha paura di sentirsi male mentre è per strada, di non poter essere soccorso.

La paura della guida può sfociare in seguito ad un trauma come un incidente, anche lieve, definito come disturbo post traumatico da stress. Le ragioni legate alla paura di affrontare la guida sono sempre legate al ruolo delle emozioni: racconti di parenti ed amici, visioni di film, lettura di libri.

La paura della guida può essere anche fine a stessa, in questo caso tale paura è tipica del sesso femminile ,si prende la patente, ma poi rimane nel cassetto. Dietro a tutto questo c'è la linea di un carattere troppo rigido e perfezionista, con la necessità di controllare la realtà circostante.

C'è la paura di sbagliare che li impedisce di affrontare in autonomia la guida, comporta rischi e pericoli che non dipendono da loro e quindi non possono controllare. Controllo assoluto e costante che li paralizza con la maledetta paura della guida.


E' una paura a più facce : la paura della guida si associa al nervosismo nei casi più lievi, all'angoscia o all'attacco di panico, legato magari a situazioni un po' particolari e difficili: nebbia, pioggia, autostrada. La paura della guida quindi si associa alle varie forme di evitamento, con le quali le forme più leggere si riescono a mascherare.

In qualche caso la paura di guidare può nascere con le prime volte che affrontiamo l'istruttore, perché è un po' brusco nei confronti del soggetto quando sbaglia, oppure trascura qualche particolare che invece il ragazzo lo riterrebbe importante.

Queste persone andrebbero incoraggiate e sostenute, guidando inizialmente con qualcuno vicino, percorsi brevi, per poi allontanarsi sempre di più sia come percorso chilometrico che come distanza emotiva verso l'altro.

Per affrontare la paura di guidare, sia che il problema sia lieve che più grave potete consultarmi e con del mental training e tecniche di rilassamento si riuscirà a risolvere il problema.

venerdì 14 novembre 2008

MENTE EMOTIVA E CREATIVA

Credo che tutti primo poi ascoltando una musica o guardando un quadro si siano emozionati, questo perché si è messa in azione la propria mente emotiva.
O ancora di annusare un profumo così intenso e particolare dimenticando tutto il resto perché si è azionata la propria mente emotiva.

Le emozioni comunque non regolano solo gli istinti, ma anche la propria mente creativa.
Tali sensazioni istintive sono il risultato dell'attivazione dell'emisfero destro del cervello che regola la nostra mente emotiva e creativa,mentre l'emisfero destro regola la logica, la razionalità.

Ok! Ci sono anche persone che dedicano la loro vita a liberare la loro dimensione emotiva e creativa, dedicandosi all'arte, alla musica e allo spettacolo.
L'emisfero sinistro è il responsabile della razionalizzazione delle informazioni esterne, ma la sua abilità nel ragionamento logico -linguistico non è mai sufficiente a rendere una persona completa su un piano mentale ed intellettivo.

Sia medici che scienziati che neurologi sono certi che la piena evoluzione delle capacita umane si realizzerà solo quando si arriverà ad usare anche quelle dell'emisfero destro: parte creativa ed intuitiva.

Sviluppare le funzioni dell'emisfero destro è abbastanza semplice, richiede solo il tempo da dedicare agli hobby più creativi, istintivi, rilassanti che producono benessere ed endorfine positive.

Il cervello è l'elaboratore principale che gestisce sia la mente emotiva, creativa che logico- razionale dell'essere umano. Per tutto quello che ha a che fare con le funzioni nervose di base: movimento, reazioni, sensibilità gli emisferi lavorano nello stesso modo amministrando ciascuno la metà del corpo opposto a .

Sul piano mentale: conoscenza ed interpretazione delle informazioni i due emisferi si occupano di attività totalmente diverse: il sinistro si occupa delle parti logico- razionali, il destro della mente emotiva e creativa.
Parti che devono sempre collaborare insieme. I due emisferi sono collegati dal corpo calloso che permette lo scambio di messaggio fra gli emisferi.

La predominanza delle funzioni dell'emisfero sinistro su quello destro si verifica con il tempo quando la quotidianità ci porta a dedicarci sempre meno alla logica e alla creatività.
Nell'infanzia la mente emotiva, creativa , logico- razionale si equiparano. Con l'ingresso alla scuola elementare ci si trova a trovare la predominanza.

Recuperare l'equilibrio fra gli emisferi è semplice con allenamento e buona volontà.
Per sviluppare la propria mente emotiva e creativa basta cominciare a dedicare 15 minuti al giorno all'attività creativa del disegno, non importa se non siete artisti, dovete semplicemente imparare a liberare la vostra parte emotiva.

La mente emotiva si sviluppa dedicando almeno 20-30 minuti al giorno all'ascolto della musica e all'annusare odori e profumi anche insoliti per voi, questo per far si che la vostra mente sia più reattiva, di intuire significati ed emozioni nascoste dentro di noi, che sviluppando la mente emotiva e creativa saltano fuori regalandoci maggiore benessere.


Inoltre con lo sviluppo della mente emotiva e creativa ci si libera da stress e ansie, senza farmaci medici.

lunedì 10 novembre 2008

STRATEGIE ALIMENTARI PER POTENZIARE IL TUO ALLENAMENTO

Sei una persona che ama allenarsi molto, dalla piscina alla palestra, passando per il campo di calcio, tutto è ok, basta che sia sport. Ma da un po' di tempo stai cercando delle strategie per potenziare il tuo allenamento.

Oppure sei una persona sovrappeso che desidera fare del moto e che desidera potenziare il suo allenamento magari modificando anche delle abitudini alimentari che ti hanno portato dove sei adesso.

Le strategie che ti voglio proporre io le trovi tutte nel programma alimentare : " Sai come mangi".
Programma che si svolge in 42 giorni, prendendo chiara visione delle vostre abitudini alimentari e del vostro stile di vita.

Il tutto verrà presentato in una serata a Trieste GIOVEDI' 13 NOVEMBRE alle ore 21, presso l'Oratorio dei Salesiani Via dell'Istria 53. Ingresso del Parcheggio Via Battera, dietro la Chiesa.
Relatore è Pietro Botteon

Programma alimentare che dura 42 giorni ci permette di diventare delle macchine bruciagrassi, potenziando così l'allenamento perchè l'alimentazione che andrai a svolgere è più consapevole di quella che stai seguendo attualmente.

L'attenzione principale viene data all'importanza delle proteine e alla riduzione dei carboidrati cattivi ( zuccheri semplici), privilegiando gli zuccheri buoni ( cereali rigorosamente integrali, frutta e verdura).

Anche l'uso degli integratori alimentari di origine naturale vi può portare a trovare delle strategie alimentari per potenziare il vostro allenamento, migliorando le vostre performance e potenziando anche la vostra autostima.

IO CI SARO', nell'eventualità chiedete del Sign. Giancarlo e dite che vi ho mandato io.

A presto.

sabato 8 novembre 2008

LA NUOVA PRESCIISTICA

Molti di voi si staranno già preparando a faticosi allenamenti di presciistica per poter affrontare con successo le piste innevate.

Da oggi però c'è una news, la nuova presciistica si fa in acqua, mediante simulazioni di slalom o spinte con dei bastoncini immaginari, tonificazione di gambe e glutei a ritmo di musica, è una delle nuove proposte dell'acqua fitness.

La nuova presciistica offre dei grandi vantaggi, in quanto l'acqua permette una resistenza di molto superiore rispetto a quella dell'aria, in questo modo i muscoli grazie alla presciistica si tonificano di più e meglio, il sistema cardiorespiratorio è sottoposto ad un intenso lavoro.

La nuova presciistica in acqua permette di allenare le principali abilità motorie necessarie per gli sciatori vecchi e nuovi, si migliora in questo modo la resistenza muscolare, si allenano gambe, glutei che devono avere tono.

L'IMPORTANZA DELLO STRETCHING

Molte persone che frequentano la palestra in maniera abituale tendono a trascurare una PARTE IMPORTANTE DELL'ALLENAMENTO: lo Stretching, il quale invece riveste un'importanza notevole.

L'importanza dello stretching non è solo per alleviare i dolori, o come momento di riscaldamento iniziale, la sua importanza la riveste anche in fase finale, quando dobbiamo imparare a rilassare il muscolo dopo che è stato un bel po' di tempo sotto carico.

Lo stretching ha la sua importanza perché allunga i muscoli e migliora l'elasticità delle articolazioni, un corpo troppo rigido facilita i traumi. In fase di movimento il corpo viene sottoposto ad una serie di sollecitazioni e forze, quindi il corpo per adattarsi a questo deve essere molto elastico.

L'importanza dello stretching quindi per sbloccare le articolazioni, aumentando la flessibilità corporea, di fondamentale importanza per coloro che fanno una vita sedentaria, per la quale lo stretching dovrebbe diventare quotidiano.

Lo stretching ha la sua importanza anche come sola pratica di fitness, si propone di migliorare la funzionalità dell'apparato muscolare, si impara a conoscere le proprie potenzialità, cercando di oltrepassare i limiti, insegna a sviluppare la percezione propriocettiva del proprio corpo.

Così, mediante lo stretching si arriva ad una piena consapevolezza di , sbloccare gli eventuali irrigidimenti in vista dell'attività, allenta le tensioni muscolari, favorisce la circolazione e quindi lo smaltimento delle tossine e dei prodotti di scarto cellulare.


Il fitness stretching è importante per insegnare a lavorare a quei muscoli che comportano un lavoro maggiore di allungamento rispetto agli altri, quindi i muscoli della parte bassa della catena muscolare posteriore, glutei e flessori delle anche.

Lo stretching praticato come pratica fitness quotidiana è indispensabile, soprattutto per le sedentarie, bastano anche solo 10-20 minuti al giorno per contrastare indolenzimenti alla schiena, cervicale, cefalea e quant'altro.

SPORT COME MEZZO PER REAGIRE ALLO STRESS DA LAVORO

Il tuo lavoro ti piace anche molto, adori scrivere e lavorare sul pc, ma quello che non ti piace è che purtroppo chi viene compromessa in tutto questo lavoro è la tua linea.
C'è in atto un nuovo fenomeno così definito work stress, ovvero quello che determinerebbe un'alterazione dei livelli di zucchero nel sangue.

Lo stress spingerebbe l'organismo umano a mangiare di più soprattutto cibi ricchi di zuccheri per ristabilire gli equilibri.
Il lavoro sul computer determina stress, noi, affaticamento a qui si associano spesso sensazioni poco gradevoli, attaccandosi a cibi snack gradevoli , gratificanti, ipercalorici.

Mix di grassi e zuccheri che determina un'azione anti stress, il work stress si modifica alterando quindi non solo la quantità alimentare ingerita, ma soprattutto la qualità.

Per contrastare lo stress determinato dal lavoro è necessario modificare il proprio punto di vista, agendo innanzitutto sulle pause caffè, guardandole come vere e proprie pause relax, veri e propri momenti anti stress.

In quei 5 minuti che staccate dal pc è importante imparare a gestire lo stress e soprattutto imparando a fare dello sport , unica e sola salutare soluzione antistress, con notevoli risvolti positivi sulla propria linea.

Lo sport per essere efficace deve essere vissuto come momento tutto per noi, con una funzione di welness, quindi un benessere psicofisico completo, basta mezz'ora di camminata al giorno, due volte alla settimana da trascorrere in palestra o in piscina, oppure se avete la fortuna di avere qualche parco vicino casa andate al parco.

Fa freddo? Un maglione in più e via, il freddo brucia ai grassi.

Sport , fitness e welness, sono tutti mezzi per combattere lo stress che si crea sul luogo di lavoro.
Diverse persone escono dall'ufficio stanche, stanchezza che è solo mentale, in quanto lo sport è un ottimo mezzo per vincere la stanchezza, ritrovandosi più svegli e felici.

Ricordate poi che anche l'alimentazione gioca un ruolo importante come mezzo per reagire allo stress , da lavoro o meno, non importa, è importante consumare gli alimenti più ricchi di zuccheri ( carboidrati semplici) al mattino e a pranza, lasciando le proteine, verdura e pane a cena.

Come mezzo per gestire lo stress che si crea sul lavoro è necessario che ci siano anche gli spuntino di metà mattina e metà pomeriggio: ricchissimi di frutta e verdura fresca e di stagione.

venerdì 7 novembre 2008

TUTTI I RIMEDI PER UNA PANCIA PIATTA

Un problema comune a moltissime donne è la pancia, mai tanto piatta come si vorrebbe e si va sempre alla ricerca di rimedi sempre più geniali e meno faticosi.
Pancia perché? Chili di troppo, gonfiori, ma anche problemi legati alla psicosomatica potrebbero portarvi ad allontanarvi dall'obiettivo pancia piatta.

Sono allora necessari tutti i rimedi possibili per una pancia piatta, come un trattamento dell'addome abbinato a moxa e massaggio permettendo di ridurre le tensioni, corregge la postura, permettendo anche un riequilibrio delle funzioni intestinali e lo scioglimento dei grassi da deposito.

Benefici salutari che poi si traducono anche in estetica, manifestando una pancia piatta.
Moxi terapia: tecnica antichissima che permetteva di stimolare l'energia vitale che sta alla base del nostro benessere e determina una pancia piatta.

Questa energia scorre lungo i meridiani, per permettere che scorra liberamente bisogna intervenire sui blocchi che determinando disarmonie bloccano la possibilità di una pancia piatta. Con la moxibustione i punti vengono stimolati e la vostra energia scorrerà liberamente e la vostra pancia sarà sempre più piatta.

Il gonfiore che si manifesta a volte può essere dato da alimenti sbagliati, stipsi, meteorismo, con la moxiterapia sarà possibile liberare quest'aria interna mediante il calore emanato dalle foglie di sigaro che vengono fatte bruciare sopra il corpo della persona, fino a quando questa resiste al calore

Ulteriori rimedi per una pancia piatta è il fare della ginnastica con regolarità, magari addominali, crunch e quant'altro vi possa servire per rendere piatta la vostra pancia.

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