Di psicosomatica e disturbi psicosomatici ne sentiamo parlare sempre molto, ma senza capirne poi molto in fondo.
Da un po' di anni è in auge un nuovo modo di concepire la malattia, in un'ottica psicosomatica.
Con la nascita dei disturbi psicosomatici è il tentativo di eliminare tale divisone sapendo che l’uomo è un’entità di corpo e di mente. La scissione fra psicosomatica e disturbi psicosomatici non esiste realmente ma sono esclusivamente nel nostro modo di pensare.
Il corpo e la mente non sono separati ma sono parte l’uno dell’altra, aspetti diversi di un tutto,
da qui nascono i disturbi psicosomatici.
Una visione psicosomatica è, quindi, un tentativo di vedere le persone nella loro interezza e, soprattutto, di comprendere che cosa sta succedendo in esse. Possiamo dire che la medicina psicosomatica è nata per contrapporsi alla tradizione meccanicistica e riduzionista della filosofia ottocentesca, separando la vita psichica e la malattia, essendo quest’ultima considerata sempre di origine organica, dovuta cioè alla lesione di qualche parte del corpo.
Possiamo affermare che i disturbi psicosomatici sono lo studio dei rapporti intercorrenti tra mente e corpo. Si parte dalle premesse che ogni malessere di natura psicologica abbia una ripercussione a livello di psicosomatica , e che viceversa una malattia organica comporti una alterazione della sfera psicologica, determinando dei disturbi psicosomatici.
I primi studi sull’unità psicosomatica dell’uomo, risalgono alla scuola ippocratica. La dottrina ippocratica si propone di liberare la medicina da ogni concezione magica e religiosa. Per farne una scienza basata su un metodo sicuro e razionale di diagnosi e di terapia.
Dividere psiche e soma nell’affrontare una patologia, è l’errore più grande, perché come già evidenziato, il corpo e la mente non sono separati ma sono parte l’uno dell’altra, aspetti diversi di un tutto, ogni sindrome va considerata sotto un'insieme dei disturbi psicosomatici.
Un approccio scientifico in un'ottica psicosomatica che congloba la totalità dei processi integrati di rapporto tra il sistema somatico, psichico, sociale e culturale, dando vita all'insieme dei disturbi psicosomatici.
La reazione psicosomatica è episodica, magari momentanea, e scaturisce da un evento stimolo: per esempio nella tachicardia da spavento c’è una evidente alterazione del battito cardiaco, che è solo momentaneo e che scompare appena passa la reazione emotiva.
Nei disturbi psicosomatici esiste invece un’alterazione duratura, funzionale oppure organica. Nel primo caso l’organo non è leso, ma si comporta come se fosse leso: un esempio tipico è la nevrosi cardiaca, in cui esistono tutti i sintomi dei disturbi cardiaci, ma il reperto clinico appare negativo.
I disturbi psicosomatici sono da imputare a conflitti ideo – affettivi, profondi, a volte di natura molto remota. La malattia psicosomatica è la “somatizzazione” dei conflitti non risolti, si sviluppa lentamente e si manifesta sotto la pressione di un evento – stimolo, quale una grossa frustrazione,un dolore affettivo; oppure quale frutto dell’ambiente in cui l’individuo vive.
Nella fase evolutiva successiva, quella verbale, il bambino impara a “esprimere” le sue emozioni, si possono creare i primi disturbi psicosomatici. La “somatizzazione” psicosomatica riproporrebbe l’espressione del primo stadio evolutivo infantile (preverbale), quella in cui l’ansia si rivela a livello somatico, la nevrosi invece riproporrebbe l’espressione più avanzata del secondo stadio (verbale).
L’individuo con disturbi psicosomatici si presenta con un buon adattamento alla realtà, con un pensiero ricco di fatti e di cose e povero di emozioni (… alessitimia: limitata percezione dei sentimenti interiori e difficoltà a comunicare l’esperienza emotiva.
Lo studio della psicosomatica nell'analisi di tutte queste situazioni ci aiuta molto.
Soggetti con disturbi psicosomatici hanno notevole difficoltà ad esprimere emozioni e separano dalle cose ogni elemento di fantasia, manifestando in un'ottica prevalentemente psicosomatica i disturbi corporei e le emozioni o i vissuti relativi al suo lavoro.
Nell’insorgere della “somatizzazione” psicosomatica , è determinante l’ambiente in cui l’individuo vive: ambienti ansiogeni, aggressivi, competitivi o repressivi, condizionano l’individuo a uno stress continuo, determinando l’humus patologico che nutre la problematica psicologica personale sino a farla esplodere nella “somatizzazione”.
Nella “somatizzazione” psicosomatica il sintomo ha un suo linguaggio che attesta il tipo di disturbo che esprime; l’astenia, per esempio, simboleggia il dispendio di energie ad opera di un conflitto, che lascia ben poca forza all’individuo.
I disturbi psicosomatici più frequenti, e più chiaramente collegati con il vissuto psicologico dell’individuo, sono quelli dell’apparato digerente, dell’apparato cardio – circolatorio e dell’apparato sessuale.
I disturbi psicosomatici dell’apparato digerente, infatti, ci “segnalano” in qualche modo le nostre difficoltà ad assimilare gli elementi evolutivi della vita (… idee nuove). Attraverso lo stomaco possiamo esprimere problematiche che non sono state “digerite” come ad esempio idee o situazioni rifiutate, ritenute ingiuste e che fanno male (… crampo, spasmo muscolare, ecc.) o magari che mandano in collera (… bruciori).
Secondo la psicosomatica, nello stomaco è presente il 2° cervello, ovvero quello emotivo, per cui tutti i disturbi psicosomatici partono e arrivano lì.
Il dolore fa parte dei disturbi psicosomatici e parla di una lotta interna: da una parte abbiamo la tendenza a procedere in avanti verso l’esterno (agire) dall’altra parte, invece, troviamo una resistenza interna contrapposta molto forte che rende questa forma aggressiva inefficace (subire).
Il contenuto psicosomatico simbolico della colite appare quanto mai significativo: la diarrea rappresenta un bisogno impellente di liberarsi di un “materiale” inaccettabile, che non si può né contenere né, tanto meno, assimilare. Liberazione intestinale trova il suo corrispettivo, a livello mentale, nel tentativo di eliminare un contenuto disturbante e spesso vissuto come non “pulito” (… pensieri, idee, emozioni, fantasie, ecc.).
La personalità di coloro che soffrono di disturbi psicosomatici è spesso caratterizzata da grande meticolosità, pignoleria, amore per l’ordine fino a modalità ossessive. Si tratto solitamente di individui con disordini affettivi ora di tipo ansioso, più spesso, pare, con tratti depressivi.
Classici disturbi psicosomatici sono la tensione, l’ansia, la depressione, agendo attraverso il sistema nervoso centrale e quello vegetativo colpiscono questo organo laddove è in collegamento con questi sistemi, vale a dire a livello della muscolatura delle sue pareti, e quindi dei suoi movimenti.
Così facendo i disturbi psicosomatici si scaricano a livello intestinale rispondendo a situazioni di stress o di ansia contraendosi. I dolori addominali e la diarrea che molti studenti sperimentano in vicinanza di un esame che li preoccupa sono un esempio banale ma significativo della reattività dell’intestino ad eventi stressanti.
La “problematica” cardiaca è la malattia psicosomatica per eccellenza: essa può essere funzionale od organica. I sintomi ricordano quelli dell’angina pectoris e insorgono, al contrario di questa, senza apparente motivo scatenante: non è lo stress che determina l’attacco, ma lo stimolo di natura imprevedibile, può coinvolgere anche altre funzioni organiche.
Secondo la teoria psicosomatica i problemi del cuore riguardano dunque gli sforzi che facciamo per riuscire a vivere e a essere felici; se pensiamo, ad esempio, che per essere bravi bisogna lavorare molto, senza avere un attimo di pausa e senza lamentarci, è probabile che chiediamo uno sforzo eccessivo al cuore, fino a spossarlo.
La pace, la tranquillità, la serenità, la gioia (l’entusiasmo) di vivere, invece, ci garantiscono un cuore in ottima salute.Malattie dell’apparato sessuale. Un altro genere diffuso di malattie psicosomatiche è costituito dai disagi a livello sessuale, spesso evidenziati in maniera diversa nell’uomo e nella donna, perché diversamente motivate.
Ultimamente l'elenco dei disturbi psicosomatici si è andato via via infoltendo fino a comprendere: i disturbi dell’alimentazione (anoressia, bulimia), i sintomi a carico del sistema respiratorio (asma bronchiale, iperventilazione, dispnea), i sintomi a carico del sistema cutaneo (eritema, acne, dermatite atopica, psoriasi, iperidrosi, sudorazione), i sintomi a carico del sistema muscolo scheletrico (cefalea tensiva, torcicollo, mal di schiena, artrite), i sintomi al sistema genitourinario (dolori mestruali, enuresi, impotenza), i sintomi al sistema endocrino (diabete mellito, ipo o ipertiroidismo).
La soluzione della sofferenza psicosomatica è, sicuramente,innanzitutto in un riconoscimento del nucleo patogeno che l’ha determinata e poi nel suo trattamento psicoterapico.
Conoscere la psicosomatica e le manifestazioni dei disturbi psicosomatici aiuta a porre fine ai giudizi valutativi i quali suggeriscono che solo una affezione organica è una vera malattia.
Ci aiuta a considerare i sintomi possono avere dei significati simbolici e ci aiuta a comprendere il linguaggio del corpo. Ci fa vedere che lo stress continuato, sia fisico che psicologico, o entrambi, miete le sue vittime nell’organismo per vie subdole. Fa capire come le malattie del benessere: diabete, ipertensione, ulcera, trombosi, ecc. possono essere anche dei disturbi psicosomatici.
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