mercoledì 24 dicembre 2008

CIOCCOLATO A FIOR DI PELLE

Cioccolato passione per tutto, cibo degli dei per eccellenza.
Il cioccolato c'è chi lo ama al latte, chi preferisce il fondente.
Il cioccolato regala un vero e proprio senso di benessere regalando piacevolissime coccole di passione ed amore per tutti.


La maggior parte di noi è così abituata a mangiarlo che pensarlo a fior di pelle, storce un po' il naso.
Il cioccolato contiene infatti diverse sostanze che donano euforia, sostanze stimolanti come la caffeina e la teobromina con un effetto positivo sulla concentrazione mentale.

La teobromina, sostanze contenuta nel cacao, produce endorfine, sostanze che incrementano l'attività della serotonina. Il cioccolato fondente contiene anche antiossidanti come i flavonoidi, acido fenico e polifenoli utili per contrastare l'invecchiamento cutaneo della pelle.


La cioccoterapia non passa solo dal mangiare del cioccolato, ma anche dal farselo spalmare sulla pelle. E' da tempo che questo naturale ingrediente sta diventando il protagonista dei massaggi nei diversi centri estetici, grazie alle sue proprietà che agiscono sul corpo e sulla mente si stimolano le endorfine e la pelle risulta più liscia.

Oltre all'idratazione il cioccolato contiene anche antiossidanti che contrastano l'invecchiamento cutaneo e flavonoidi che svolgono un'azione drenante. Il cioccolato viene usato per massaggi rilassanti, idratanti, anticellulite oppure per peeling dolci al viso o scrub al corpo.


Il cioccolato ideale per i massaggi è di tipo fondente, miscelato con olio di mandorle dolci.
Il massaggio al cioccolato è uno dei trattamenti che riscuotono maggiore successo nei centri estetici.

La prima sensazione è di tipo olfattivo, distese su un lettino riscaldato viene versato questa miscela ottenuta con cioccolato fondente amaro a cui sono stati aggiunti olii ed essenze, comincia così il massaggio profondo ed intenso dalla schiena fino alle caviglie.

Finito il massaggio si resta alcuni minuti in relax per sfruttare anche i benefici dell'aromaterapia, alla fine urgesi una doccia calda e viene applicata sulla pelle una crema profumata al cioccolato ad azione idratante

Il massaggio al cioccolato è utile per contrastare inestetismi e adiposità localizzate, strofinare bene il corpo con un guanto di crine.

lunedì 22 dicembre 2008

UN CORPO MIGLIORE

Siamo sempre alla ricerca di un corpo migliore, che possa esaltare la femminilità lavorando anche sulle proprie potenzialità.

Avete un corpo con la pelle liscia e lo desiderate migliore? Lo potete rendere di seta.
Idem se avete un vitino da vespa, ma volete renderlo migliore..tutto si può fare.

La cura del corpo rende migliori, più sicuri e grintosi di se stessi, si avrà un'autostima migliore così si diventa persone più ottimiste e sicure di .
Un'arma vincente c'è l' hanno i cosmetici, sia al femmminile che al maschile.

Per far uscire la propria bellezza è necessario avere un rapporto migliore con il proprio corpo, guardandosi all' specchio facendosi un buon check up, prendere coscienza del proprio tono e della sua armonia. Troppo spesso si ha un'immagine distorta di e senza accorgerci degli inestetismi che invece se presi in tempo si evita che diventino cronici.

La femminilità va oltre al proprio corpo, è qualcosa che rende speciali, ovviamente la perfezione di un corpo ne ottimizza la situazione.
Il seno è la parte di un corpo al femminile che può determinare una crisi, in quanto può essere grande, piccolo, svuotato, con smagliature.

Quindi se volete un seno migliore l'ideale è idratare e mantenere la pelle elastica, con cosmetici che regalino un rassodamento ed un maggiore volume.

Per un corpo perfetto i glutei sono essenziali, l'obiettivo è mantenerli alti. Step è l'esercizio più adatto per evitare il loro appiattimento. Ovviamente i cosmetici fanno il loro, il risultato sarà migliore se 3 volte alla settimana si fa anche uno scrub levigante.

Una silhouette è migliore anche quando il corpo è sinuoso, flessibile ed armonico, quindi per poter rendere migliore il proprio corpo è bene massaggiarlo con movimenti rotatori che aiuta a far si che il corpo assorba bene i principi nutritivi della crema e si possa regolarizzare l'intestino.

mercoledì 17 dicembre 2008

SPORTIVI A RIPOSO....

Quanti di voi hanno mai sentito parlare del metabolismo basale?
Cosa significa questo...bruciare calorie anche a riposo per permettere al cuore di battere e al sangue di trasportare Ossigeno.

Gli sportivi continueranno ad avere benefici anche quando si è finito di correre. L'esame dei muscoli degli atleti ha mostrato infatti come questi continuino a bruciare calorie, anche quando il corpo è a riposo e non ha quindi bisogno di altra energia.

Tale fenomeno si può rivelare protettivo da malattie come il diabete di tipo II, gli sportivi più al sicuro sono quelli che praticano sport di resistenza, come ad esempio la corsa, sono noti per aumentare il numero di mitocondri, piccoli motori all'interno delle cellule che convertono gli zuccheri e i grassi in adenosintrifosfato (atp), che dà energia ai muscoli.

Così facendo si stimola la capacità dei muscoli a consumare ossigeno e lavorare a una maggiore potenza durante l'esercizio.

Un gruppo di ricercatori americani, coordinati da Douglas Befroy della Yale University, ha visto che i mitocondri nei muscoli degli uomini che corrono almeno quattro ore a settimana consumano il 54% in più delle calorie a riposo rispetto a coloro che non corrono.

La quantità di atp prodotta nei due gruppi di uomini è la stessa, dicono i ricercatori, “il che significa che a riposo le calorie in più si disperdono e vengono trasformate in calore”. Poiché l'azione dei mitocondri aiuta a spazzare via il grasso cellulare, che si pensa contribuisca alla insulino-resistenza, ciò suggerisce l'idea che l'esercizio protegga dal diabete di tipo II anche quando si è a riposo.

SPORT ALL'ARIA APERTA

Il contesto ideale per fare sport, è l'aria aperta, la quale però nasconde grossi pericoli.
Lo smog che un tempo era presente solo nei grandi centri urbani, ora si trova anche in periferia.

All'aria aperta si incontrano molti radicali liberi è l'accelerazione dei processi di invecchiamento.
L'esposizione costante agli inquinanti atmosferici è associata a malattie non solo a carico dell'apparato respiratorio, ma anche di altri organi, a causa della formazione di radicali liberi.

Questi vengono normalmente prodotti durante la pratica dello sport , non solo all'aria aperta, ma quando la loro quantità è eccessiva, determinano uno stress ossidativo, che è causa di danni, talvolta irreversibili, a carico delle membrane cellulari, delle proteine e del Dna.

Lo stesso meccanismo avviene in molte condizioni di malattia, ma anche fisiologiche, quali l'invecchiamento, e che viene accentuato dalla respirazione di sostanze inquinanti presenti nell'ambiente di lavoro (pesticidi, cromo, etc.) e nell'aria aperta delle nostre città.

Fare sport all'aria aperta quindi è abbastanza complesso perchè il pericolo delle polveri sottili sono oggi associate a situazioni di stress ossidativo rischioso per la salute, soprattutto nei soggetti affetti da patologie, come lo scompenso cardiaco, l'insufficienza respiratoria e il diabete.

Elevate concentrazioni nell'aria aperta di polveri sottili sembrano essere correlate ad alterazioni del controllo del micro circolo, specie in pazienti diabetici, per questo molte persone che amano lo sport all'aria aperta si trovano invece chiudersi in una palestra, onde rischiare il peggio.

Io affronto lo stesso il rischio di fare sport all'aria aperta, ma perchè questo mi permette di sentirmi più viva.

SPORT E PRESSIONE

La maggior parte delle persone che soffrono di pressione alta è in sovrappeso, oppure obesa e solitamente sedentaria.

Lo sport aiuta a stare in forma e a regolare la pressione, aiutando cuore e arterie a contrarsi e dilatarsi permettendo il rifornimento di ossigeno e sostanze nutritive a tutti gli organi e muscoli, oltre a ridurre il rischio di sovrappeso.

Sarà bene però osservare delle regole : limitare gli sforzi eccessivi e non deve essere sporadico.Per scegliere l'attività fisica più adatta dobbiamo distinguere gli sport in due categorie: attività di tipo isometrico sport nelle quali i muscoli lavorano attivamente permettendo ai vasi sanguigni di mantenere la propria elasticità e che sicuramente fanno bene al cuore e alle arterie.

Tali sport sono l'aerobica, bicicletta, cyclette, nuoto, camminata, da praticare almeno 30 minuti un paio di volte a settimana. L'attività fisica che ha effetti benefici sull'organismo, e in modo relativo anche sul cuore e la pressione: lo sci, il basket, il calcio, il tennis, la pallavolo e la camminata a passo lento.

Queste attività vanno praticate 30 minuti almeno 3-4 volte a settimana.Gli sport che non hanno effetti significativi sulla pressione, ma sono meglio che niente come golf, giardinaggio, ping-pong, lavori domestici.

No a body-building, il sollevamento pesi e le immersioni in apnea.
Provocano un aumento di pressione del sangue che può essere nociva.

SPORT CONTRO IL MAL DI TESTA

Sport contro il mal di testa, è questa la conclusione di uno studio condotto da ricercatori del Cephalea Headache Centre di Gotheborg (Svezia), appena pubblicato sulla rivista “Cephalalgia”.

Chi fa attività fisica ha molte meno probabilità di soffrire di mal di testa, probabilmente perché la maggior parte dei mal di testa è di origine somatica, l'attività fisica invece allenterebbe le tensioni quotidiane, si impara a gestire le proprie emozioni e a riprendere il contatto con il proprio corpo.


Questi dati suggeriscono che una mancanza di sport potrebbe essere un fattore di rischio per lo sviluppo di mal di testa, ma anche che fare attività fisica è più difficile per le persone che già soffrono di cefalee.

Il problema è che la maggior parte delle persone che soffre di mal di testa pensa che sarebbe meglio evitarlo , magari proprio in quei giorni particolari per noi donne, da sfatare anche questo mito.

domenica 14 dicembre 2008

MONTAGNA INDOOR

L'inverno è ormai arrivato e la maggior parte degli sport è fatto indoor.
Da qualche tempo anche la roccia, può venire " trasportata" dentro, mediante un'attività propedeutica alle uscite che è la montagna indoor.

Montagna indoor al femminile se ne trovano di diverse specialità: dal trekking all'arrampicata, c'è quindi la possibilità di allenarsi anche durante i mesi invernali quando uscire è molto complesso, tra neve e freddo è praticamente impossibile.

La montagna indoor è bella per questo.
Il trekking si trasferisce nei corsi di gruppo di Heat Program, programma molto popolare
Punto di forza della montagna indoor è dato da una macchina particolare, un tapis roulant per riprodurre in maniera fedele sensazioni e schemi motori cominciando un percorso virtuale.

La montagna indoor permette di allenarsi in pareti di materiale sintetico di altezza variabile dotate di appoggi di pochi millimetri in grado di riprodurre effetti ed emozioni dell'arrampicata sulla montagna reale.
La versione indoor dell'arrampicata è il mezzo più comune per arrivare a perfezionare la tecnica anche nei mesi freddi.

La montagna indoor costituisce un'occasione soft per iniziare i primi rudimenti della montagna esterna, un trampolino di lancio.
Per provare l'arrampicata artificiale non servono requisiti particolari, nella montagna indoor è facilitato colui che ha una corporatura più sottile, ma anche se uno è un po' più robuusto, ma ha una tecnica perfetta è ok.

Nelle palestre sono a disposizione degli atleti in erba o professionisti delle pareti artificiali con dimensioni e pendenze variabili in relazione alle capacità e all'esperienza.
Fin dalle prime lezioni indoor vengono insegnate tecniche e benefici dell'allenamento per praticare questo sport in totale sicurezza.

Vantaggi della montagna indoor , sono a livello di glutei e gambe, muscolatura che viene notevolmente potenziata dall'allenamento che coinvolge anche tutti gli addominali, che sono coinvolti nel mantenimento dell'equilibrio, ma anche braccia e spalle.

venerdì 12 dicembre 2008

SPORT CONTRO LA CELLULITE

Ormai è un dato di fatto che fare sport aiuta a combattere la cellulite.
L' attività fisica è uno dei mezzi più efficaci per contrastare la cellulite in quanto riattiva la circolazione periferica evitando ristagni dei liquidi nei tessuti.

Ci si chiede però quale sia il migliore per contrastare la cellulite, in quanto ci sono delle differenze anche molto evidenti fra loro.
Il problema della cellulite non è solo un inestetismo, ma è un vero e proprio disturbo dato da un'insufficienza circolatoria, che va riattivato anche mediante lo sport.

La cellulite deriva da una scarsa ossigenazione dei tessuti, data dalla sedentarietà e cattive abitudini: fumo , alcol, dieta troppo grassa.

Lo sport in non è una panacea per tutti i mali, ma inevitabilmente aiuta a contrastare il problema almeno anche in fase preventiva, che si deve comunque unire ad una serie di misure complementari: alimentazione idrica, povera in sali, zuccheri e grassi, abbigliamento non costrittivo ed un allenamento specifico.

Contro la cellulite si prevede un allenamento isotonico, ovvero la muscolatura si accorcia per vincere una resistenza costante, quindi si a correre, camminare, pattinare nuotare, sport nei quali i muscoli si allungano e si contraggono riproducendo una tensione sempre uguale a s stessa.

Nello sport così inteso la soglia aerobica si svolge dopo un lavoro isotonico che si ottiene mantenendo l'intensità dell'esercizio sotto il massimo sforzo individuale,permettendo di bruciare grassi e zuccheri.

I benefici dello sport poi si hanno sulla circolazione sanguigna in quanto permettono una riattivazione e rinforzo del micro circolo, incremento del ritorno venoso ed eliminazione delle tossine prodotte, aumento dell'ossigenazione dei tessuti a livello periferico.

Abbiamo stabilito che lo sport migliore contro la cellulite è quello di tipo isotonico e aerobico per arrivare a creare un allenamento davvero efficace, altro parametro importante però è la frequenza cardiaca da mantenere durante l'attività.

Durante la pratica dello sport che più ci convince è indispensabile sapere la propria frequenza cardiaca massimale, ovvero il numero di pulsazioni che il cuore può raggiungere in risposta ad un esercizio fisico molto intenso.

Riassumendo degli sport contro la cellulite sono :
la camminata in salita;
la corsa /jogging soprattutto se in salita;
Nuoto: sport completo in se e per ;
Pattinaggio e sci di fondo.

MASSAGGIO SNELLENTE ANTI CELLULITE

Siete tra le migliaia di donne che quotidianamente lottano contro la cellulite, ma la prima mossa vincente è il massaggio snellente anti cellulite per la lotta contro i cuscinetti.
L'obiettivo di un massaggio snellente è proprio quello di ridare salute e tonicità alla pelle di noi donne.

La cellulite è un disturbo che è multi causale, soprattutto è un problema di cattiva circolazione, i liquidi non smaltiti si accumulano nei tessuti ristagnando fra un cellula e l'altra.

Un sistema linfatico e circolatorio efficiente porta ossigeno e nutrimento ai tessuti, svolgendo una funzione di spazzino ripulendoli dagli scarti dell'attività cellulare.
Al contrario se la circolazione è rallentata i liquidi ristagnano, le tossine non vengono eliminate ed il metabolismo delle cellule si altera.

Per queste e varie ed eventuali ragioni il massaggio snellente ed anti cellulite deve essere caratterizzato da manovre specifiche e profonde per riattivare la circolazione nei punti critici.

La seduta ideale di un massaggio snellente anti cellulite è diviso in due manovre:
- delle manovre a secco e manovre con prodotti specifici sulle zone da trattare.
In una prima fase del massaggio snellente si interviene con delle fasce in cotone elasticizzato, lunghe circa un metro, con due anelli di corda alle estremità che permettono di afferrarle.

Le fasce vengono messe sotto il corpo di chi riceve il massaggio snellente sollevate alle estremità e strofinate in diversi punti.
Il massaggio snellente ha inizio con un massaggio de contraente nella zona del collo, solitamente bersaglio di tensioni muscolari.

Dal collo il massaggio si prosegue alle gambe, si parte dai piedi fino a raggiungere l'inguine, questo massaggio snellente cerca di stimolare i canali energetici che secondo la medicina cinese, riequilibrano le funzioni degli organi interni responsabili della depurazione dell'organismo dalle tossine.

L'effetto del massaggio snellente anti cellulite è doppio, uno è più superficiale, l'altro più profondo. Grazie a movimenti ritmici e alternati , nelle due direzioni, le fasce effettuano una frizione a volte più dolce a volte più intensa.

Il massaggio snellente però lavora anche a livello più profondo allentando le tensioni muscolari che favorisce quindi l'azione snellente ed anti cellulite.

Ovviamente se si sta parlando di massaggio snellente anticellulite è perché vengono applicati dei prodotti sciogli grassi.
Le mani del massaggiatore si soffermano in particolare nelle gambe zone più colpite dalla cellulite, cosparse da un cosmetico a base di centella asiatica e ippocastano, poi con un olio arricchito da estratti di rosmarino, ginepro, cipresso, limone ed incenso.

Ingredienti che lavorano in modo combinato sui tesuti colpiti dagli inestetismi.
Le zone interessate vengono massaggiate prima a mani nude e poi con una bacchettta di legno levigato tenuta alle due estremità e fatta scivolare sulla pelle con manover profonde che stimolano la lipolisi ed il rimodellamento dei tessuti.

mercoledì 10 dicembre 2008

LE SCARPE NELLA STAGIONE FREDDA

Con l’estate ormai alle spalle, dimenticati ormai infradito e scarpe aperte, è tempo di pensare a quali calzature dovremo indossare con la stagione fredda.

Il ruolo delle scarpe nella stagione fredda è una scelta fondamentale, dalla salute del piede e da una corretta postura dipendono anche il benessere di gambe e schiena. Ci si chiede però come devono essere le scarpe ideali?

Si deve partire dal presupposto che non è sufficiente l'estetica che fra le donne regna sovrano.
Le regole imposte dalla moda coincidono con quelle dettate dal nostro corpo. Oltre che bella, una scarpa deve innanzi tutto garantire (e mai ostacolare) il movimento fisiologico del piede, ossia deve adattarsi al terreno in fase di appoggio e irrigidirsi nelle fase della spinta, quando il corpo si proietta in avanti.

Ecco perché quando si va a scegliere un paio di scarpe per la stagione fredda diventa fondamentale valutare con attenzione una serie di fattori importantissimi al momento dell’acquisto.

Innanzitutto la suola deve essere flessibile, in modo da consentire alle dita di flettersi bene durante la spinta in avanti. Ideale quella in cuoio, ma anche in gomme può andare bene purché all’interno della scarpa ci sia una suoletta che permetta una corretta traspirazione.

La calzatura per le scarpe nella stagione fredda dovrebbe avere anche un rinforzo posteriore per mantenere il tallone stabile ed evitare che devii verso l’esterno, difetto come valgismo o “piede piatto”.

Da preferire le scarpe con la pelle morbida che non crea punti di attrito o compressioni in varie sedi (come il dorso del piede, le dita, ecc.). Inoltre i materiali naturali (ma oggi anche alcuni sintetici come il goretex) permettono una migliore traspirazione del piede.


Anche nella stagione fredda il tacco per noi donne è indispensabile, bisogna evitare le calzature piatte: mettono troppo in tensione i muscoli posteriori del polpaccio. Il tacco ideale è di 1 o 2 cm per l’uomo e di 4 per la donna.

Ciò non significa che si debba dire addio ai tacchi alti,nemmeno per la stagione fredda, basta non indossarli per l’intera giornata. La punta nelle calzature femminili non deve essere troppo stretta.

Una eccessiva costrizione a livello delle dita, infatti, ne riduce la funzione e aumenta la pressione sotto la pianta del piede e a lungo andare può provocare dolori alla base delle dita dovuti alla compressione e allo schiacciamento dei metatarsi (metatarsalgite).

La misura ideale per le scarpe nella stagione fredda, la scarpa deve essere più lunga di mezzo centimetro della lunghezza del piede.

GAMBE STANCHE

Siete tra quelle centinaia di persone che trascorrono delle notti difficili, sonno disturbato da continui risvegli per colpa delle gambe che si gonfiano, diventano pesanti e proprio non ne vogliono sapere di star ferme.
Un problema di gambe sempre stanche.

E' un vero e proprio problema di salute, quello che tecnicamente si definisce sindrome delle gambe senza riposo” (in inglese, Restless Legs Syndrome)”. Patologia che secondo il professor Ignazio Marino (nella foto), direttore della Divisione trapianti e chirurgia epato-biliare del Thomas Jefferson University Hospital e professore di chirurgia al Jefferson Medical College della Thomas Jefferson University (Usa), “colpisce circa il 10-15% della popolazione e tuttavia viene spesso ignorata e non diagnosticata.

La sindrome della gambe stanche rappresenta la seconda o terza causa più comune di disturbi del sonno.
Il problema più frequente è che troppe volte coloro che soffrono di gambe stanche raramente si rivolgono al medico, ma è fondamentale l'aiuto del medico di famiglia perché i sintomi variano da paziente a paziente.

I sintomi più comuni delle gambe stanche è la sensazione di fastidio agli arti inferiori, solletico, formicolio, sino al dolore vero e proprio. Questi sono tutti elementi che con il passare del tempo provano profondamente l'equilibrio psicofisico di chi ne soffre, provocando ansia, insonnia, depressione, affaticamento. L'inarrestabile bisogno di muovere le gambe sembra l'unico modo con cui il paziente riesce ad alleviare questo strano corredo sintomatologico".

Ci si chiede ancora da cosa dipende Il disturbo delle “gambe sempre stanche” , forse dipende da un disordine del sistema nervoso centrale di origine sconosciuta, “ma la frequente presenza di familiarità ne suggerisce un'origine genetica”, spiega Marino.

Ci sono anche altre forme collegate per il disturbo delle gambe sempre stanche, forme collegate a disordini del metabolismo del ferro, insufficienza renale, lesioni neurologiche o terapie farmacologiche.
E' importante sapere come riconoscere i sintomi La diagnosi della sindrome delle gambe stanche è innanzitutto clinica: sta alla valutazione diretta del medico, insomma, individuare il problema.

Relativamente al problema delle gambe stanche non ci sono degli accertamenti diagnostici specifici”, aggiunge Marino, “se non quelli necessari per escludere la presenza di una RLS secondaria”.

Per essere certi di essere di fronte alla "sindrome delle gambe senza riposo", o gambe sempre stanche il medico dovrà valutare se compaiono quattro elementi caratteristici, perché solo la contemporanea presenza di questi quattro elementi permette di fare una diagnosi certa.

Innanzitutto c'è un desiderio irrefrenabile di muovere le gambe spesso associato a formicolii o alterazioni della sensibilità; Secondariamente i sintomi vengono esacerbati dal riposo e dall'inattività.
Perché i sintomi siano associati al problema delle gambe stanche è necessario che scompaiono parzialmente o totalmente con il movimento, inoltre i sintomi compaiono o peggiorano durante il riposo notturno e l'inattività.

Per curare le gambe stanche la terapia oggi si avvale, con ottimi risultati, prevalentemente di farmaci dopamino-agonisti. A volte, nei casi più gravi c'è l'assunzione di oppioidi.
Il farmaco va assunto 1 o 2 ore prima del momento in cui solitamente compaiono i sintomi e il beneficio in genere è immediato: se ciò non avviene, la posologia va adattata in modo crescente in base ai risultati terapeutici ottenuti.

Nel caso in cui non si registri risposta terapeutica con il farmaco dopamino-agonista di prima impiego alla sua massima dose, è indispensabile variare la scelta farmacologica. Il trattamento di pazienti complessi, particolarmente compromessi sotto il profilo psichico e/o psicologico non può che essere affrontato di concerto con il neurologo.

Evitate di trascurare ogni problema relativo alle vostre gambe....pperchè averle sempre stanche è molto negativo per voi e per chi vi circonda.

GAMBE PERFETTE

Siamo nella stagione invernale, solitamente ci si preoccupa molto meno delle proprie gambe rispettivamente alla stagione estiva.
Ma cerchiamo comunque di mantenerle perfette, in modo che la stagione calda non ci colga impreparate.


Per gambe perfette è indispensabile fare attenzione ai carboidrati.

Il primo punto fermo del decalogo è di non superare la dose massima giornaliera di 150 g (ma non meno di 130). Per gambe perfette è importante scegliere alimenti a bassa densità glucidica (contenuto di carboidrati in un grammo) e preferire quelli integrali, meglio se nella prima parte della giornata, limitando l'apporto di carboidrati nella cena.

Per essere perfette in tutto il nostro equilibrio sono essenziali cinque pasti al giorno, colazione, spuntino mattutino, pranzo, merenda e cena. Mangiare ogni tre ore è consigliabile per mantenere la glicemia al di sotto del valore di 120 mg/dl.
Ricordate la presenza della frutta secca agli spuntini e a colazione, importanti per gli Omega 3.


Mangiare quattro alimenti alcalinizzanti per ogni alimento acidificante, per evitare la cellulite e la sindrome varicosa nelle gambe; l'80% degli alimenti deve venire dal mondo vegetale e il 20 % da alimenti di origine animale.

Gli esperti consigliano l'assunzione di cinque porzioni di frutta (tre) e di verdura (due) durante la giornata per lo più crudi, e fare un deciso uso di centrifugati composti da verdura e frutta combinate assieme, per introdurre minerali, vitamine, nutrienti ad azione nutraceutica capaci di bloccare gli effetti aggressivi, degenerativi dei radicali liberi dell'ossigeno e dell'azoto che si formano nei mitocondri cellulari.

Se desiderano gambe perfette va eliminato il sale da cucina preferendo quello iodato, integrale, oppure ancora meglio l'uso delle spezie che favoriscono la circolazione, riducono la ritenzione idrica e noi avremo gambe perfette.

Per combattere la ritenzione idrica delle nostre gambe, sono ottime le acque minerali con un residuo fisso secco oltre i 300 mg/l , condire con olio e aceto, introdurre l'assunzione di magnesio e di cibi ricchi di calcio che no si trovano solo nel latte ( che poi il latte vaccino favorisce l'osteoporosi) e nei formaggi, ma anche nelle verdure tipo broccoli, cavoli,...

Per avere gambe perfette è ottimo anche camminare molto: almeno 10.000 passi al giorno. Il movimento delle gambe infatti accelera la velocità del flusso sanguigno contribuendo a rimuovere il grasso sottocutaneo in particolare accumulato nelle cosce, le avrete così perfette.

Per avere le gambe al top la ginnastica respiratoria è indispensabile in tre movimenti (profonda inspirazione, trattenere il respiro, profonda espirazione) per almeno due minuti. Infine, l'esperto raccomanda di ridurre il peso corporeo, in particolare l'eccesso della massa grassa addominale, glutei e radice coscia ed eliminare la disbiosi intestinale assumendo alimenti probiotici e prebiotici, nonché ricorrendo a tisane preparate con finocchio dolce, menta piperita, anice ad azione camminativa.

LINFODRENAGGIO ANTICELLULITE E SALVAPELLE

Il linfodrenaggio è un massaggio che nasce in Occidente, grazie al medico danese Emil Vodder, con lo scopo anticellulite e salvapelle , fondamentale per il funzionamento del sistema immunitario e per espellere le scorie dall’organismo.

Il linfodrenaggio è il trattamento più richiesto dalle donne perché ha anche una funzione anti cellulite e salvapelle. Intervenendo nelle zone dove c’è una stasi linfatica, o prevenendone la formazione, si sciolgono o si evitano gonfiori antiestetici.

Il linfodrenaggio aiuta a combattere la cellulite, in quanto migliora la micro circolazione nelle zone trattate e quindi scioglie i cuscinetti (ma, se già formata, non può certo cancellare la “buccia d’arancia”).

Il linfodrenaggio ha un effetto rigenerante perché la perfetta circolazione della linfa porta nutrizione anche nelle aree più disidratate, dando compattezza e tono alla pelle. Combatte acne, edemi e infiammazioni (non in fase acuta) e aiuta la cicatrizzazione delle ulcere varicose.

MASSAGGI E BENESSERE

Quando ci procuriamo una piccola ferita, una bruciatura o una lieve contusione, subito la nostra mano corre sulla zona colpita a esercitare una pressione per lenire il dolore. Lo stesso vale per i massaggi e per la sensazione di benessere finale.

La pratica dei massaggi per regalare benessere alle persone è presente nella tradizione dell’uomo fin dall’antichità, specie in Oriente, e sia da sempre considerato un modo ideale per ricevere e dare benessere.

La pratica dei massaggi oggi è sempre più di gran moda, perché ci dà la possibilità in soli 30-60 minuti di liberarci dallo stress sul lavoro, nei rapporti di coppia, nel traffico, raggiungendo uno stato di benessere completo.

Massaggi che agiscono sul nostro corpo anche con i vari effetti psicologici, aumenta la percezione del proprio io come insieme corpo-mente. Benessere che permette l'aumento della circolazione sanguigna periferica e quindi la vasodilatazione, c’è un alleggerimento al livello del cuore e calore ed energia sono sviluppati in tutte le parti del corpo.

I massaggi stimolano inoltre il benessere dell'organismo, relativamente alla produzione di endorfine: ormoni del benessere che ci riportano verso l’equilibrio corporeo e sono un antidoto ai processi degenerativi dell’organismo.

Per fare i massaggi occorre un ambiente confortevole e riscaldato, che aiuti a creare feeling tra operatore e cliente. Il massaggio è una relazione e chi lo fa deve avere tranquillità e benessere
in modo da trasmetterli.



Molte persone si chiedono la differenza c’è tra massaggi orientali e occidentali? In Oriente si tratta di un rito dai tempi lunghissimi: un massaggio ayurvedico impegna per 3-4 ore. Noi, invece, che viviamo in una realtà pratica e consumistica, abbiamo perfino inventato l’“office massage”, che consente di abbassare il livello di stress durante la pausa pranzo.

ANORESSIA E BULIMIA NON SI RISOLVONO CON LO SPORT

Sport: un toccasana per tutti, così è il luogo comune, ma è errato.
Anzi per chi soffre di anoressia e bulimia ciò potrebbe essere anche controproducente.

Le persone che soffrono di anoressia & bulimia sono portate all'abuso della palestra o dell’attività sportiva in genere per mantenersi in forma in maniera ossessiva.

Con l'esito che il movimento diventa una sorta di strumento di autolesionismo.
Più a rischio per lo sviluppo di anoressia & bulimia sono la danza, la ginnastica artistica, l'atletica leggera e il ciclismo, spiega Laura Dalla Ragione, psichiatra e coordinatrice del comitato congiunto dei ministeri del Welfare e della Gioventù, incaricato di mettere in campo azioni di contrasto ai disturbi del comportamento alimentare.

Danza, la ginnastica e l'atletica sono le attività a maggior rischio di ‘ossessione’ legata alla forma fisica perfetta e alla magrezza, con il facile sviluppo di anoressia e bulimia.
Anche uno sport come il ciclismo, poi, unito al rischio legato al doping, è presente anche il pericolo di cadere nella morsa dei disturbi alimentari, e non solo per il sesso femminile, ma anche per quello maschile.


Bulimia & anoressia sono dei disturbi alimentari sono ormai un autentico fenomeno diffuso purtroppo in modo trasversale alle fasce sociali e alle età. E' un'epidemia sociale e globalizzata che si sta diffondendo a macchia d'olio, ed è per questo che sono importanti gli interventi messi in campo per contrastarla.

In uno sport come la danza, ad esempio, verrà attivato dal ministero del Welfare un progetto sperimentale di formazione ad hoc per gli insegnanti, che verranno sensibilizzati a controllare i loro allievi e a contrastare l'insorgenza di anoressia o bulimia.

martedì 2 dicembre 2008

STOP AL SOLITO FITNESS

Tra un po' arriveranno le vacanze di Natale, e via con cene , pranzi, panettoni e tutta una serie di pietanze culinarie che rischieranno di farci perdere la linea.
E' arrivata l'ora di dire STOP al solito fitness.

Stop al solito fitness per perdere peso, meglio seguire le indicazioni della grande Britney Spears che si è buttata a capofitto nella Zumba, aerobica a basso impatto con un insieme di passi caraibici. Cambio di rotta per il fitness, da oggi si comincia a dimagrire pensando a divertirci trascorrendo un'ora in compagnia.

Stop al solito fitness per tonificarsi, questo ballo permette di trasformare il grasso in muscolo.

venerdì 28 novembre 2008

CORRI CHE TI PASSA

E' arrivato il freddo, è arrivata la neve ... hai freddo ti senti stanco o depresso.
La soluzione ce l'ho io!!! Fai più sport e vedrai che ogni cosa ti passa immediatamente.

Corri che ti passa, ogni pensiero triste ed ogni brutto pensieri... tu impara a fare più sport .
Corri lentamente però soprattutto se non sei abituato, corri circa 3 volte alla settimana e ti passerà tutta la stanchezza della giornata se lo fai alla fine o ti darà il giusto sprint se stai per cominciarla.

I vantaggi dello sport a livello di cuore e circolazione sono notevoli e ormai studiati da molto tempo. Lo sport risolve tutti i problemi legati all'osteoporosi, riduce ansia e stress e il tuo buonumore sarà garantito.

Hai la cellulite...corri che ti passa anche quella, in quanto garantisce il giusto rifornimento di ossigeno ai tessuti; lo sport garantisce ottimi risultati sia a livello di estetica che di umore.

Abiti in città o comunque in paese dove l'unico posto che ti permette di correre è la strada o al massimo qualche pista? Fai sport , corri ad intervalli, alterna 60 secondi a ritmo elevato ed altri a ritmo più basso, ma non troppo in modo da poter recuperare lo sforzo.

Sport piuttosto impegnativo, ma permette di sviluppare una migliore resistenza allo sforzo e la capacità di recuperare la fatica è breve. Quando l'intensità dello sforzo è variabile si perde velocemente peso rispetto a quando si corre ad un ritmo costante.

Corri alternando un minuto di corsa ad andatura veloce ad un adeguato periodo di recupero di 4 minuti. Prima di effettuare le variazioni di ritmo bisogna correre piano per una decina di minuti in modo da preparare l'organismo a sostenere lo sforzo.

Tu sei già uno che fa sport da tempo, per cui sei ben allenato e allora dovresti avere già delle buone capacità di salire di livello e puoi permetterti di correre in salita . Corri in salita, allena cuore e fiato, bruci più calorie e ti passa tutto quel problema di circolazione e ritenzione idrica che hai perché ti tonifichi di più e meglio.

Perché la corsa in pendenza sia efficace è necessario guardare davanti a e la schiena deve essere ben dritta, corri però dopo aver fatto un adeguato riscaldamento, che comunque è una regola ESSENZIALE per qualunque tipo di corsa e sport voi andiate a fare.

Quando fai sport hai problemi di equilibrio? Tutto passa se cominci a correre su terreni misti, dove la parola d'ordine è imprevedibilità, ci possono essere ghiaia, sassi, piccole buche nascoste e fai lavorare muscoli diversi.

Il segreto di questo sport è avere una falcata corta e rapida per non disperdere energie, meglio correre limitando e sapendo gestire la forza. Più il terreno è irregolare più le articolazioni sono messe a dura prova.

Se non hai la possibilità di fare sport all'esterno e però ti manca il tuo momento di libertà, corri lo stesso, attrezzati con un tapis roulant; il quale però è utile anche per cominciare a correre, in quanto vi permette di mantenere sempre la stessa andatura.

Se corri o camini su questi attrezzi , tutto è ok per le tue articolazioni, in quanto sudando molto di più elimini più tossine, ti sgonfi più in fretta, ti tonifichi così molto di più.

Tu invece, ti vedo hai appena subito un'infortunio, ma tu corri lo stesso, fallo in acqua se puoi perché l'acqua ti impedisce l'impatto con il suolo. Corri come fossi a tera, prestando attenzione a distendere bene le gambe e le braccia. Si possono eseguire molte andature dalle marce , alla corsa con le ginocchia alte. Comunque ogni tipo di sport acquatico è ottimo, anche per coloro che hanno problemi di peso.

Da usare sempre, quando corri, scarpette anti scivolo, da piscina.

( fonte: Internet)

martedì 25 novembre 2008

STRATEGIE EFFICACI DI PREPARAZIONE

Siete degli sportivi e vi allenate con costanza o a tempo perso, comunque sia per ogni gara che ci si prepara ad affrontare sono necessarie delle strategie efficaci di preparazione.

Oggi giorno , sembra superfluo far notare agli sportivi l'importanza di impiegare la stessa energia “fisica e mentale” sia nella preparazione che nell’evento agonistico vero e proprio.
Sono quindi necessarie delle efficaci strategie di preparazione, strategie che possono rendere più efficace il nostro allenamento, ma anche la vita quotidiana in generale quando dobbiamo affrontare una prova impegnativa, che ci mette ansia.

Ancora oggi, alcuni sportivi pensano che la preparazione richieda solamente un riscaldamento fisico e, per sentirsi più sicuri, un po’ di preparazione psicologica. Altri, tuttavia, sono ben consapevoli dei pericoli di questo approccio limitato. Costoro quindi vanno alla ricerca di strategie efficaci di preparazione.

È sempre facile essere concentrati e “pronti” alla sfida quando si viene dati per vincenti, ma la vera arte del professionismo sta nell’eseguire una buona performance quando ci si aspetta che abbiate successo – questo distingue i veri campioni.

Altre strategie di preparazione le trovate usando la " centratura" , ovvero mettendovi in piedi fermi immaginate che un raggio di luce vi passi in mezzo allo stomaco e su questo fascio di luce, vedrete che il vostro corpo sarà più rigido, quindi per voi sarà più facile concentrarvi, essere agili e scattanti.

Una buona performance è data dalla preparazione fisica, dall'abilità tecnica e dalle strategie efficaci di preparazione, con riferimento al mental training.

( fonte: manuali di PNL e coach sprtivo)

CARICARSI PISCOLOGICAMENTE

Vi sono importanti differenze tra il riscaldamento mentale, il caricarsi psicologicamente
e l'esecuzione mentale, nonostante siano strettamente legati fra loro.

Le attività per caricarsi psicologicamente sono utilizzate per incrementare il livello di attivazione e dinamismo in un momento specifico o nel corso di un particolare evento; ad esse ricorrono, ad esempio, i giocatori di rugby prima dell’inizio della partita, o un pesista prima di un sollevamento.

Caricarsi psicologicamente è indispensabile quando, in uno o più individui di una squadra c'è la convinzione sbagliata di avere la vittoria in pugno. Senza il caricamento psicologico, potrebbe verificarsi uno “scaricamento”, per effetto del quale la concentrazione, il livello di adrenalina e l’attenzione abituali non si manifestano e l’individuo o la squadra stenta a giocare secondo il proprio standard abituale rischiando perfino di perdere.

Caricarsi psicologicamente è indispensabile per tutti, soprattutto se si tende a sottovalutarsi, oppure per una scarsa autostima, attenzione però se il caricamento è troppo e si rischia di danneggiare la prestazione, meglio allora fare attenzione a s- caricarsi psicologicamente.

In termini di PNL si determinerebbe lo sviluppo, da parte del soggetto, di un “programma” negativo o privo di risorse.
Se utilizzato in maniera appropriata, caricarsi psicologicamente ha un’importanza vitale nell’approccio mentale dello sportivo. Se viene usato indiscriminatamente, può inibire la performance, o può addirittura comprometterla. Pertanto occorrono sempre attenzione e prudenza.

Per caricarsi psicologicamente ed eseguire una buona performance , dovreste sapere qual è la vostra condizione e come vi sentite quando siete definitivamente pronti a iniziare qualcosa; ad esempio, potreste sentirvi calmi, sicuri di voi, in grado di affrontare qualsiasi cosa.

Entrate in quello stato di preparazione, in modo totalmente associato. Notate esattamente la sensazione che vi dà, mentalmente e fisicamente. Imprigionate quella sensazione in una parola, immagine , stimolo fisico che porterete con voi ogni volta che ne sentite la necessità per caricarvi psicologicamente.

Praticate la tecnica di caricamento precedente provando mentalmente il gioco o una particolare azione. Immaginatevi sul punto di essere sconfitti.
Usate quella parola, immagine o stimolo fisico per caricarvi e volgere mentalmente il gioco a vostro favore.

Le tecniche per caricarsi psicologicamente possono essere usate con regolarità a casa, nel tempo libero, al lavoro. Bisogna fare in modo che corpo e mente comprendano. riconoscano e siano in grado di creare il loro livello di carica ottimale. Non stupitevi se gli altri notano il mutamento del vostro stato, poiché spesso i segni del cambiamento sono molto evidenti.


Per ulteriori informazioni contattatemi pure, vi risponderò con molto piacere!!!

( Fonte: PNL e coach sportivo)

CORSA E COLESTEROLO

Il problema maggiore della gente di oggi, soprattutto per gli over 40 è il colesterolo.
Spesso il colesterolo è stato demonizzato così senza nemmeno un motivo preciso.
Ma il colesterolo non è solo un tipo, c'è il colesterolo buono, quello che noi vogliamo potenziare e il cattivo, quello che vogliamo abolire, magari attraverso la corsa.

Il colesterolo buono, lo spazzino delle arterie e del sangue, viene troppo spesso trascurato, quando è invece un elemento determinante per distinguere se un individuo con colesterolo totale alto sia effettivamente in "zona rischio" o meno.

Per potenziare il colesterolo buono, è indispensabile l'attività fisica, la corsa magari, favorendo così anche un calo di peso, che solitamente è quello che determina il colesterolo.

Bisogna fare attenzione ai valori analitici di colesterolo totale pari a 250 mg/dl (quindi un valore di per elevato) si associa un HDL diciamo di 54, la situazione si può leggere, in assenza di altri fattori di rischio, con relativa tranquillità.

Sono quindi indispensabili tutti quegli accorgimenti e corrette abitudini di vita che agiscono positivamente nell'elevare il colesterolo buono, aiutando l'organismo stesso a liberarsi dei pericolosi accumuli sulle pareti arteriose. Guarda caso, uno dei pochi fattori in grado di innalzare il valore dell'HDL è proprio il movimento fisico, la corsa , che rappresenta una delle armi vincenti, di basso costo e priva di effetti collaterali.


Corsa e colesterolo positivo sono un binomio vincente sia per uomini che per le donne, che dopo la menopausa tendono a salire di peso facilitando lo sviluppo di date patologie cardiache e respiratorie.
E da oggi sappiamo che con la corsa, attività fisica aerobica ( nuoto, aerobica, bicicletta, corsa a piedi) possiamo dare anche una grossa mano allo "spazzino buono" , ovvero il colesterolo buono che c'è nel nostro corpo.


( Fonte Internet)

TRAUMI, BOTTE E CONTUSIONI

Se siete sportivi fanatici o meno, lavoratori o quant'altro è facile subire dei traumi, botte e contusioni.

Ma per ogni problema c'è uno specifico rimedio, il quale non va mai scelto senza la supervisore di uno specialista.

L'arnica: è il rimedio principe di tutti i traumi, in particolare di quelli sui tessuti molli superficiali, che danno luogo anche a ematomi o ad ecchimosi; riduce il dolore delle botte immediatamente e favorisce il riassorbimento degli stravasi; va usata alle diluizioni 5 CH o 7 CH, prendendone 3-4 granuli subito dopo il trauma e riprendendoli ogni volta che si risente il dolore. Nei traumi psichici è pure efficacissima, ma va usata a diluizioni più alte, come 200 CH o 1000 CH.

Bellis perennis: come Arnica, ma più indicata per i traumi profondi, con ecchimosi molto dolorose al solo toccarle; è specifica per i traumi o le botte sul seno, che lasciano poi un bozzoletto duro. Alcuni medici suggeriscono l'uso di Bellis ad alte diluizioni (una dose alla 1000 CH), a chi si sente un po' calpestato dalla vita.
La Ruta: allo stesso dosaggio di Arnica, agisce in particolare su stiramenti muscolari e su tendini o legamenti strappati o stirati; è il rimedio di elezione per i dolori che derivano dalle manipolazioni ossee.

Entrando nell'ambito della Fitoterapia e dei drenaggi, importante è usare sempre l'Arnica, questa volta in pomata, in crema o in TM; va applicata senza massaggiare sulle ecchimosi o sulle zone traumatizzate, attenzione alla presenza di ferite aperte.
Nell'eventualità fatevi consigliare sempre dal vostro medico di fiducia ulteriori soluzioni.

Per la medicina popolare, ogni trauma, botta e contusione va sedata, almeno in fase iniziale con il freddo, oppure degli oggetti metallici che comunque possano mantenere fredda la zona che ha subito dei traumi, botte o contusioni.

( fonte: http://www.eurosalus.com)

COME INTERVENIRE SUI TRAUMI SPORTIVI

Sei una persona che ama molto correre, mai avuto traumi sportivi fino ad oggi.
Ma ultimamente ti sta succedendo di dover interrompere gli allenamenti dopo pochi chilometri, per l'acutizzarsi di un dolore forte nella parte esterna e posteriore del ginocchio sinistro, inoltre la parte esterna si gonfia come fosse un ematoma.

Probabilmente la sintomatologia che lamentate è evidentemente dovuta a seguito di traumi sportivi determinati da un lavoro eccessivo sulle articolazioni che comporta quindi infiammazione con tutto ciò che ne consegue e quindi edema, dolore, arrossamento e impossibilità a portare avanti l'attività fisica.

Ed è quindi necessario intervenire nella maniera più adeguata, facendo attenzione anche ai farmaci da prendere, possibilmente omeopatici, ma facendoveli consigliare da un medico, farmacista oppure erborista di fiducia.

Per intervenire sui traumi sportivi è necessario ridurre il carico degli allenamenti per dare tempo al suo organismo di ripararsi e recuperare pienamente le sue potenzialità. Non è detto che in seguito a dei traumi bisogna interrompere ogni attività fisica ma limitare le attività che potrebbero comportare ulteriori traumi sportivi.

Ad esempio potrebbe andare benissimo anche una camminata di buon passo di un'ora o comunque una corsetta estremamente cauta.
In ogni sport, per evitare traumi sportivi rivestono notevole importanza l'allenamento e il recupero: un rapporto sproporzionato tra queste due componenti rischia di inficiare gli obiettivi che si vogliono raggiungere, rischiando traumi.

( Fonte: Donna In Forma Dicembre 2008)

lunedì 24 novembre 2008

PSICOSOMATICA & DISTURBI PSICOSOMATICI

Di psicosomatica e disturbi psicosomatici ne sentiamo parlare sempre molto, ma senza capirne poi molto in fondo.

Da un po' di anni è in auge un nuovo modo di concepire la malattia, in un'ottica psicosomatica.
Con la nascita dei disturbi psicosomatici è il tentativo di eliminare tale divisone sapendo che l’uomo è un’entità di corpo e di mente. La scissione fra psicosomatica e disturbi psicosomatici non esiste realmente ma sono esclusivamente nel nostro modo di pensare.
Il corpo e la mente non sono separati ma sono parte l’uno dell’altra, aspetti diversi di un tutto,
da qui nascono i disturbi psicosomatici.

Una visione psicosomatica è, quindi, un tentativo di vedere le persone nella loro interezza e, soprattutto, di comprendere che cosa sta succedendo in esse. Possiamo dire che la medicina psicosomatica è nata per contrapporsi alla tradizione meccanicistica e riduzionista della filosofia ottocentesca, separando la vita psichica e la malattia, essendo quest’ultima considerata sempre di origine organica, dovuta cioè alla lesione di qualche parte del corpo.

Possiamo affermare che i disturbi psicosomatici sono lo studio dei rapporti intercorrenti tra mente e corpo. Si parte dalle premesse che ogni malessere di natura psicologica abbia una ripercussione a livello di psicosomatica , e che viceversa una malattia organica comporti una alterazione della sfera psicologica, determinando dei disturbi psicosomatici.


I primi studi sull’unità psicosomatica dell’uomo, risalgono alla scuola ippocratica. La dottrina ippocratica si propone di liberare la medicina da ogni concezione magica e religiosa. Per farne una scienza basata su un metodo sicuro e razionale di diagnosi e di terapia.


Dividere psiche e soma nell’affrontare una patologia, è l’errore più grande, perché come già evidenziato, il corpo e la mente non sono separati ma sono parte l’uno dell’altra, aspetti diversi di un tutto, ogni sindrome va considerata sotto un'insieme dei disturbi psicosomatici.

Un approccio scientifico in un'ottica psicosomatica che congloba la totalità dei processi integrati di rapporto tra il sistema somatico, psichico, sociale e culturale, dando vita all'insieme dei disturbi psicosomatici.

La reazione psicosomatica è episodica, magari momentanea, e scaturisce da un evento stimolo: per esempio nella tachicardia da spavento c’è una evidente alterazione del battito cardiaco, che è solo momentaneo e che scompare appena passa la reazione emotiva.

Nei disturbi psicosomatici esiste invece un’alterazione duratura, funzionale oppure organica. Nel primo caso l’organo non è leso, ma si comporta come se fosse leso: un esempio tipico è la nevrosi cardiaca, in cui esistono tutti i sintomi dei disturbi cardiaci, ma il reperto clinico appare negativo.

I disturbi psicosomatici sono da imputare a conflitti ideo – affettivi, profondi, a volte di natura molto remota. La malattia psicosomatica è la “somatizzazione” dei conflitti non risolti, si sviluppa lentamente e si manifesta sotto la pressione di un evento – stimolo, quale una grossa frustrazione,un dolore affettivo; oppure quale frutto dell’ambiente in cui l’individuo vive.

Nella fase evolutiva successiva, quella verbale, il bambino impara a “esprimere” le sue emozioni, si possono creare i primi disturbi psicosomatici. La “somatizzazione” psicosomatica riproporrebbe l’espressione del primo stadio evolutivo infantile (preverbale), quella in cui l’ansia si rivela a livello somatico, la nevrosi invece riproporrebbe l’espressione più avanzata del secondo stadio (verbale).

L’individuo con disturbi psicosomatici si presenta con un buon adattamento alla realtà, con un pensiero ricco di fatti e di cose e povero di emozioni (… alessitimia: limitata percezione dei sentimenti interiori e difficoltà a comunicare l’esperienza emotiva.

Lo studio della psicosomatica nell'analisi di tutte queste situazioni ci aiuta molto.

Soggetti con disturbi psicosomatici hanno notevole difficoltà ad esprimere emozioni e separano dalle cose ogni elemento di fantasia, manifestando in un'ottica prevalentemente psicosomatica i disturbi corporei e le emozioni o i vissuti relativi al suo lavoro.

Nell’insorgere della “somatizzazione” psicosomatica , è determinante l’ambiente in cui l’individuo vive: ambienti ansiogeni, aggressivi, competitivi o repressivi, condizionano l’individuo a uno stress continuo, determinando l’humus patologico che nutre la problematica psicologica personale sino a farla esplodere nella “somatizzazione”.

Nella “somatizzazione” psicosomatica il sintomo ha un suo linguaggio che attesta il tipo di disturbo che esprime; l’astenia, per esempio, simboleggia il dispendio di energie ad opera di un conflitto, che lascia ben poca forza all’individuo.

I disturbi psicosomatici più frequenti, e più chiaramente collegati con il vissuto psicologico dell’individuo, sono quelli dell’apparato digerente, dell’apparato cardio – circolatorio e dell’apparato sessuale.

I disturbi psicosomatici dell’apparato digerente, infatti, ci “segnalano” in qualche modo le nostre difficoltà ad assimilare gli elementi evolutivi della vita (… idee nuove). Attraverso lo stomaco possiamo esprimere problematiche che non sono state “digerite” come ad esempio idee o situazioni rifiutate, ritenute ingiuste e che fanno male (… crampo, spasmo muscolare, ecc.) o magari che mandano in collera (… bruciori).

Secondo la psicosomatica, nello stomaco è presente il 2° cervello, ovvero quello emotivo, per cui tutti i disturbi psicosomatici partono e arrivano lì.

Il dolore fa parte dei disturbi psicosomatici e parla di una lotta interna: da una parte abbiamo la tendenza a procedere in avanti verso l’esterno (agire) dall’altra parte, invece, troviamo una resistenza interna contrapposta molto forte che rende questa forma aggressiva inefficace (subire).

Il contenuto psicosomatico simbolico della colite appare quanto mai significativo: la diarrea rappresenta un bisogno impellente di liberarsi di un “materiale” inaccettabile, che non si può né contenere né, tanto meno, assimilare. Liberazione intestinale trova il suo corrispettivo, a livello mentale, nel tentativo di eliminare un contenuto disturbante e spesso vissuto come non “pulito” (… pensieri, idee, emozioni, fantasie, ecc.).

La personalità di coloro che soffrono di disturbi psicosomatici è spesso caratterizzata da grande meticolosità, pignoleria, amore per l’ordine fino a modalità ossessive. Si tratto solitamente di individui con disordini affettivi ora di tipo ansioso, più spesso, pare, con tratti depressivi.

Classici disturbi psicosomatici sono la tensione, l’ansia, la depressione, agendo attraverso il sistema nervoso centrale e quello vegetativo colpiscono questo organo laddove è in collegamento con questi sistemi, vale a dire a livello della muscolatura delle sue pareti, e quindi dei suoi movimenti.

Così facendo i disturbi psicosomatici si scaricano a livello intestinale rispondendo a situazioni di stress o di ansia contraendosi. I dolori addominali e la diarrea che molti studenti sperimentano in vicinanza di un esame che li preoccupa sono un esempio banale ma significativo della reattività dell’intestino ad eventi stressanti.

La “problematica” cardiaca è la malattia psicosomatica per eccellenza: essa può essere funzionale od organica. I sintomi ricordano quelli dell’angina pectoris e insorgono, al contrario di questa, senza apparente motivo scatenante: non è lo stress che determina l’attacco, ma lo stimolo di natura imprevedibile, può coinvolgere anche altre funzioni organiche.

Secondo la teoria psicosomatica i problemi del cuore riguardano dunque gli sforzi che facciamo per riuscire a vivere e a essere felici; se pensiamo, ad esempio, che per essere bravi bisogna lavorare molto, senza avere un attimo di pausa e senza lamentarci, è probabile che chiediamo uno sforzo eccessivo al cuore, fino a spossarlo.

La pace, la tranquillità, la serenità, la gioia (l’entusiasmo) di vivere, invece, ci garantiscono un cuore in ottima salute.Malattie dell’apparato sessuale. Un altro genere diffuso di malattie psicosomatiche è costituito dai disagi a livello sessuale, spesso evidenziati in maniera diversa nell’uomo e nella donna, perché diversamente motivate.

Ultimamente l'elenco dei disturbi psicosomatici si è andato via via infoltendo fino a comprendere: i disturbi dell’alimentazione (anoressia, bulimia), i sintomi a carico del sistema respiratorio (asma bronchiale, iperventilazione, dispnea), i sintomi a carico del sistema cutaneo (eritema, acne, dermatite atopica, psoriasi, iperidrosi, sudorazione), i sintomi a carico del sistema muscolo scheletrico (cefalea tensiva, torcicollo, mal di schiena, artrite), i sintomi al sistema genitourinario (dolori mestruali, enuresi, impotenza), i sintomi al sistema endocrino (diabete mellito, ipo o ipertiroidismo).

La soluzione della sofferenza psicosomatica è, sicuramente,innanzitutto in un riconoscimento del nucleo patogeno che l’ha determinata e poi nel suo trattamento psicoterapico.

Conoscere la psicosomatica e le manifestazioni dei disturbi psicosomatici aiuta a porre fine ai giudizi valutativi i quali suggeriscono che solo una affezione organica è una vera malattia.

Ci aiuta a considerare i sintomi possono avere dei significati simbolici e ci aiuta a comprendere il linguaggio del corpo. Ci fa vedere che lo stress continuato, sia fisico che psicologico, o entrambi, miete le sue vittime nell’organismo per vie subdole. Fa capire come le malattie del benessere: diabete, ipertensione, ulcera, trombosi, ecc. possono essere anche dei disturbi psicosomatici.





DISTURBI PSICOSOMATICI

La psicosomatica è quella branca della medicina che mette in relazione la mente con il corpo, quindi il mondo emozionale ed affettivo con il disturbo.
Si vuole occupare quindi dei disturbi psicosomatici, per rilevare e capire l'influenza che l'emozione esercita sul corpo e le sue affezioni.

I disturbi psicosomatici sono suddivisibili in due gruppi: i disturbi psicosomatici primari e secondari.
Nei disturbi psicosomatici primari è presente una disfunzione biologica.
I disturbi psicosomatici si manifestano nell’esacerbazione emozionale del sintomo già esistente.

Nei disturbi psicosomatici secondari, invece, non può essere dimostrata nessuna disfunzione biologica all’origine dei sintomi. L’elemento psicosomatico è evidente nella trasformazione dei conflitti emotivi in sintomi somatici.

Sintomi si possono fissare in una malattia grave e debilitante come l’anoressia o in sintomi meno gravi, ma comunque fastidiosi, come la colite spastica, la gastrite cronica ecc..

I disturbi psicosomatici più frequenti sono a carico del sistema respiratorio: asma bronchiale (frequente soprattutto nei bambini).
I disturbi del comportamento alimentare anoressia bulimia binge eating.
I disturbi a carico del sistema gastrointestinale: colon irritabile; gastrite cronica; iperacidità gastrica; stipsi; nausea; vomito; diarrea.

Disturbi psicosomatici a carico del sistema cardiovascolare: aritmie; ipertensione arteriosa essenziale; crisi tachicardiche; la cefalea emicranica.
Disturbi psicosomatici a carico del sistema cutaneo: psoriasi; sudorazione profusa; eritema pudico (rossore da emozione); dermatite atopica; orticaria; secchezza della cute e delle mucose.
disturbi a carico del sistema muscoloscheletrico: cefalea tensiva; cefalea nucale; torcicollo; lombalgie; cervicalgie.

I modelli lineari, ovvero tutti gli approcci che si focalizzano sul paziente singolo (approccio medico, psicodinamico, comportamentista, cognitivista) spiegano il disturbo psicosomatico come un meccanismo di difesa da emozioni dolorose e intollerabili che si attua con un’espressione diretta del disagio psicologico attraverso il corpo.

L'ansia la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico immediata nel soma (il disturbo); non sono presenti espressioni simboliche capaci di mentalizzare il disagio psicologico e le emozioni, pur essendo presenti, non vengono percepite. La persona non può, o non riesce, a esplicitare e a dare parola alle istanze conflittuali, a verbalizzare le tensioni emozionali.

Il modello sistemico ha integrato lo studio sui meccanismi psicologici dei disturbi psicosomatici nell’individuo con l’osservazione dell’individuo nel suo contesto e in particolare all’interno delle relazioni familiari. L’unità psicologica non è l’individuo, ma l’individuo nei suoi contesti sociali significativi.

Da diversi studi è emerso come certi tipi di organizzazioni familiari siano strettamente correlate allo sviluppo e al mantenimento dei disturbi psicosomatici in uno dei suoi membri, e come i sintomi di quest’ultimo a loro volta giochino un ruolo importante nel mantenimento dell’equilibrio familiare.

Le famiglie con pazienti psicosomatici sono caratterizzate dall’impossibilità di esplicitare e dare voce al conflitto e alla tensione emozionale che ne deriva. L’impossibilità di esprimere le proprie emozioni non è dunque una caratteristica di personalità dell’individuo, ma è una qualità del sistema a cui appartiene, la sua famiglia, a cui è costretto a conformarsi.

I disturbi psicosomatici si manifestano nel disagio corrispondendo quindi alla difficoltà di verbalizzare i vissuti emozionali, ma non in conseguenza ad una caratteristica personalità dell’individuo, bensì in conseguenza al fatto che le emozioni vengono accuratamente filtrate in modo da evitare tensioni e conflittualità e da mantenere una pseudo armonia del sistema familiare. Il linguaggio scelto dal paziente per esprimere il disagio, il disturbo corporeo, è quindi il linguaggio della sua famiglia.

Il modo più efficace per cambiare i sintomi è modificare i modelli che li mantengono.

domenica 23 novembre 2008

PSICOMOTRICITA'

Salve sono Federica Goia Di San Giovanni al Natisone, pedagogista dello sport mi occupo anche di psicomotricità, in questo periodo propedeutica alla danza.
Le lezioni di psicomotricità si svolgono ( per ora al lunedì dalle 17 alle 18) presso la palestra fit Gym di Manzano (Udine).
Stiamo lavorando perchè le lezioni si possano estendere anche ad ulteriori giorni settimanali, ma eor fare questo abbiamo bisogno del vostro aiuto!
La psicomotricità è funzionale ai bambini dai 0 ai 12 anni, ma nel mio caso sono coinvolti bambini e bambine dai 4 agli 8 anni.

Avete un bambino o una bambina pigra, svogliata o al contrario molto energica?
Bene, la psicomotricità è quello che fa per lei/lui.

Ulteriori informazioni presso la palestra, telefonate al n. 0432741236.

Ciao!
Dott.ssa Federica Goia

venerdì 21 novembre 2008

PER UN CORPO PERFETTO...

Tutti sogniamo un corpo perfetto, pochi ce l'hanno, molti devono lavorarci sopra.
Per prevenire i cedimenti del collo e averlo perfetto è necessario porvi rimedio con dei cosmetici tensori.
Per un corpo perfetto è fondamentale la ginnastica: ruotare la testa a destra e a sinistra facendo delle lente rotazioni.

Corpo perfetto: braccia perfette : avete passato i 40 anni da un po' ed è normale che i tessuti della parte superiore comincino a cedere, in quanto le fibre di collagene cominciano a perdere elasticità.

Per un corpo perfetto è allora necessario usare prima della doccia dell'olio di borragine dotato di proprietà elasticizzanti. Poi un getto di acqua tiepido e successivamente freddo, questo migliorerà la tonicità della zona.

Corpo perfetto: pancia piatta. Avete oltrepassato la 50ina, la vostra menopausa vi ha regalato una pancia sporgente ed una vita più larga. Ti consiglio un massaggio quotidiano con un rullo di legno che favorisce il drenaggio dei liquidi. Controlla poi anche l'alimentazione, favorendo il pesce a carne e formaggi, in quanto ricco di Omega 3 ricco di antiossidanti che riducono i grassi nel sangue. Bevi molto tè verde in quanto ti aiuta a sgonfiarti.

Corpo perfetto = seno perfetto. Avete appena avuto una gravidanza, oppure per altre cause il vostro seno ha sentito la forza di gravità con un bruttissimo effetto sul décolleté; I seni sono sostenuti dalla pelle.

Oltre i 45 anni la pelle si fa meno elastica, i seni si abbassano notevolmente ed in mezzo cominciano ad apparire le prime rughe.
La colpa inoltre è anche della posizione di fianco o a pancia in su si creano le cossidette " pieghe del sonno" che con il tempo diventano più evidenti. Una volta alla settimana applica una maschera lifting per il viso su tutto il décolletté.

Arriviamo al sedere che in un corpo perfetto deve essere altrettanto perfetto anche lui.
Cedimenti e cellulite sono segni classici di chi fa una vita sedentaria.
Vuoi un corpo perfetto? Si all'attività fisica , bastano 45 minuti di camminata a passo veloce oppure di corsa su una cyclette o tapis roulant.

Dopo la doccia usa una crema specifica, sarai in splendida forma con il tuo corpo perfetto!!!

Arriviamo alle ginocchia, che in un corpo perfetto devono essere al top. La cellulite che si forma per dietro solitamente è vecchia e quindi è fibrosa, dovuta ad un ristagno di liquidi che soffoca il tessuto adiposo rendendolo più duro e spesso.

Passando la crema , frizionala con le nocche delle dita , se senti del fastidio significa che il tessuto adiposo sta comprimendo le terminazioni nervose, allora limitati a dei sfioramenti.
Per un corpo perfetto è poi necessario eliminare quell'insieme di cute ruvida e brufoletti che compare su cosce, glutei e braccia. Prepara una maschera unendo la polpa del frutto al bianco di un uovo.

Per un corpo perfetto vanno ricordati anche i piedi e le mani.
La pelle dei piedi è povera di ghiandole sebacee, si disidrata quindi più facilmente; pur essendo 4 volte più spessa si tende ad indurire con l'attrito delle calzature. Per ammorbidire i tuoi piedi massaggiali con un prodotto molto abrasivo con micro cristalli in alluminio, poi passa la pietra pomice naturale e poi massaggia con una crema esfoliante ed idratante.

Corpo perfetto = mani perfette: le mani sono la parte del corpo più esposte alle aggressioni dai detersivi ai diversi agenti atmosferici. Le prime alterazioni si cominciano a notare già verso i 30 anni.

Si lavano spesso, ma non si proteggono molto, allora cerca di massaggiarle con un mix di sale ed olio di oliva, peeling che oltre a stimolare il rinnovamento cellulare con l'olio vengono nutrite e avrete un corpo davvero perfetto.

IL PERSONAL TRAINER

Vai in palestra molto poco perchè non hai molto tempo a tua disposizione, preferisci della ginnastica a casa, ma non sai proprio come gestirti. Ecco per te il consiglio adatto:

IL PERSONAL TRAINER.


Il tuo personal trainer ti aiuterà a dimagrire nel modo giusto tenendo sotto controllo la massa grassa, cercherà di aiutarti a capire il motivo per cui ingrassi facilmente e dimagrisci con tanta difficoltà. Ti aiuterà a dimagrire applicando una semplice formula matematica.



Ovviamente la strada per raggiungere i propri obiettivi è complessa, il tuo personal trainer

ti aiuterà a sceglierla., considererà con te il percorso più adatto alle tue esigenze preferendo l'attività fisica.


Per dimagirire Come regolare l'alimentazione senza ridurre drasticamente le quantità, ma risparmiando calorie.
Come e quando è il momento di attuare "la strategia degli sbalzi".
Perché è importante scegliere l'attività fisica per dimagrire. Giorno 3: ATTIVITA' FISICA PER DIMAGRIRE: METTILA A TUA DISPOSIZIONE
Come calcolare l'eventuale sovrappeso e fare un'autovalutazione del tuo stato di forma fisica.
Come sfruttare ogni momento buono della giornata per allenarti.
Imparare qual è l'intensità dell'attività aerobica necessaria per dimagrire.
Cosa è il Circuit Training e in che modo puoi tonificare i muscoli e bruciare calorie.
Come iniziare ad allenarti in base al tuo livello, incrementando la difficoltà per gradi. Giorno 4: COME NON PRIVARSI MAI DEL GUSTO DEL CIBO
Impara i cinque trucchetti fondamentali per non cadere in tentazione a tavola.
Come suddividere gli alimenti in base ai momenti della giornata.
Impara i metodi per cucinare leggero e allo stesso tempo con gusto.
Cosa è lo scarico glicemico e come si inserisce nella dieta settimanale. Giorno 5: DIMAGRITO? I COMANDAMENTI PER NON INGRASSARE MAI PIU'
Come restare magro una volta dimagrito: le piccole regole per non ingrassare.
Imitare gli avi facendo del semplice movimento con le tue gambe.
Seguire le otto regole alimentari che ti permetteranno di non ingrassare mai più.
Come cercare il tuo equilibrio per poterti permettere di infrangere le regole, ogni tanto, senza conseguenze. Giorno 6: COME CAMBIARE FINO IN FONDO: UN FISICO BESTIALE
Perchè quando utilizzi il programma dimagrimento devi pensare solo a dimagrire.
Come e cosa fare per incrementare la tua muscolatura.
Quale alimentazione è quella giusta per ottenere un aumento della massa muscolare.
Quanto conta l'esercizio fisico ai fini del dimagrimento e dell'aumento muscolare. Giorno 7: IL BENESSERE: COME CAMPARE BENE FINO A 100 ANNI
Cosa devi fare e quali misure devi adottare per mantenerti sempre giovane.
L'importanza di ridurre le quantità di cibo e prediligere alimenti antiossidanti.
Come mantenere un cervello sano per avere anche un corpo sano.
Quale attività è quella più indicata e consigliata per mantenerti giovane. Giorno 8: ESERCIZI ILLUSTRATI PER ALLENARTI
Come allenare i muscoli addominali.
Come allenare i pettorali.
Come allenare le braccia.
Come allenare i dorsali e le spalle.
Come allenare i bicipiti e tricipiti.
Come allenare gambe e glutei.
Come allenare abduttori e polpacci.

LA FISICA DELLA MENTE

Spesso abbiamo associato la parola fisica alla ginnastica, ma da oggi la fisica può diventare anche della mente.
Ci si chiede quindi come l'uomo sia in grado di modellare fisicamente la realtà. Come si può arrivare a cambiare il punto di vista per cambiare, di conseguenza, la realtà.

La fisica della mente ti aiuta ad osservare la tua vera natura, così il cammino della scienza porta allo studio di un particolare aspetto della vita.
Come riuscire a cambiare il modo di vedere le cose in maniera molto semplice e come scoprire e giungere alla realtà in termini di possibilità e non di assoluti, è possibile arrivare solo con la mente e la sua fisica.

Noi uomini ci consideriamo esseri razionali quindi a volte ci sempre impossibile verificare una
realtà più grande , la fisica della mente ti spiega come RIUSCIRE A VERIFICARE UNA REALTÀ PIÙ GRANDE, ti spiegherà nei dettagli come puoi misurare ogni elemento della realtà e modificare la materia.

Ti sei mai chiesto il motivo per cui la tua coscienza si focalizza su una realtà pur non essendo l'unica possibilità. e come fare a capire in che modo le cose sono tutte intimamente collegate tra loro.

La fisica della mente ti aiuterà a lavorare sul tuo corpo per capire come l'organismo umano può influenzare tutto ciò che gli sta intorno e in che modo i sentimenti umani influiscono sul DNA e come questo influenza il mondo fisico.

Perché il concetto di vuoto, come tale, non esiste e che cos'è la rete universale. COME VIVERE IN UNA REALTÀ OLOGRAFICA
In che modo le molecole sono collegate tra loro.
Come concepire l'universo attraverso le sue caratteristiche olografiche.
Quali sono le caratteristiche dell'ologramma e quali sono i vantaggi che porta.
Conoscere e capire che cosa è la vita e le sue dinamiche.


Per delle persone sagge, mature ed equilibrate è necessario anche sviluppare il proprio intuito, la fisica della mente ti può dare anche le strategie giuste per questo.
Ti spiegherà in modo semplice come iniziare a interagire con il tuo inconscio per modificare la realtà, come entrare nei meccanismi del cervello per scoprire come lavora l'inconscio.
Imparare a conoscere le onde alpha come elemento essenziale per il dominio dell'io.
In cosa si contraddistingue l'accesso all'intuito.


Quanti di voi si sono mai chiesti che Che cos'è l'intelligenza intuitiva e quali sono le sue influenze sul tempo. Che cos'è il salto quantico e come puoi effettuarlo e gestirlo.
In cosa consiste il salto quantico consapevole.
A cosa serve il modello del flusso percettivo e di cosa si compone.
Come raggiungere e ottenere le otto chiavi di consapevolezza.

Da oggi con la fisica della mente potrete avere tutte queste risposte.
Inoltre in questo e-book potrai avere una guida su come ti devi comportarti e agire nel quotidiano per ottenere ciò che desideri e avrai una guida su come capire le possibilità della vita.

Molti avranno sentito parlare del dominio olografico, ma pochi sanno che cos'è in realtà, così qualcuno di voi avrà sentito parlare di tempo lineare in relazione al mondo olografico.
Cosa ti consentono di fare gli strumenti dell'attenzione e dell'intuizione.
Come conoscere i 4 valori da considerare. Tutto questo lo puoi sentire e vedere nella fisica della mente.

Quanti di voi saprebbero rispondere adesso alla domanda: che differenza c'è tra ordine esplicito ed implicito? Dopo aver letto l'è-book sapresti certamente rispondermi.

Alla fine potrai anche CAPIRE LO SBANDAMENTO E RADDRIZZARE LA ROTTA
In che modo ogni modifica che apporti a te stesso si ripercuote sul resto.
Come è possibile definire ciò che ti accade e come dipende tutto da te.
Come conoscere le tre paure universali e come far loro fronte.
Cosa sono gli specchi quantici e qual è il loro scopo.

Ti ho suscitato qualche domanda, dubbio, perplessità? Bene , spero di sì, ma se vuoi ottenere delle risposte ti resta solo il tempo per acquistare l'e-book: la fisica della mente.


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giovedì 20 novembre 2008

EMOZIONI

La parola emozione deriva dal latino e- movere, che significa smuovere, portare da dentro a fuori verso l’esterno. Le emozioni, infatti, sono reazioni psicofisiche che si attivano all’interno del corpo e nella mente di un individuo mentre accoglie, elabora e risponde a determinate situazioni ed eventi.

Le emozioni rappresentano un’esperienza soggettiva d’intensità rilevante, accompagnata da modificazioni a livello vegetativo (fisiologico & viscerale), psichico e somatico. Le reazioni fisiologiche conseguenza delle emozioni, investono alcune funzioni vegetative, come la circolazione, la respirazione, la digestione e la tensione muscolare.

Le reazioni viscerali date dalle emozioni si manifestano con una perdita momentanea del controllo neurovegetativo, con conseguente incapacità temporanea d’astrazione del contesto emozionale. Le reazioni psicologiche si manifestano come riduzione del controllo di sé, difficoltà ad articolare logicamente azioni e riflessioni, diminuzione della capacità di metodo e di critica.

Secondo la prospettiva evolutiva, l’emozione è una catena complessa di eventi, in cui cognizione, sensazione e modificazione fisiologica possono essere sia il punto di inizio sia la fine della sequenza. L’interazione tra questi fattori può modificare la percezione della realtà esterna e interna di un individuo.

In letteratura sono state individuate 10 emozioni primarie: interesse- eccitazione; gioia-godimento; allarme-sorpresa; paura-terrore; vergogna-timidezza, colpa-rimorso, da cui derivano le 64 emozioni attualmente riconosciute. L’emozione è il punto di incontro fra il corpo e la mente e veicola la rappresentazione mentale della realtà.

Un’emozione non è mai neutra, è sempre piacevole o spiacevole. Funzione che ha origine da alcuni presupposti, che determinano la competenza emozionale della persona Il primo presupposto, anche in ordine di rilevanza , è la capacità di riconoscere le emozioni. L’individuo consapevole del sentimento, nel momento in cui insorge presta attenzione ai propri stati interiori ed è in grado di attribuirgli un nome. Dall’auto consapevolezza si sviluppa la seconda abilità, quella dell’autocontrollo.

Le emozioni stimolano la persona all’azione, stabilendo priorità fra i propri obiettivi.

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