lunedì 2 novembre 2009

CONVINZIONI DI EFFICACIA PERSONALE E COLLETTIVA E GESTIONE DELLO STRESS NEL GIOCO DEL CALCIO

La gestione dello stress nel gioco del calcio è importante così come in ogni altro sport che si rispetti.
L’attività sia sportiva che amatoriale ha una funzione di sfogo e divertimento, a livello competitivo può rappresentare frustrazione o minaccia.

La resistenza allo stress non è una capacità innata ed occorre sostegno ad un forte stimolo motivazionale affinché l’atleta si impegni a superare i propri limiti e sia in grado di padroneggiare le abilità richieste dalla propria disciplina: il buon esito dipende da un senso di efficacia in grado di favorire lo sviluppo delle opportune competenze tecniche e di determinare la qualità dell’esecuzione in situazioni sempre mutevoli, imprevedibili e potenzialmente stressanti, sia nel gioco del calcio che in altro.

Sentirsi in grado di amministrare in modo efficace l’attività agonistica favorisce una migliore gestione dello stress nel gioco del calcio e non solo previene il manifestarsi di episodi di esaurimento emotivo.

La fiducia nelle proprie abilità di riuscita migliora le prestazioni motorie riducendo la vulnerabilità a situazioni avverse e gli effetti inabilitanti degli stressor acuti, si associa ad un livello di stress pre- competizione ridotto e ad un buon rendimento promuovendo il perfezionamento della prestazione di alto livello nel gioco del calcio.

L’autoefficacia percepita è una proprietà dinamica e fluttuante, riflette la misura in cui gli individui ritengono di poter organizzare il corso di azioni necessario per arrivare a dati livelli di prestazione nelle diverse situazioni in cui si imbattono e ne attesta la convinzione di poter esercitare un controllo sul proprio funzionamento psicologico e sociale.

Tra gli Strumenti e le Procedure Usate nel gioco del calcio si trovano le scale di autoefficacia, quattro diverse scale per uno dei principali ruoli contemplati dalla disciplina presa in esame, tese a valutare il grado in cui i giocatori si ritengono in grado di dominare e gestire con successo sfide, compiti e difficoltà della loro professione e di come gestire lo stress nel gioco del calcio.

Ø Scale di autoefficacia percepita:
Analisi e pianificazione per studiare le percezioni dei giocatori in merito alla capacità di saper controllare in modo efficace la propria prestazione sportiva e l’esecuzione delle proprie abilità atletiche; l’area relativa all’attenzione e alla concentrazione per valutare l’abilità degli atleti relative alle proprie capacità di focalizzare l’attenzione e mantenere fissa l’attenzione sul gioco per tutto il tempo necessario.


L’area relativa alle relazioni con i compagni di squadra, il sapersi relazionare, tolleranza al dolore e alla fatica , imparando a fronteggiare con successo fatica e stanchezza, malessere e dolore vissuti sul campo da gioco da calcio.
La relazione calcio – vita privata indaga sul modo in cui i giocatori sanno integrare le richieste della loro attività agonistica con la loro sfera privata, a come gestiscono lo stress dentro e fuori dal campo da calcio.

Le 4 scale si diversificano per un’ampia parte che misura le percezioni di efficacia personale in relazione agli aspetti tecnico-tattici che definiscono e caratterizzano il gioco del calcio.
Le abilità tecnico – tattiche esaminano le convinzioni dei calciatori di saper eseguire e governare alcune abilità tecnico- tattiche “ generali” indipendentemente dal ruolo ricoperto, in condizioni di gioco normali o in situazioni molto difficili.

Le abilità tecnico- tattiche ruolo-specifiche misurano le convinzioni dei giocatori di calcio di saper padroneggiare efficacemente in condizioni abituali o situazioni di difficoltà, gesti tecnici e schemi tattici che il proprio specifico ruolo richiede.

Ø Scala di autoefficacia collettiva percepita:
Le dimensioni teoricamente individuate sono 4 e costituiscono degli indicatori importanti delle convinzioni dei giocatori relative al funzionamento della loro squadra di appartenenza.
Coesione, identificazione ed integrazione nel gruppo – squadra valuta le percezioni dei calciatori del grado in cui il proprio gruppo – squadra si mostra coeso e solidale.


Controllo e gestione delle emozioni riguarda le convinzioni dei membri il cui proprio gruppo- squadra di calcio sulle capacità del gruppo come insieme di gestire con successo la pressione della gara e stabilire uno stato ottimale di attivazione.
Tolleranza al dolore e alla fatica indaga le convinzioni dei giocatori sulla capacità in quanto gruppo di fronteggiare in modo efficace stanchezza e fatica fisica, concentrando gli sforzi in vista del raggiungimento degli obiettivi comuni.

Le abilità tecnico-tattiche generali del gioco del calcio misurano il grado in cui i calciatori ritengono il gruppo – squadra in grado di amministrare con successo gesti tecnici e schemi tattici che richiedono la concentrazione delle capacità e degli sforzi individuali.

Lo stress emotivo nel gioco del calcio riguarda perlo più gli aspetti legati ad ansia, inibizioni e rabbia. Lo stress nel gioco del calcio sociale misura la frequenza di scontri, liti, grado di irritazione, fastidi e nausea causati dagli altri.
I Conflitti e le pressioni nel gioco del calcio riguardano le occasioni in cui i conflitti hanno determinato turbamenti, quelle in cui sono state intraprese delle azioni sgradevoli e le situazioni gravate dal peso di preoccupazioni che non hanno ancora una soluzione.


La fatica riguarda l’essere costante costantemente disturbati nel portare a termine un impegno importante da un eccessivo affaticamento come da un sovraccarico di lavoro.
La mancanza di energia individua condotte sportive inefficaci a causa di poca energia e concentrazione o ad una certa difficoltà a prendere decisioni, sia nel campo di calcio che fuori.

I Disturbi di tipo somatico valutano la frequenza del malessere, dolori e disturbi fisici riportati dai soggetti.
Le Pause Disturbate riguardano problemi legati alla cattiva qualità delle pause e le conseguenze che possono derivare per la prestazione dell’atleta.
La Spossatezza emotiva misura gli effetti psicologici del burn out, fitness/infortuni riguardano la cattiva condizione fisica degli atleti.

Una squadra che pratica il gioco del calcio non può costituire una forza collettivamente efficace se i suoi membri hanno basse convinzioni in relazione alle proprie capacità personali. Così in ambiti ad elevato grado di interdipendenza , quanto più le sinergie dell’operare insieme richiedono fiducia reciproca, tanto più la convinzione della propria efficacia personale contribuisce a rafforzare e promuovere quella degli altri componenti e si converte in efficacia collettiva.

Sono poi state fatte delle indagini sulle problematiche psicologiche del portiere di calcio:
Il ruolo del portiere del gioco del calcio è particolare e delicato, è un numero 1 che sviluppa abilità completamente diverse e richiedono abilità diverse, con un allenatore che sia specifico e competente in materia.
Oltre alle qualità tecnico – tattiche , le qualità che rendono il portiere un punto fermo per la squadra sono proprio le sue caratteristiche mentali.

Lo scopo principale è analizzare i bisogni insiti nel ruolo del portiere di calcio e i vissuti dei diversi protagonisti, rivolgendo una particolare attenzione alle diverse strategie usate per far fronte alla quotidianità e le possibili difficoltà.

Principali obiettivi dell’indagine:
Ø Individuare ed evidenziare i principali bisogni dei portieri.
Ø Rilevare le modalità relazionali all’interno della squadra, dello staff tecnico all’interno del sotto-gruppo portieri.
Ø Valuta una possibile utilità di interventi di mental training in questo ambito
.

Per i portieri imparare a gestire lo stress durante il gioco del calcio è basilare perchè ci sono delle qualità che per loro sono fondamentali, tipo:
Ø Essere distaccati.
Ø Essere freddi.
Ø Essere forti.

L' Autostima, la personalità, il senso di responsabilità, la concentrazione sono maggiormente riferiti al fatto che il ruolo di portiere può costare parecchio, inoltre è più facile che vengano imputate colpe o che venga messo in discussione. Avendo una visuale maggiore è importante che sappia dirigere i compagni e assumersi le responsabilità nell’affrontare in tempi rapidi certe situazioni.

Per saper gestire lo stress nel gioco del calcio è importante creare sintonia con il gruppo, saper coinvolgere e supportare / incitare i compagni, ci si riferisce quindi alle qualità relazionali e comunicative.
La gestione dell’errore, comunicazione con la squadra, concentrazione, gestione delle tensioni , gestione delle emozioni, motivazione e senso di autoefficacia, il supporto nei momenti di crisi o nel vivere la condizione di riserva vengono indicati dagli atleti come gli aspetti su cui la psicologia dovrebbe intervenire a loro supporto.

1 commento:

Diego Agostini ha detto...

Bellissimo post e bellissimo blog. Complimenti. Diego Agostini

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