Quanti di voi che state leggendo siete fanatici di tuffi ed immersioni, Ma per tutto questo sono necessarie delle accortezze, in quanto la vostra immersione potrebbe essere dolorosa, soprattutto per quanto riguarda i danni all'orecchio.
Immergendosi sott'acqua il corpo umano deve muoversi in maniera un po' anomala. Immergendosi anche in pochi metri la pressione esterna aumenta sensibilmente determinando un grosso stress adattivo soprattutto per l'apparato uditivo.
Per capire bene cosa succede bisogna innanzitutto capire che l'orecchio è una struttura complessa, che respira ed è anatomicamente impostata per una costante ventilazione. Ruolo fondamentale per la tuba di Eustachio, speciale " tubo di scappamento" che mette in comunicazione l'orecchio medio con il rinofaringe. La sua funzione è di ricambiare l'aria dentro l'orecchio medio, equilibrando la pressione endotimpanica rispetto all'esterna. Normalmente chiusa la tromba di Eustachio si apre ad intervalli variabili da persona a persona, soprattutto in fase di sbadiglio o deglutizione. Mediante questo meccanismo la pressione interna all'orecchio si parifica con quella esterna.
Con i tuffi in acqua questi equilibri vanno in tilt, i misura direttamente proporzionale alla profondità di immersione con il rischio che la vostra diventi un'immersione dolorosa.
C'è da ricordare che nell'acqua la pressione aumenta di un'atmosfera ogni 10 metri di profondità., scendendo oltre i 18 metri sulle orecchie viene esercitata una doppia pressione alla abituale, ma anche chi si tuffa da un trampolino di 3-4 metri potrebbe rischiare un'immersione dolorosa data dalla profondità e durata dell'immersione. Per ovvi motivi è necessario eseguire le corrette tecniche di compensazione:
La manovra di Marcante- Odaglia: si tappa il naso con le dita e si solleva la lingua indietro e verso l'alto, muovendola a stantuffo per esercitare la corretta spinta pressoria tesa a strappare l'orecchio medio.
Un altra manovra per evitare un'immersione dolorosa è la Manovra di Valsavia, il sub ha in bocca il boccaglio dell'erogatore, mentre il naso nonostante la maschera rimane libero. Infine c'è la manovra di Toynbee, ideale per chi pratica immersioni in apnea, si esegue a polmoni pieni con la bocca ed il naso chiusi, i muscoli della mandibola e lingua che mimano una deglutizione alquanto marcata. L'aria fluisce più facilmente dal rinofaringe all'orecchio medio mantenendo aperte le tombe di Eustachio.
Mamme ...state pure tranquilli però con i tuffi dei vostri figli! Sono più a rischio le passeggiate subacquee e le immersioni con pinne e maschere a dare disturbi di compensazione di diversa gravità.
Attenzione inoltre anche agli sbalzi di pressione atmosferica e del fatto che l'acqua del mare non è sterile.
Insomma nonostante la faciloneria con cui spesso viene affrontata, la passione per le immersioni subacquee, con bombole ed in apnea c'è da dire che bisogna sempre farsi fare un controllo medico per evitare danni peggiori all'orecchio. Se siete persone soggette , anche solo da bambini, a problemi di otite vi consiglio qualche visita preventiva, in modo da avere un'immersione piacevole e non dolorosa.
Buon divertimento!!!
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