giovedì 1 maggio 2008

DIFFERENZE FRA UOMINI E DONNE

Le donne hanno meno fibre muscolari e sono più piccole di quelle degli uomini. Fatti che smentiscono il mito che un allenamento naturale della forza possa portare una donna ad avere un aspetto da uomo. Le donne hanno la stessa composizione di fibre muscolari degli uomini con fibre a scossa lenta e a scossa rapida.
Le fibre a scossa lenta servono principalmente agli impegni di resistenza, quelle a scossa rapida servono per gli impegni di velocità, forza e potenza. Nei soggetti non allenati troviamo una differenza per quanto riguarda il rapporto nella grandezza delle fibre muscolari.


Causa di questa differenza è ancora tutta da studiare. E' stato anche ipotizzato che questa sia dovuta ad una richiesta inferiore di forza e potenza nell'attività quotidiana nella donna. Ma qualcuno sospetta che si potrebbe trattare anche di una differenza di genere.
Comunque sia queste differenze nelle fibre muscolari possono influenzare un programma di allenamento della forza per cui, dopo un periodo tranquillo, necessario perchè le fibre a scossa rapida superino quelle a scossa lenta. Per avere tali effetti bisogna usare resistenze più pesanti per stimolare l'aumento delle dimensioni più rapido delle fibre muscolari di tipo II che si trovano nelle unità motorie con una soglia di attivazione più elevata.
Si è visto che quando c'è una predominanza di fibre a scossa lenta il fenomeno di disallenamento è più rapido. Bisogna quindi prevedere sessioni di mantenimento più frequenti.

Le differenze di genere nel numero delle fibre muscolari e delle dimensioni della loro area della sezione trasversale si riflettono nelle differenze di forza assoluta. Le correzioni che tengono conto di dimensioni e massa corporea possono ridurre le differenze osservate nella forza della parte inferiore del corpo, ma non nella parte superiore.

Nelle donne la forza massimale media di tutto il corpo corrisponde a circa il 60% della forza massimale media del suo compagno maschio.

La differenza più banale che troviamo alla base dei meccanismi fondamentali che regolano l'adattamento della forza di uomini e donne è il testosterone. Presente in entrambe i sessi, anche se con percentuali diverse, le donne presentano quantità inferiori da 10 a 20 volte in meno rispetto agli uomini in condizione di riposo. Differenza che si evidenza soprattutto in fase adolescenziale, quando comincia la differenziazione dei caratteri sessuali secondari.
Nelle donne tale ormone è secreto dalle ghiandole surrenali.
I loro valori sono comunque inferiori rispetto agli uomini; aumentando un po' sotto stress da esercizio fisico.
Si è poi notato che nelle donne le modificazioni nei muscoli, ossa e tessuti connettivi sono maggiormente collegate alla produzione da parte dell'ipofisi dell'ormone della crescita.
In fase di riposo nelle donne la concentrazione dell'ormone della crescita bioattivo sono più elevate di quelle degli uomini e le modificazioni portate dall'allenamento avvengono in modo diverso.
Anche il livello normale dell'ormone della crescita delle donne è più elevato di quello degli uomini, fornendo poi un meccanismo di compensazione nella regolazione degli adattamenti anabolici nei muscoli e tessuto connettivo.

Se si notano aumenti massivi dell'apparato muscolare nelle donne è dato da altri fattori che bisogna prendere in considerazione:
- livelli a riposo di testosterone;
- capacità di svolgere un allenamento della forza più intenso;
- risposta ormonale all'allenamento della forza superiore alla norma;
- rapporto estrogeno- testosterone inferiore alla norma;
- predisposizione genetica allo sviluppo della massa muscolare.
Le donne hanno risposte più rapide rispetto agli uomini; si sono poi rivelate molto sensibili agli stimoli dell'allenamento contro resistenze.

Ideare un protocollo per le singole sessioni di allenamento è il primo step da superare per creare un adeguato programma di allenamento. Per lo sviluppo della forza in una donna ci sono efficaci protocolli che prevedono variazioni nelle richieste di allenamento, serie multiple ed uno schema di variazione dei sovraccarichi che comprenda resistenze più pesanti.

( fonte:Scuola dello sport. trimestrale)

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