lunedì 31 marzo 2008

SVILUPPARE LA SICUREZZA IN Sè STESSI

Cosa si vuole intendere con la parola “ SICUREZZA?
Secondo il punto di vista dell’etimologia significa avere un’opinione di…, in questo caso di sé, come si giudica, che valore si attribuisce. Ecco che è un’esperienza unica e soggettiva. Se ci pensiamo bene, tra tutti i giudizi che ci sono attribuiti, quello che ci limita o spinge di più è proprio il nostro.
Credere in sé stessi e sentirsi sicuri di sé ci permette di rispondere adeguatamente a sfide ed opportunità. Tanto più alta è la stima che abbiamo di noi, maggiore sarà la propria determinazione e ambizione.
Si tende a pensare che il fattore in questione sia l’abilità, che conta moltissimo, ma non è la cosa più caratteristica. Sostanzialmente si tratta di ciò che succede nella loro mente, cosa pensano, cosa si vedono, come sanno gestire le loro ansie o paure.
Spesso è la paura di non essere all’altezza, o magari di deludere le aspettative di familiari, amici, team. Un altro fattore che può avere importanza sulla sicurezza è quello che gli psicologi chiamano “ senso di impotenza acquisita”, ciò significa che gli sportivi evitano da fare qualcosa perché nel passato hanno fallito.

Fattore chiave nello sviluppo della sicurezza in sé è il modo in cui si affronta un fallimento.
Chi lavora nel campo dell’educazione può solo ricordare che i fallimenti non esistono, esistono sfide ( con sé stessi prima di tutto), situazioni da risolvere, circostanze più o meno avverse ma che se ci sono significa che noi possiamo affrontarle.
Inoltre ci possiamo far aiutare da una nuova disciplina quale la PNL ( dall’inglese NLP) per riuscire a riprogrammarci e a vedere cosa e come poter migliorare.
Un modo di aiutare della PNL, in questo caso è l’ancoraggio.
Quale modo migliore per riuscire a superare un momento impegnativo della gara, ma anche di qualsiasi momento quotidiano, che richiamare alla propria mente una figura del mondo animale, vegetale o da qualsiasi altra fonte , ma che ci permetta di riuscire ad acquisire quella forza e sicurezza tale da affrontare la difficoltà e migliorare la propria prestazione.
Se ci può far stare meglio, si può imparare a rivivere tutta una situazione che per noi è stata positiva, che siamo stati vincenti, rivivendola nella sua complessità, rivivendo le emozioni, risentendo le parole, i discorsi che abbiamo fatto, chi c’era con noi e quant’altro, si dovrebbe riuscire a trasferire quel senso di benessere vissuto precedentemente nella nuova situazione.
La perdita di sicurezza in sé stessi non è un vero problema, paradossale per qualcuno, ma reale. È possibile vivere ogni cosa anche se non funziona come un terreno di prova per sviluppare la propria sicurezza. L’ importante è concentrarsi sullo sviluppo della sicurezza in sé stessi durante l’addestramento, usando l’allenamento fisico come opportunità per sviluppare l’aspetto mentale.
È bene tenere presente che quando ci si allena la preparazione tecnica è insufficiente, così come per vincere poi una gara è determinante la motivazione e l’autostima. Dipende poi molto da cosa cerca di soddisfare mediante la vittoria: soddisfare una sua esigenza o quella di qualcun altro.
Anche il giocare solo per vincere non è una buona motivazione, importante si, ma che non deve far perdere di vista l’aspetto ludico dello sport e di conseguenza anche della vittoria poi.
Il miglioramento avviene quando l’atleta ( ma anche le persone comuni nel quotidiano) comincia a scoprire date qualità dentro si sé, cercando di trovare il suo profondo senso di valore.
Accettazione & Riconoscimento delle proprie qualità sono le chiavi del successo.
Lo sport diventa un mezzo per esprimere tutto sé stesso e la propria personalità.

Per gli atleti è poi anche importante l’ATTENTIONAL FOCUS: ovvero l’abilità di restringere e allargare la nostra attenzione.
L’elaborazione delle informazioni è necessaria prima che vadano sprecate se non viene prestata sufficiente attenzione.
Diversi sportivi professionisti permettono a se stessi di concentrarsi solo sugli aspetti negativi , non è sbagliato o inutile, ma non si può permettere che sia l’unico approccio considerato. Il livello di convinzione deve essere basato sull’analisi ragionata di quello che funziona.
Sicuramente al contrario di quanto pensano in molti, lo stress è anche una cosa positiva che permette la crescita della motivazione e dell’autodeterminazione.
Per riuscire a controllarlo ci sono delle cose fondamentali da considerare:
1- Sonno riposante, concessa la pennichella al pomeriggio se necessaria.
2- Dieta, intesa come corretta alimentazione: cibi integrali, vegetali, limitare l’uso di sostanze eccitanti prima della gara, se causa disturbo o un’inutile tensione;
3- Tecniche di rilassamento.
La motivazione al successo è stimolata da metodi educativi che tendono a sviluppare l’autonomia e la responsabilità individuale.
Si forma quindi un “ sentimento del successo” visto quale desiderio di vedere realizzate le proprie aspirazioni e i propri ideali, se non vengono raggiunti si cade in uno stato di frustrazione.
Alla problematica del successo, va abbinata quella ancora più complessa dell’insuccesso. In quanto un fallimento fa sentirsi lontani dall’obiettivo .
Il successo nello sport è dato dalla vittoria nelle competizioni, la vittoria seguente poi porta fama.
Ma preoccuparsi e desiderare la vittoria ha i suoi vantaggi, ma attenzione a non esaurirsi e non potere fare poi del nostro meglio. Come già precedentemente detto, ma è bene ricordarlo, bisogna imparare a divertirsi.

E’ semplicemente impossibile giocare dando il meglio di sé in ogni momento. Abilità che consistono nel ridurre le cause , cercando di incrementare sia i livelli di picco della performance, ricordando come la mente sia in grado di fare qualsiasi cosa, compresi trucchi e scherzi negativi.

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