lunedì 20 ottobre 2008

L'IMPORTANZA DELL'ATTIVITA' PSICOMOTORIA

Dai secoli più antichi l’uomo ha usato l’attività motoria per muoversi, scappare, cacciare. Da sempre i movimenti all’interno del grembo materno sono indice di buona salute. Ecco perché il movimento è insito nella natura umana.
Con Ippocrate poi si comincia a valutare l’aspetto medico dell’attività sportiva, di come questa influisse positivamente sulla salute mentale che fisica. Si è notato infatti come le persone sedentarie soffrano maggiormente di patologie psichiatriche.
Inoltre l’OMS ha modificato negli anni il suo concetto di salute , guardandolo come “ benessere psicofisico e sociale”.
Con Ajuriaguerra negli anni ’70 si cominciò a parlare di psicomotricità legata alla sindrome psicomotoria, quindi mente e corpo legati insieme.
All’attività sportiva viene data un’impronta e un’evidenza diversa da quello come era stata concepita sin’ora. Un altro psicomotricista che ha dato un’impronta importante è stato Le Boulch che ha capito come tale stimolazione sia importante per lo sviluppo dell’equilibrio psicologico del bambino e futuro adulto poi, in quanto vede la persona tutt’uno. Educando il corpo si educa anche la mente, tale pratica può cominciare da neonati per proseguire poi fino ai 12 anni, età preadolescenziale, fase critica per molti aspetti di un ragazzo e di una ragazza.
Tutto quindi deve essere vissuto per gioco, è solo con il gioco che si cresce, si matura e si possono fare molte esperienze positive, tra qui scoprire i propri limiti , le proprie potenzialità e soprattutto entrare in relazione con l’altro.

La vita sociale attuale è completamente rivoluzionata rispetto a un decennio fa, i bambini si trovano troppo spesso a vivere una vita da adulti con l’ unico punto di contatto con l’esterno che sono i genitori e al massimo i nonni, come unici sostituti delle baby sitter, oltre alla tv. Se li troviamo con i genitori però devono adattarsi a ritmi e tempi che sono quelli di bambini più grandi o addirittura un adulto.
Troppa tv ,vissuta in maniera sbagliata negando al bambino dei necessari momenti di gioco che gli possa permettere di crescere con un equilibrio psicofisico adeguato.

La conseguenza di tutto questo cambiamento è che i bambini sempre di più si trovano in difficoltà nel momento in cui si trovano a relazionarsi con i compagni, difficoltà ad esprimere un’emozione, difficoltà di riconoscimento e accettazione delle proprie emozioni propriocettive ed esterocettive e del riconoscimento del proprio schema corporeo.
Per questo l’attività psicomotoria è fondamentale da attuare in un contesto educativo come è quello dell’ultimo anno della scuola materna , propedeutico alla scuola elementare, a cui segue un’attività psicomotoria anche in età scolare che gli possa essere di aiuto e sostegno per superare le difficoltà che si presentano normalmente quando ci si trova ad affrontare un contesto di vita completamente nuovo e diverso. Durante le ore di lezione hanno il dovere di stare seduti per troppe ore , attenti a quello che dice l’insegnate e purtroppo troppi bambini oggi hanno disturbi dell’attenzione e dell’ apprendimento che se trascurati rischiano di cronicizzarsi.
Base essenziale ed indispensabile per ogni attività che vogliamo intraprendere è il gioco, unico e solo strumento di crescita, sviluppo e apprendimento dei nostri bambini. Mediante il gioco il bambino sperimenta se stesso, i propri limiti e le proprie potenzialità, impara poi a rispettare le regole, i tempi, ad accettare anche se di parere opposto le idee dell’altro.
Il gioco è per il bambino la sua vita, il suo mondo, quello che per noi è semplice gioco, per il bambino è invece “ fare”, non sta perdendo tempo, come potrebbe essere considerato dall’adulto.
Riprendendo la filosofia pedagogica di Le Boulch , l’attività psicomotoria può essere attuata dai 0 ai 12 anni, superando il dualismo mente – corpo utilizzando il lavoro di gruppo. Quindi tutti elementi indispensabili per un adeguato intervento pedagogico che abbia la finalità di insegnare al bambino a conoscere meglio se stesso, a dar voce ai propri stati emotivi mediante l’attività psicomotoria e a vivere ogni attività di gruppo in forma principalmente ludica, ad accettare la vittoria e la sconfitta come situazioni normali della vita e ad esprimersi anche verbalmente.
La psicomotricità, mediante adeguati interventi permette al bambino di imparare a respirare adeguatamente scaricando così in maniera positiva tutte le tensioni che si sono create in fase di gioco. Tale apprendimento sarà utile per il bambino per attuarla ogni volta che sta vivendo un momento di disagio e che non riesce ad esprimere a parole. Questo è un'altra occasione per permettere al bambino di ascoltare in silenzio il proprio corpo, imparare a rilassarsi usando anche quella porzione di polmoni che solitamente non ci hanno mai insegnato ad usare in quanto considerata un’attività automatica.

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