lunedì 20 ottobre 2008

SPORT E AUTOSTIMA

L’insegnamento delle attività fisiche e sportive a scuola implica un insieme di saperi e competenze pedagogiche.
Le attività fisiche e sportive sono oggetto e mezzi di un’educazione qualificata come fisica e sportiva, inoltre vanno ricordate le finalità di tale pratica che sono, oltre alla formazione di una mentalità sportiva, che permette lo sviluppo e la crescita dell’autostima, anche di una cultura del corpo in quanto partecipe di un’educazione globale. Si basa su un’attività in cui la loro legittimità d’impiego e che organizza in funzione degli obiettivi che gli vengono assegnati, non deve essere confusa con certi mezzi che usa.
L’educazione fisica e sportiva integra le abilità fisiche e sportive per migliorare le capacità degli allievi instaurando competenze specifiche; le pratiche sportive vengono programmate nell’insegnamento. Lo sviluppo delle scienze umane ( Piaget ), cognitive e neuroscienze, trasformano le riflessioni pedagogiche. La dimostrazione assume meno importanza, l’allievo è portato ad entrare più direttamente nell’attività per individuare le possibilità e difficoltà. L’insegnante sistema l’ambiente giocando sulle sue trasformazioni e aggiustamento del materiale allo scopo di oggettivare il fine degli apprendimenti e offrire il massimo d’informazioni all’allievo prima, durante e dopo le azioni.
Da proporre come un insieme di compiti da imparare, indicati come elementi che mettono in gioco un insieme o una configurazione specifica di risorse che bisogna in seguito saper mobilizzare per una realizzazione efficace ed armonica. Capacità di competenze particolari e generali da inscrivere in un programma di educazione fisica e sportiva, dalla materna all’Università.
E’ importante redigere una sorta di “ grammatica del movimento”, ricordando che ogni pedagogia non si lascia facilmente incasellare in un programma ufficiale, quando si sa che la diversità delle esperienze individuali in contesti estremamente variati fa dell’allievo un essere singolare che bisogna accompagnare verso un avvenire. Lo sport va concepito come fonte ed ambito di esperienze emozionali che accompagnano l’individuo a più livelli di coinvolgimento.
L’attività sportiva nelle scuole non si può esimere dallo studio del corpo umano relativo a sistemi che riguardino lo sviluppo psicomotorio, attività motoria e relative applicazioni sportive, delle varie tipologie di sport individuali, a coppie o di squadra, della relazione con la natura e l’orientamento di esercizi di educazione alimentare, conoscenza, aiuto e prevenzione per combattere i mali del secolo: droga e alcol.
È fondamentale una formazione olistica della persona, deve poi essere visto anche come mediatore per il superamento di difficoltà personali, sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Se si considera che lo sviluppo di tali patologie è legato anche allo stress, e importante considerare come lo sport in questo caso può fare molto, innanzitutto la presa di coscienza dei propri limiti e potenzialità. Trovare le modalità di superamento di questi limiti in maniera costruttiva e in una situazione controllata.
L’attività sportiva nella scuola non può allontanarsi dallo studio di altre discipline, come può essere lo sviluppo psicomotorio, dell’attività motoria e relative applicazioni sportive, della relazione con la natura e l’orientamento, di esercizi di educazione fisica e relativi metodi, di educazione alla salute, di educazione alimentare, di conoscenza, aiuto e prevenzione per combattere i mali del nostro secolo.
Ricordando poi come lo sport aiuta a sviluppare le capacità intellettivo – cognitive con notevoli miglioramenti sul rendimento scolastico.
L’attività sportiva vissuta in questo contesto più che mai deve avere una finalità ludica, culturale,educativa e sociale. Ricordando poi soprattutto che da un punto di vista pedagogico lo sport sa parlare con un linguaggio semplice per dire cose importanti: come il fatto che bisogna impegnarsi a fondo per ottenere i risultati, che bisogna prendere coscienza dei propri limiti e capacità; imparare a resistere alle tentazioni di arrendersi alle prime difficoltà; come la vittoria e la sconfitta facciano parte della vita e di conseguenza c’è la necessità di avere delle regole e che barare porta solo a essere penalizzati, educazione all’affettività. Ovviamente fine ultimo è il problem solving, quindi la capacità di usare la creatività per trovare delle soluzioni positive al problema.

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