mercoledì 27 febbraio 2008

ASSOCIAZIONI CON LA CAFFEINA

La caffeina effetto additivo sulle prestazioni quando è associata a stimolanti come l’efedrina. Bell e coll a Toronto nel 1998 esaminarono gli effetti combinati di caffeina ed efedrina in diversi tipi di esercizi scoprendo un miglioramento degli esercizi notando un miglioramento delle prestazioni nel cosiddetto “ test del guerriero delle Forze Armate Canadesi”, dei tempi di corsa e aumento della frequenza cardiaca.

In un esercizio anaerobico Bell e coll, nel 2001 notarono come l’efedrina aumentava la potenza sviluppata nella prima fase del test mentre la caffeina aumentava il tempo di esaurimento delle forze. Spiegarono questi risultati con la stimolazione del SNC da parte dell’efedrina e del muscolo da parte della caffeina.

Nel 1996 si è cercato di capire i processi psicologici che influenzano l’abuso di stimolanti centrali da parte degli atleti e possibilmente anche i fattori mentali che contribuiscono al successo o alla sconfitta nello sport.

Begel nel 1992 analizza i fattori psicodinamici che regolano il miglioramento ed il mantenimento delle prestazioni negli atleti. Diversi scienziati dello sport hanno cercato di mettere a punto modelli e tecniche di misurazione per valutare i condizionamenti psicologici nello sport. In una recente rassegna sul suo “ modello si salute mentale” ha rilevato che gli atleti di successo sono solitamente più estroversi e possiedono un benessere mentale superiore agli atleti di minor successo.

Raglin osservò come la salute mentale di questi ultimi è normale se paragonata a quella del resto della popolazione e che l’introversione è un vantaggio in discipline che dimostrano una certa abilità manuale come nel tiro a segno.Il tono dell’umore è spesso legato al livello di allenamento o di super allenamento. Ci può essere un rapporto tra prestazioni scadenti, superallenamento e cattivo umore.

È possibile che gli atleti ricerchino gli stimolanti centrali quando gli allenatori siano incapaci di identificare o risolvere problemi legati alla tecnica degli atleti, oppure non sappiano consigliarli adeguatamente quando le prestazioni calano.

Begel afferma di come sarebbe interessante sapere quali tipi di personalità siano più predisposti all’uso / abuso di stimolanti e se i disturbi psichiatrici favoriscano o no questo abuso.Strüder e Weicker (2001a) affermarono che l’esercizio intenso ed estenuante può portare ad alterazione degli equilibri neurotrasmettitori nel cervello ed in particolare delle vie serotoninergiche.

Ma c’è anche un’altra seconda ipotesi che vede come i sintomi mentali avvertiti da molti atleti super allenati non siano dovuti a modificazioni del metabolismo sistemico,ma ad uno “ stress centrale da esaurimento fisico”.

È semplicistico legare l’abuso di stimolanti nello sport a delle leggere modificazioni della neurotrasmissione centrale.È interessante notare come sia la corsa volontaria che l’assunzione di cocaina hanno effetti simili sui centri di “ ricompensa “ nel cervello del ratto.

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