lunedì 25 febbraio 2008

INTELLIGENZA LUDICA

INTELLIGENZA LUDICA è un’esperienza psicopedagogica recente, che sfida secoli di storia del pensiero occidentale, secondo cui il giocare è un’esperienza strumentale al vivere sociale, la quale non produce risultati produttivi. Visto quindi come “anticamera” del vivere .La conquista dell’idea di gioco come esercizio di abilità e competenze necessarie all’incontro con la realtà è già stato un passaggio importante per la nostra cultura e il modo di intendere l’educazione. Giocare ha un valore di iniziazione. Nell’infanzia e adolescenza il gioco è riconosciuto come un’esperienza “protetta” e piacevole, che permette lo sviluppo psicomotorio cognitivo, relazionale ed affettivo. L’adulto che gioca evade dalla realtà. Dalle ultime analisi dei testi letterali il gioco sembra molto più di un’occasione espressiva funzionale al benessere e all’educazione. Diventando piuttosto lo specchio della società in cui nasce, come processo di riproduzione e culturale.Il problema è che questa dimensione è ancora in parte negata o non totalmente compresa. Saper giocare è un’abilità indispensabile al saper vivere.“ Il giocatore” è colui che conosce l’esperienza della competizione: con sé e con l’altro. Niente come il gioco permette di vivere l’esperienza dell’azzardo e della vertigine: la possibilità di confrontarsi con le incertezze, con il caso gestendo le proprie ansie e paure facendo veri e propri “salti nel vuoto”. Chi conosce bene l’arte del travestimento, del “fare come se…”, del cambiare i significati degli spazi, dei tempi e delle identità. GIOCO POSSIBILE: GUARDIE E LADRI. Educare attraverso lo sport significa concentrarsi sugli elementi della pratica ludica e sportiva e trasformarli in opzione pedagogica. Significa strutturare attività adeguate alle caratteristiche e potenzialità dei destinatari della proposta educativa. CLASSE = PICCOLA COMUNITA’ che cresce attraverso il gioco e si costruisce, si identifica in una cultura fondata sui valori dell’autostima, dell’altruismo ,della cooperazione e della conoscenza.Tutto ciò avviene entro attività ludiche preparatorie all’ apprendimento e alla pratica dei giochi sportivi. La scuola usa lo sport nell’ottica della ricerca del talento o dell’avviamento ad una tecnica sportiva specifica. Pertanto quello che conta nell’attività proposta è che il ragazzo maturi esperienze cognitive sociali, culturali ed affettive importanti e significative. Questa è l’essenza dell’educazione attraverso lo sport: far si che tutti e a tutte le età siano protagonisti, si divertano, migliorino, si impegnino per offrire ai compagni il meglio di sé. Questo è il modo di giocare a scuola, per allenarsi attraverso il gioco e allenarsi al “gioco” della vita. L’attività motoria e la pratica sportiva attraverso un’azione interdisciplinare contribuiscono allo sviluppo armonico della persona e alla promozione della cultura della legalità attraverso la pratica del rispetto dell’altro e delle regole. Nell’attività sportiva si possono realizzare obiettivi educativi, acquisire competenze indispensabili per la formazione o la crescita come : il dominio di sé, senso di solidarietà, capacità di collaborazione per un fine comune. Le attività motorie ed in particolare la pratica ludico- sportiva costituiscono un momento importante di socializzazione che non escluda nessuno. Perdere fa parte del gioco e dello sport come ordinaria vicenda umana, primo passo verso il miglioramento di sé. Lo sport deve configurarsi come una competizione leale dove si rispettano regole ed avversari. Principi che rappresentano una risorsa educativa di fondamentale importanza nel percorso di crescita delle generazioni più giovani e trovano riscontro concreto nelle attività didattiche curricolari ed extracurricolari. La pratica delle attività motorie e sportive all’interno delle scuole si carica di un significato culturale ed educativo poiché permette di vivere l’esperienza del saper fare in modo evidente, ricercare il massimo rendimento con impegno rendendo possibile la sperimentazione di limiti e conquiste in un continuum di crescita senza fine. Errore e sconfitta fanno parte di un processo dinamica in divenire dove nulla è definitivo, dove impegno e concentrazione permettono di migliorarsi. In un processo educativo svolgono un ruolo educativo i docenti.

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