lunedì 25 febbraio 2008

PSICOLOGIA DELLO SPORT

La psicologia dello sport si differenzia dalla psicologia clinica per fini e metodologie, è una psicologia dell’azione che si pone l’obiettivo di comprendere l’uomo a 360°Gli stati ansiosi sono osservabili a livello fisiologico (tachicardia, aumento della ventilazione, …), emotivo ( ansia, insicurezza, paura, stanchezza) e comportamentale ( postura, movimenti, mimica). Il livello fisiologico è tra quelli più studiati.Esistono diverse manifestazioni dello ansia. In particolare si è visto che c’è una relazione rettilinea tra performance e ansia di stato cognitiva; esiste una relazione curvilinea a campana tra performance e ansia somatica; esiste una relazione rettilinea positiva della performance con al fiducia nelle capacità personali (autostima).La reazione fisiologica che sta alla base della preoccupazione è la vigilanza nei confronti del potenziale pericolo. Una reazione essenziale per la sopravvivenza nel corso dell’evoluzione. Quando la paura mette io cervello emozionale in uno stato di agitazione, parte dell’ansia che ne risulta fissa l’attenzione sulla minaccia contingente costringendo la mente ad escogitare un modo per controllarla ignorando qualunque altra cosa. La preoccupazione è ripercorrere mentalmente gli eventi in modo da isolare quello che potrebbe andare male e decidere come affrontare il problema. Un’analisi attenta della preoccupazione cronica mostra che essa ha tutti gli attributi di un "sequestro" emozionale di bassa intensità. Quando questo ciclo di preoccupazioni persiste e si intensifica sfuma in veri e propri sequestri emozionali, quindi in disturbi ansiosi come fobie ed ossessioni. Le preoccupazioni vanno viste come un sistema per affrontare minacce e pericoli. La funzione della preoccupazione è identificare mentalmente questi pericoli e riflettere sulle strategie per affrontarli. Le immagini innescano l’ansia fisiologica in modo molto più potente dei pensieri e quindi l’immersione nelle preoccupazioni allevia almeno in parte l’ansia. La preoccupazione cronica funziona positivamente solo per certi versi : allevia almeno un poco l’ansia senza risolvere il problema. Dal momento che le preoccupazioni croniche sembrano episodi di leggera intensità innescati a livello dell’amigdala si presentano spontaneamente, e per loro natura una volta comparse nella mente vi persistono.L’ansia indica il vissuto soggettivo di agitazione e apprensione che si può accompagnare ad un grado elevato di attivazione associato ad uno stato d’animo negativo. L’ansia di stato è lo stato emozionale , caratterizzato da sentimenti di apprensione e tensione, associato ad attivazione dell’organismo e a emozioni negative. E’ una condizione transitoria e fluttuante nel tempo, si manifesta spesso in situazioni specifiche. L’ansia di tratto , è una particolare predisposizione soggettiva a percepire certi stimoli ambientali come potenzialmente pericolosi, ed è una caratteristica stabile della personalità. Ovviamente una influenza l’altra. Similmente anche l’autostima influisce positivamente o negativamente sulle prestazioni. Il tipo di attivazione dipende, quindi dagli stati emotivi, dalle caratteristiche individuali della personalità e dalla valutazione personale da parte del soggetto della situazione in cui si trova.
( fonte: INTERNET)

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